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Rilassarsi durante il parto con la visualizzazione
rilassarsi durante il parto

Ed ecco, come annunciato nello scorso articolo, gli esercizi di rilassamento che prevedono la visualizzazione di immagini e situazioni reali, realistiche o di fantasia allo scopo di rilassarsi e percepire il dolore in misura minore.

VISUALIZZAZIONE LIBERA:

La voce-guida (l’ostetrica, il partner, un’amica…) invita la futura mamma a rilassarsi completamente in una posizione comoda e confortevole, isolandosi da ogni rumore esterno, voce, brusio, e a chiudere gli occhi.

La si invita quindi ad immaginare se stessa in un luogo speciale, quello che le è più familiare e che le risulta il più accogliente e confortevole, il primo che le appare in mente senza che lei vi si concentri.

Deve essere un luogo che le susciti sensazioni di fiducia, sicurezza e relax, che la faccia sentire bene.
La si invita poi ad usare tutti e cinque i sensi , mentalmente, per immaginare questo luogo nella sua interezza e nei suoi particolari, per renderlo reale.

Dopo aver esplorato il setting di questo luogo speciale, si invita la donna a far caso se ci sia qualche persona, e se sì, fare caso a chi sia, o qualche oggetto particolare, o suoni, colori, odori…

Lo scopo dell’esercizio è duplice: tenere occupata la mente su situazioni piacevoli che provocano senso di benessere, distraendola dal dolore, e favorire il rilassamento, regolarizzando la respirazione, in modo che il corpo si ricarichi di energia, scarichi le tensioni, si ossigeni in profondità e attivi le proprie risorse endogene contro il dolore.

VISUALIZZAZIONI PILOTATE:

Sono rappresentate da una serie di esercizi guidati in cui l’immagine da visualizzare viene suggerita verbalmente da chi accompagna la partoriente nell’esercizio.

Prima di cominciare con uno di questi esercizi, è fondamentale sistemarsi in una posizione comoda, sostenuta da cuscini, bisogna abbassare le luci in modo che non disturbino o distraggano e occorre eliminare ogni rumore estraneo, così da potersi rilassare e concentrare sulle proprie sensazioni psico-fisiche.

Gli esercizi più utili per il travaglio sono:

VISUALIZZAZIONI ANTI-DOLORIFICHE:

“Trasformazione del dolore”
Dopo aver localizzato e visualizzato il dolore sotto forma di un colore, di un odore, di un oggetto, si tenta di trasformarlo in una sensazione più gestibile o di  trasferirlo al di fuori del corpo…

Un primo esercizio è quello in cui si chiede alla futura mamma di localizzare, appunto, il dolore, di cercare di capire che sensazioni le porta o in che modo lo percepisce. A questo punto essa deve trasformarlo in una sensazione più gestibile: se, per esempio, riferisce di avvertire un bruciore, dovrà cercare di trasformarlo in una forte pressione….

Un altro esercizio, invece, prevede che, una volta localizzato e visualizzato il dolore, venga trasferito in un’altra parte del corpo o al di fuori di esso, o ancora, che venga immaginato come un colore caldo (rosso, giallo, arancio…) e venga poi trasformato in uno freddo (blu, verde…).

Può anche essere immaginato come un oggetto o una forma per poi essere trasformato in un altro: per esempio, passare da una figura “dura” e piena di spigoli come un quadrato ad un cerchio, liscio, arrotondato.

Un ulteriore esercizio è quello di fare inspirare ossigeno ed energia e far espirare tensione e dolore, oppure di fare concentrare la donna sulla parte del proprio corpo più rilassata ed espandere questa sensazione a poco a poco a tutto il corpo.

O ancora, farle appoggiare la mano sulla zona dove sente dolore, farla inspirare energia in quel punto ed espirare via il dolore, oppure, infine, si può farle immaginare una luce molto potente sulla testa: inspirando la luce entra nel corpo, espirando, esce, portando via il dolore dal corpo.

“Il guanto anestetico”
E’ un esercizio che David Bresler descrive in Free Yourself from Pain.

In una posizione comoda, ci si concentra sulla propria respirazione e si chiudono gli occhi. La voce guida invita ad immaginare su un tavolo davanti a sé un secchio pieno di una sostanza chiara, inodore. Il fluido è un potente anestetico che può penetrare velocemente la pelle e rendere ogni tessuto sottostante insensibile al dolore.

Le chiede di contare lentamente fino a tre e di immergere una mano nel secchio immaginario, fino al polso. Poi, di sentire le dita che incominciano a formicolare come il fluido comincia a fare effetto. Presto, tutta la pelle della mano deve cominciare a formicolare. Le si fa notare come i suoi muscoli comincino ad essere intorpiditi.

Le si chiede di ruotare leggermente la mano intorno al polso, per far penetrare l’anestetico in profondità. Ora, deve contare di nuovo fino a tre e mettere la mano sulla zona del corpo dove percepisce dolore. In questo modo l’intorpidimento della mano anestetizzata si trasferisce al corpo e il dolore passa nella mano.

L’esercizio va ripetuto diverse volte finchè la futura mamma non si sente pronta per interromperlo, quindi le si chiede di scuotere la mano, per farla tornare normale.

“Dare via il dolore”

Sono due esercizi descritti da Adelaide Bry in Directing the Movies of your Mind, che aiutano a percepire l’affetto e il supporto di chi ci sostiene durante il travaglio.

Il primo prevede, una volta sistemata in una posizione comoda, con gli occhi chiusi, di immaginiare una grossa mano che supporti la donna sorreggendola per la schiena, completamente, alleviando la sua stanchezza.

Il secondo, prevede invece la visualizzazione di un filo tirato tra due alberi, un traguardo da superare, la meta finale.

“Accettazione del dolore”
Sono una serie di esercizi in cui, per esempio, si invita la futura mamma a visualizzare la propria cervice come se fosse un fiore che apre i propri petali, o la contrazione uterina come una forte e vigorosa onda che raggiunge, potente, il suo picco massimo, ma poi inevitabilmente si ritira.

Ancora, si può chiedere alla futura mamma di immaginarsi in balia delle onde del mare, ma sempre con la promessa di ridiscendere da queste onde dopo che queste hanno raggiunto il loro picco massimo.

VISUALIZZAZIONE DELLA CONCLUSIONE:

E’ un esercizio di focalizzazione sul futuro, un futuro positivo, roseo, insieme al bambino..utile quando si ha difficoltà a rilassarsi tra una contrazione e l’altra e quando ci si sente di non farcela ad andare avanti.

La voce guida invita la futura mamma a sistemarsi in una posizione comoda, rilassante e a chiudere gli occhi.

Le chiede poi di immaginare se stessa col proprio bambino appena nato tra le braccia, di percepirne il peso, il calore, l’odore, la sofficità… Le si chiede di ascoltare i suoi gorgoglii e il suo pianto, di respirarne profondamente il profumo delizioso, di accarezzare la morbidezza della sua pelle…di guardarlo negli occhi, quegli occhi grandi e profondi, e di immaginare lui che ricambia lo sguardo…

E’ un esercizio molto utile, poiché immaginare il futuro aiuta a guardare avanti con positività , a superare le difficoltà del presente più facilmente e, quindi, ad acquistare più fiducia in se stessi.

VISUALIZZAZIONE DEL PARTO:

Questo esercizio è stato descritto da Gayle Peterson in Birthing Normally.

Si comincia con la visualizzazione del proprio bambino che galleggia nel liquido amniotico, all’interno dell’utero. Poi si chiede alla futura mamma di immaginare che il travaglio abbia inizio, con la rottura del sacco amniotico o con le prime contrazioni uterine.

In ogni passaggio, ci si sofferma sulle sensazioni che ogni visualizzazione, ogni immagine, suscita nella donna, invitandola a percepirle con tutti e cinque i propri sensi.

L’esercizio continua esplorando i vari passaggi attraverso i quali mamma e bambino devono passare durante il travaglio: dalla dilatazione della cervice, alla rotazione interna, alle contrazioni sempre più dolorose ed intense, alla sensazione di premito, fino al passaggio del bambino in vagina accompagnato da bruciore e alla sensazione di trionfo della madre quando sente il bambino fuoriuscire dal suo corpo e può finalmente abbracciarlo!

E’ un viaggio attraverso la nascita che può essere utile già dalle ultime settimane di gravidanza per promuovere il legame e l’attaccamento col bambino, per facilitare il dialogo, la comunicazione col bambino e prepararsi alla nascita positivamente.

Emanuela Rocca

Un commento

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