Da circa vent’anni esistono sul mercato yogurt e latti da bere arricchiti di probiotici, sostanze che dovrebbero contribuire ad aumentare le difese dell’organismo.
La Danone, che per prima ha lanciato gli yogurt protettivi (Activia e Actimel), da allora pubblicizza i propri prodotti come validi alleati della salute perché stimolano le difese immunitarie.
Le ricerche condotte presso il laboratorio La Timone di Marsiglia, ohimè, smentiscono quanto sostenuto dall’azienda.
I probiotici utilizzati in questi prodotti, infatti, sarebbero gli stessi che vengono abitualmente somministrati negli allevamenti suini e avicoli per favorire un veloce aumento di peso dei capi (fino al 10 per cento).
L’accusa è pesante: Activia e Actimel potrebbero essere responsabili dell’epidemia di obesità che colpisce i nostri giovanissimi.
Da uno studio condotto su individui obesi risulta che la loro flora intestinale presenta una cospicua quantità di probiotici. Inoltre è stato osservata un’effettiva difficoltà a perdere peso in donne sovrappeso che si nutrissero quasi esclusivamente di yogurt addizionati con probiotici, le quali, inoltre, risultavano anche più stanche e fragili.
Il problema è che gli attivatori di crescita utilizzati nell’allevamento di maiali e di polli sono stati autorizzati anche per l’alimentazione umana senza conoscere gli eventuali rischi per la salute, specie quella dei bambini.
Alla luce delle recenti scoperte, Danone è stata invitata a rivedere la propria strategia pubblicitaria e di marketing.