Sono sempre più numerosi i casi di lattanti con reflusso gastroesofageo.
Di fronte a quello che sembra essere un vero “fenomeno emergente” sono tante le soluzioni che i genitori mi raccontano di adottare, spesso più dannose che proficue, come l’uso di farmaci, la sospensione dell’allattamento al seno o comunque un precoce divezzamento.
L’esperienza che ho potuto maturare negli anni di lavoro a contatto con madri e lattanti e in ospedale pediatrico nel servizio di gastroenterologia mi ha fatto vedere chiaramente quanto spesso lo smarrimento ben comprensibile di genitori di fronte a un neonato che vomita frequentemente e in grandi quantità, che piange in concomitanza con il nutrirsi, si incontri con la confusione di pratiche pediatriche del tutto discutibili, come la veloce diagnosi di “reflusso gastroesofageo” e la prescrizione di sciroppi non del tutto innocui.
Iniziamo allora a fare un po’ di chiarezza vedendo prima come si manifesta e si definisce il reflusso gastroesofageo e delineando poi un adeguato modo di affrontare la questione.
Cos’è il reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo nei neonati è la risalita nell’esofago del materiale acido proveniente dallo stomaco e si manifesta con rigurgiti frequenti di saliva, latte e muco dalla bocca. A livello meccanico è dovuto al fatto che la valvola che separa l’esofago dallo stomaco non ha ancora un completo funzionamento (fatto del tutto fisiologico per i neonati).
La North American Society for Pediatric Gastroenterology and Nutrition pubblicando le linee guida per la valutazione e il trattamento del reflusso gastroesofageo nei lattanti e nei bambini ha distinto:
- il reflusso gastroesofageo (RGE), definito come il passaggio del contenuto gastrico nell’esofago, con evidenza di vomito ricorrente o rigurgiti.
- la malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), definita come sintomatologia e complicazioni da reflusso, con diversi tipi di manifestazioni cliniche associate a vomito ricorrente, quali esofagite (infiammazione dell’esofago), apnea, broncospasmo, perdita di peso.
In particolare la perdita di peso è il fattore discriminante tra reflusso e malattia da reflusso (per perdita di peso non si intende né rallentamento, né stasi della crescita che nei bambini allattati al seno possono essere del tutto normali e frequenti).
Cosa non fare in caso di rigurgito
Per quanto, dalla mia esperienza, entrambe le condizioni abbiano un’origine psicosomatica, vorrei soffermarmi in particolare sulla prima condizione, la più diffusa.
Sempre seguendo le linee guide internazionali (purtroppo ignorate da molti pediatri) di fronte a un bambino che vomita spesso, se non vi è perdita di peso, ecco cosa fare (o meglio cosa non fare!):
- Non c’è alcun motivo di prescrivere un esame ecografico, si rischia così infatti di incorrere in molti falsi positivi in quanto la maggior parte dei neonati nei primi mesi ha la valvola dell’esofago non del tutto formata (ma non per questo vomitano). C’è quindi da capire cosa fa sì che alcuni vomitino e altri no.
- Non somministrare farmaci.
- Non sospendere assolutamente l’allattamento al seno. C’è piuttosto da confortare la madre che presto passerà.
Bambini e (troppe) medicine
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Diagnosi che sconfortano
Quindi, stando a quanto sostengono le linee guida internazionali, perché non dire semplicemente “Signora suo figlio rigurgita”, fatto noto fin dai tempi antichi il rigurgito del lattante, invece di dire “Signora suo figlio ha il reflusso gastroesofageo”, che tuona come una condanna a una malattia? Sappiamo quanto le madri, soprattutto al primo figlio, siano vulnerabili a simili possibilità e ancora una volta si punta l’accento su ciò che non va, sulla malattia.
La realtà è che le madri si trovano spesso di fronte a una diagnosi, all’uso di sciroppi (come il Maloox) e a suggerimenti sbagliati come allungare lo spazio tra una poppata e l’altra, l’uso del ciuccio o, ancor peggio, la sospensione dell’allattamento materno a favore di quello artificiale, e finiscono per credere che il loro latte non sia ben digerito dal bambino.
Niente di più falso: il reflusso non ha niente a che vedere con la digestione, tanto meno con una non digeribilità del latte materno!
Perché i neonati vomitano?
Cerchiamo ora di capire meglio perché certi neonati vomitano frequentemente e in gran quantità e perché questi bambini, oltre a vomitare, presentano una forte irrequietezza, non dormono bene e spesso piangono.
Intanto possiamo dire che l’acidità dello stomaco aumenta se aumenta lo stress, e lo stress del neonato è associato a quello della madre, oppure al dover attendere troppo a lungo prima di essere allattato, oppure a rimanere per troppo tempo distante dalla madre.
Tutti, e ancor più i neonati, parlano attraverso il corpo. In particolare, il periodo neonatale è quello più sensibile a questo tipo di linguaggio. Se c’è tensione, se la madre è stanca, nervosa, non sufficientemente sostenuta, il bambino ne risente immediatamente con coliche, irrequietezza e pianto.
Quest’ultimo, il pianto, in particolare esprime tutto il malessere presente, ma anche passato. Attraverso il pianto il bambino può esprimere (direi quasi “elaborare”) traumi emotivi che riguardano la gravidanza o la nascita.
È importante che la madre sia ben disposta ad accogliere il pianto del bambino, ovviamente non lasciandolo piangere da solo, né pensando che il pianto sia normale, piuttosto tenendo dolcemente il figlio tra le braccia e pensando, anzi sentendo, che lui sta esprimendo il proprio dolore.
Credo che ogni madre faccia, o almeno voglia fare, sempre il meglio per il proprio figlio, ma nella nostra società capita spesso che le madri siano sole o non adeguatamente sostenute.
Molte volte il reflusso si presenta in un bambino che ha avuto un parto traumatico, in questi casi ho potuto notare che è assolutamente efficace qualche seduta da un buon osteopata neonatale (per parto traumatico non si intende necessariamente medicalizzato, è sufficiente che la fase espulsiva sia stata lunga).
Non sarà un caso se il reflusso è inesistente nelle società tradizionali, dove le madri stanno a stretto contatto corporeo con il bambino e lo allattano con alta frequenza?
Un modo errato di allattare?
Il reflusso qui da noi si associa per la maggior parte dei casi a un modo errato di allattare. A causa dello scarso sostegno sociale, molte madri arrivano ad allattare e non hanno mai assistito a un modo fisiologico di allattare, cioè praticamente con il bambino sempre attaccato!.
A ciò si aggiunge un contesto culturale in cui la vicinanza corporea e la piena dedizione al bambino sono viste come “vizi” e “cattive abitudini da perdere”, in cui le madri sono spinte (o comunque costrette per il fatto che sono sole) dopo il parto a riprendere presto le attività di prima, a uscire, a pensare alla casa. Eppure non è così che funzionano le cose e i bambini lo sanno bene.
Molte madri mi dicono che allattano a richiesta, ma in realtà spesso osservo che non è così: se il bambino ha poppato da poco e si lamenta, vengono cercate alternative come distrazioni e dondolamenti, io dico che invece si dovrebbe di nuovo proporre il seno; ma si lascia spesso trascorrere del tempo e quando poi si dà il seno, il bambino lo rifiuta, e la mamma si convince ancora di più che non è il seno quello che il figlio vuole. Un circolo vizioso che si autorinforza.
I neonati finiscono spesso per rifiutare il seno o per lamentarsi nell’attaccarsi se hanno dovuto attendere per averlo.
L’accudimento del bambino richiede la nostra totale dedizione soprattutto nei primi tempi, ecco allora cosa può essere utile fare:
- Sollevare lo stato emotivo della madre, far sì che possa dedicarsi pienamente al figlio, senza distrazione alcuna per almeno i primi tre mesi.
- Allattare a richiesta, a richiesta vuol dire che il bambino per i primi tre mesi si attacca anche ogni dieci minuti, cioè fa con il seno quello che di solito sembra normale fare con il ciuccio, succhiare e succhiare anche non necessariamente mangiando!.
Se passa troppo tempo tra una poppata e l’altra, il bambino giunge al seno affamato e succhia con voracità, facilitando così il vomito. Il pianto è un segnalo tardivo, il bambino non deve arrivare a piangere per attaccarsi al seno. - Non usare ciucci e biberon perché ogni volta che un bambino succhia il ciuccio, quello sarebbe dovuto essere a livello fisiologico un momento in cui avere il seno in bocca.
- Tenere il neonato a stretto contatto corporeo per la quasi totalità del tempo, almeno durante i primi tre mesi.
- Prediligere la posizione verticale del bambino, tipica dei bambini portati in braccio, anziché quella sdraiata nella culla.
- Fare qualche seduta da un osteopata.
E, ovviamente, non dimenticarsi mai che ogni madre ha proprio tutto quello che serve al suo bambino e solo lei sa come farlo stare bene!
di Ornella Piccini
Articolo revisionato il 26 luglio 2021
daniela
Che bell’articolo….complimenti davvero….se tutti i pediatri la pensassero così…Io sono una farmacista…e cerco di sensibilizzare le mamme…purtroppo non ho il potere di un pediatra….ma nel mio piccol ocerco di contribuire!!!!!
eliza
Complimenti per l’articolo ma purtroppo è successo anche a me con la seconda bimba. Senza’altro mancanza di tempo a causa delle faccende di casa e acudimento della bimba più grande e la mancaza di aiuto vero e proprio in casa. Ma perche sempre pensano tutti che aiuto alla mamma sia tenerli il bambino piccolo come un bambolotto e non portare un piatto pronto. Bisogna ma sensibilizzare una società intera. Comunque la bimba adesso ha 4 mesi e sta bene perche è allattata al seno. Colgo l’occasione per salutare tutta la redazione e farvi auguri di buona Pasqua.
francesco
complimenti x l’articolo e’ cio di cui avevo bisogno sapevo nel mio cuore che il mio bimbo non aveva niente di brutto… sono il papa’ di samuele un neonato di appena 1 mese e una settimana ed e’ da due giorni che manifesta il famoso RIGURGITO ad ogni fine poppata ma nella mia ignoranza in materia pero’ prima di sentire consultori e pediatri che ci riempivano solo di inutili paure dicevo a mia moglie che era solo questione di nervosismo e stanchezza da parte dei genitori ma soprattutto della mamma cosa che ho riscontrato nell’articolo.e x questo ringrazio la redazione che ci ha sollevato il morale dandoci fiducia sulle condizioni NORMALI di salute del nostro piccolino non x niente con la serenita’ che ora c’e’ in casa lui sta gia’ benissimo…
Pasqualina
salve sono una giovane mamma… il suo articolo è bellissimo mi ha rassicurato moltissimo. la ringrazio
Monica
Avete proprio ragione. Purtorppo io mi sono lasciata comvincere… il mio bimbo a quasi 5 mesi allattato esclusivamente al seno ha sempre rifiutato il biberon. Da qualche tempo è più nervoso, si sveglia ogni ora, fa il ruttino a distanza di un ora dalla poppata… e cosa facciamo? gli diamo il Gastrotus… Ho sbagliato! Adesso è troppo tardi!
ornella piccini
non è assolutamente tardi!
potete benissimo iniziare a usare nuove condotte, il vostro bambino ha solo 5 mesi! buona strada. ornella piccini
Simona
bellissimo è stato leggere questo articolo!!
mi sento decisamente più tranquilla e rilassata grazieeeeeeeeee
Vera
Salve sono mamma di una bimba di due mesi alla quale ieri e’ stato diagnosticato reflusso associato a flogosi dell’esofago con tosse…le chiedo se anche in questo caso si puo’ evitare l’uso di farmaci(ai quali io sono contraria) o se sono necessari.grazie
redazione
Cara Vera, puoi rivolgerti direttamente alla dott.ssa Piccini nell’area consulenze (esperti). Ti risponderà in privato 🙂
eleonora
Salve a tutti innanzi tutto vorri farvi i complimenti per l articolo…. Sono la mamma di una bellissima bimba di 2 mesi 10 giorni e da un mesetto la mia bimba presenta i sintomi del reflusso…. Rispetto al primo mese di vita mangia di meno e propio oggi pesendola ho visto che dalla settimana precedente é calata di 50 grammi…… Vorrei chiedere alla dottoressa se é una cosa normale o ce da preoccuparsi…. Grazia mille
redazione
Carissima Eleonora,
se vuoi una risposta precisa e personale scrivi pure il tuo quesito direttamente alla dott.ssa Piccini nell’area consulenze 🙂
daria
Bellissimo..anche io l’ho però letto troppo tardi.Arianna ormai ha quasi 7 mesi e manifesta più che i rigurgiti un continuo dolore..con il Ranidil ho risolto tutto..già quando era nella pancia aveva sempre il songhiozzo, che spesso durava anche delle abbondanti mezz’ore..e mi dicevano che avrebbe avuto questi problemi, ma non ci credevo..quando è nata Beatrice aveva 2 anni, e per non farla soffrire troppo lasciavo arianna piangere da sola nella carrozzina. poi le hanno diagnosticato l’RGE e con il Ranidil il pianto è passato..sono arrivata ad odiarla per tutte le ore di pianto che ha fatto..poverina, ho dei tremendi sensi di colpa. non sono stata in grado di capire che aveva solo bisogno di me..e mi rattrista……….molto……avrei dovuto leggere l’articolo molto prima….
cinzia
Il mio bimbo ha quasi tre mesi e da 5 giorni presenta i sintomi del reflusso gastroesofageo. Il pediatra mi ha detto di distanziate le poppate io allatto esclusivamente al seno e oggi Francesco stava diventando viola dal pianto perché aveva fame. Dopo aver letto il suo articolo mi sono resa conto che il mio attuale stress e quello in gravidanza sono il motivo più plausibile del malessere di mio figlio. Io e mio marito purtroppo discutiamo di frequente e devo ammettere che in molte occasioni non mi sento né capita né appoggiata da lui. Vorrei un consiglio visto che non vedo soluzioni immediate al mio stato di stressata cronica. Grazie.
Katia
A volte è davvero sufficiente leggere un articolo come qs per sollevarsi ed essere rincuorate.
Sono mamma di Gabriele (2figlio) che rigurgita in continuazione e la mia pediatra mi ha consigliato di non ascoltare niente sul reflusso che essendo fisiologico sarebbe passato. Sinceramente ho faticato a crederle e stavo per prenotare una visita privata per far vedere il mio cucciolo ma dopo qs articolo sicuramente non lo farò! Mi sento rinforzata anche sul l’allattamento che ho sempre sponsorizzato ( la mia prima bimba allattata fino all’anno di vita poi ho smesso perché aspettavo gabry) e sono una super fan della fascia in cui ho messo entrambi i figli per ore e giorni interi alla faccia di coloro che sostengono vizi e altro!!! Ora condivido l’articolo il più possibile affinché tante mamme cn me ne traggano lo stesso beneficio che ne ho tratto io!!! Grazie di cuore
vanessa
Questo articolo mi ha aiutato davvero tanto la pediatra della mia seconda bambina gli ha diagnosticato questa cosa a due mesi perche continuava ad ammalarsi ai bronchi gli ha prescritto delle medicine che non sono servite a nulla perche lo stesso continuava ad ammalarsi e questo suo continuo vomitare mi teneva un po in pensiero e mi sono spaventata ma ora sono piu tranquilla…grazie mille
Paola
Dopo 15 mesi ho ancora la medicina segnata dalla pediatra nell’armadietto (integra), fortuna il sesto senso e il Consultorio familiare !!!!!
Anche io secondo diagnosi avrei dovuto somministrare uno sciroppo e dare un po’ di latte artificiale!
ale
solo da pochi minuti, dopo ore di pianto inconsolabile, il mio bambino di 22 gg si è appisolato in braccio al papà….ed io invece non riesco a rilassarmi, pronta a subire l’ennesimo pianto che a breve arriverà accompagnato o no da un rigurgito che mi fa pensare che mio figlio ha una patologia in corso…. sono una mamma quarantenne che aimè da quando è nato questo bambino non fa altro che ripetersi che non è una brava mamma perchè si sente in gabbia, che ad ogni occasione cerca di fuggire da casa e si ripete che i figli non si fanno a 40 anni….questo articolo mi ha fatto pensare molto perchè è come se mi avesse fatto leggere nel profondo del mio cuore, il problema pero’ è non essere in grado di mettere a frutto tutte queste validissime e naturali indicazioni. una mamma con tante pure ….
ilaria
Anch’io dopo aver letto questo articolo mi sento più tranquillo..vorrei averlo letto quattro anni fa quando ho avuto il mio primo figlio e pensavo pure io che avesse qualche grave e inusuale patologia in corso; adesso ho una bimba di un mese che presenta irrequietezza e tende ad attaccarsi spesso al seno, anche ogni 10 minuti, e presenta sintomi di reflusso; soprattutto il suo sonno è disturbato. l’unico sollievo le viene dato dall’attaccarsi al seno: cosa che cerco di fare sempre, anche se pensavo fosse sbagliata..è quindi con gioia che ho letto questo articolo. Capisco che avendo già un altro figlio e la casa, il tempo per dedicarsi al neonato sia ridotto, ma vale la pena fare uno sforzo almeno per i primi mesi..poi passa! io ringrazio mio marito per tutto l’aiuto: senza di lui non ce la farei!
angela
Cercavo da un pò di tempo un forum a cui iscrivermi perchè mi sento e sono maledettamente sola con tre bambini, la prima di 9, il secondo di 2 e mezzo e la terza di 5 mesi. la mia ultima nata non è stata accettata in gravidanza, una gravidanza soffertissima psicologicamente ho provato contro questa creatura sentimenti bruttissimi e alla sua nascita,(l’unica con taglio cesareo), quando l’ho vista per la prima volta ho pianto tanto e non riuscivo a smettere tanto che anche l’anestesista mi ha guardata con aria intenerita, non sospettando da quali sentimenti nascesse quel piano a dirotto. E’ stato in quel momento che parte delle energie negative accumulate contro mia FIGLIA venivano fuori annullandosi. Oggi sono felicissima di averla è un Angelo anche se la mia vita è molto difficile, sola con tre figli, una casa un marito che lavora sempre e non collabora per niente (anzi mi da solo stress e mi fa sentire in diversi casi non all’altezza della situazione) e udite udite …….. la mia piccolina soffre di reflusso gastroesofageo.
Quando ho letto quest articolo, mi sono sentita risollevata ho preso coscienza della situazione. Con la piccolina non ho mai trascorso molto tempo a causa degli altri figli, della casa, del marito ecc…….ecc….Non riesce a prendere molto peso sempre a causa di questo reflusso ed il pediatra mi ha saputo prescrivere solo lo sciroppo gastrotuss. Io infondo ho sempre saputo che il mio tesoruccio mi chiedeva solo attenzione. Oggi senza di Lei non riuscirei a vivere l’amo e la guardo con tanta tenerezza e sensi di colpa per quello che ha potuto soffrire in gravidanza, quando non riuscivo proprio ad accettarla perchè consapevole della mia solitudine. Da oggi lè darò attenzione, cambierò anche il latte e vedremo come andrà
verusca
l’unica cosa su cui non sono d’accordo e’ la non necessita’ di fare l’ecografia tutto il resto lo condivido come condivido il fatto che i pediatri subito ti danno dei medicinali pesanti per bambini appena nati per chi puo’ si informi e magari si rivolga anche a un omeopata se il reflusso e’ leggero.
Sacha
Salve Dottoressa. Ho letto con molta attenzione il Suo articolo e gradirei renderLa partecipe del mio problema in quanto sono un papà molto preoccupato.
Mio figlio ha 3 mesi e non prende più il latte materno( che abbiamo sospeso per motivi non legati al reflusso, ed abbiamo cambiato 4 volte il latte partendo da quelli più digeribili fino ad arrivare al Risolac). Mio figlio presenta tutti i sintomi da Lei elencati ma con altri in aggiunta: Si lamenta sempre durante il sonno e spesso si sveglia piangendo; avverte dolore sempre e maggiormente poco dopo aver mangiato; l’irrequietezza è ormai continua ma almeno 3 volte al giorno cominciano i pianti con urla di dolore ( data la loro intensità è ciò che ne deduco); in aggiunta a tutto ciò è un tantino stitico e se non viene stimolato difficilmente va di corpo; si calma solo dopo essere andato di corpo e/o aver espulso aria. La mamma è continuamente a contatto col bimbo e se ne occupa egregiamente cullandolo e coccolandolo. Personalmente sono estremamente preoccupato e ci sentiamo impotenti di fronte a questo problema. Ogni qualvolta mio figlio mangia si sente male ed urla dal dolore; il resto della giornata e della nottata lo trascorre lamentandosi. Il nostro pediatra ci ha consigliato di alternare Risolac e pappine di crema di riso e di somministrargli lievi dosi di fermenti lattici e Lansox. Le chiedo aiuto. Essendo un papà eccessivamente ( forse ) premuroso, sono al quanto disperato! La ringrazio.
Alice
Articolo molto interessante ma cosa fare in presenza di un reflusso sintomatico che non migliora neanche allattando a richiesta e tenendo il bambino continuamente a contatto? Mio figlio Francesco che è un gemello dopo aver mangiato non ha pace: urla, scalcia, piange e si contorce anche se messo in marsupio o fascia. Non riesce a dormire più di 20 min di seguito poi si sveglia piangendo disperato . Anche in questo caso il ricorso a sciroppi è dannoso ? Io sto aspettando per dargl ielo e sono rincorsa all ‘osteopata e all’omeopatia ma ormai sono allo stremo e mi chiedo se il farmaco non sia il male minore. Grazie per l’ascolto. Alice
Domenico
L’articolo mi ha molto confortato, visto che da qualche giorno, mio figlio di 2 settimane, comincia ad essere irrequieto, piange molto ed in modo disperato e non dorme più come aveva appena cominciato a fare. L’unico dubbio che mi rimane è poter escludere qualche intolleranza a qualche proteina assunta dal latte materno: attualmente mio figlio si nutre solo con quello e con ottimi risultati dal punto di vista della crescita. Da qualche giorno mia moglie non assume più latte e latticini, ma ancora nessun sensibile miglioramento. D’altro canto però noto che il bimbo trova conforto solo al seno ed adagiato sul petto dei genitori, in posizione verticale. Come posso escludere le intolleranze ed aspettare fiducioso la corretta funzionalità del cardias?
eleonora
grazie questo articolo mi ha davvero rasserenata,
noemi
Ciao a tutti.. io per il mio bimbo che ha spesso il reflusso sto provando a non allattarlo piu’al seno … sto sbagliando? Ci prego datemi una risp rassicurante
noemi
Dunque dott.essa il mio latte mischiato ad un latte ar non stravolge il ritmo intestinale del mio bimbo? Posso continuare a darli entrambi? Inoltre l’acidita’ che risale provocando il reflusso provocano seri danni al mio bimbo?grazie per avermi risp
noemi
Ho provato a dare il mio latte insieme a quello artificiale ma il bimbo e’ ancora piu’ irrequieto piange e rigurgita. Acido addirittura quando ciuccia dal seno … che devo fare? …. la saluto
noemi
Cara dott.essa il mio bimbo ha 1 mese e mezzo ed e’ nato con taglio cesareo una sett prima dalla data presunta del parto in piu’ ha valvolina dello sterno ancora aperta … ho dato le gocce reuflor solo per un mese devo continuare a darle? Dipente da quelle il reflu SSO? Kmq io mi sento incapace e inadeguata a sostenere la situazione.. grazie per il suo sost. Un caro saluto
noemi
Cara dott.essa ho provato a dare solo il mio latte e tuttosta migliorando il mio bimbo sta bene e’ piu’ felice … a anch’io .. il suo benessere e’ la cosa piu’ importante per me.. la ringraziamo anche mio marito adesso e’ piu’ felice perche’ ama molto il suo bimbo e vederlo star male lo logorava .. la salutiamo
Valentina
Signore Ornella piccini
Ma questo articolo vale anche per neonati allattati al seno che gia ad un mese finito dormono per 4-5 ore avvolte anche 6 e fanno un massimo di 5 poppate nelle 24 ore a me è stato detto di non svegliarlo…grazie
Filomena
Così facendo una mamma non ha più un momentino per sé però,che in ogni caso è pochissimo.personalmente non riuscirei..credo sia meglio una via di mezzo.. Certo dedicarsi completamente al figlio sono d’accordo,ma il fatto di attaccarli tutti i momenti proprio no..diventa solo un vizio..
redazione
non si tratta di attaccarli tutti i momenti, anche perché un bambino allattato al seno il seno lo prende solo se ne sente necessità, non per vizio…
Maria
Il mio bambino ha due mesi è nato 3870kg e ora pesa 6600kg l ho attaccato al seno a richiesta ora tra il reflusso diagnosticato dal pediatra e l’ernia ombelicale lo vedo soffrire non dorme vomita sempre piange sempre e non dorme anke dandogli il ranidil non ha benefici e avergli allungato l ora di poppata ogni due ore x via del peso io non so più chi devo ascoltare 4 pediatri mi danno la stessa cura…..scoraggiata e stanca ma soprattutto triste nel non poterlo far stare meglio
bis-mamma
Vorrei dire la mia: non è vero che il bimbo somatizza lo stress della madre. O meglio è vero ma solo in piccola parte. Un neonato è impegnativo anche in vacanza, c’è poco da fare. Inoltre io ho praticamente il bimbo attaccato ogni 10 minuti (infatti mi sta diventando un vitello) ma non cambia niente… l’irrequietezza ce l’ha proprio mentre ciuccia. Anzi spesso si attacca e si stacca, non si capisce cosa ne vuole fare e più fa così più rigurgita e si arrabbia. Sembra vada meglio interrompendo la poppata, dondolarlo e offrire il seno in un secondo momento. Però lo so che passerà.. è il secondo figlio e il primo faceva lo stesso. Per il primo la fase espulsiva è stata lunga, per questo bambino invece no. Ma è uguale
enrico
Buongiorno
L’articolo è interessante con buoni spunti ma essendo capitato su questo sito per caso, vorrei sapere se lei è un pediatra o se no quale formazione o esperienza medico-pediatrica possiede.
Grazie
Selmix
Sono mamma di una bambina di sei mesi con rigurgito molto intensi. Mi ritengo fortunata perché mia figlia non piange e cresce. Sono assolutamente contraria alle medicalizzazione senza motivo per cui non le ho mai dato nulla. Sono però altrettanto sconcertata quando leggo articoli di questo tipo. Ho incontrato molte mamme con bambini che rigurgitano e trovo quasi offensivo colpevolizzare una madre per il rigurgito del figlio. Lo stress permettetemi di dirlo non c’entra nulla!! Anche il travaglio a mio avviso nn incide, come scrive la mamma di prima, due travagli diversi e i bimbi rigurgitano tantissimo. Allora mi chiedo perché non limitarsi a rassicurare le madri?? No, dobbiamo per forza caricarle di qualche senso di colpa! Sono stressate!! Anche sull’allattamento mi chiedo, le madri saranno più prese in considerazione come esseri umani, con limiti, stanchezza e desideri anche loro?
bismamma
proseguo la discussione proprio per rispondere a questo ultimo commento di Selmix… sono perfettamente d’accordo. C’è sempre di mezzo “l’ansia della madre” perfino come causa delle coliche. In realtà le coliche e il reflusso possono peggiorare se una madre è in ansia o in apprensione, ma non ne sono assolutamente la causa. Così come crescere figli ad alto contatto, come faccio io e fanno molti genitori, non è un investimento per rendere i bambini sereni felici per tutta la vita…. (quando vuoi avere un tornaconto è lì che rimani fregato) è una scelta che si fa in base alle proprie possibilità e il proprio sentire.
Ornella Piccini
Sono Ornella Piccini l’autrice dell’articolo. Vi ringrazio tutti per i numerosi commenti e desidero chiarire alcuni punti. Quello che scrivo nasce dall’esperienza maturata all’interno di un ospedale pediatrico esattamente in gastroenterologia dove arrivano molti neonati con “reflusso” e a cui abbiamo cercato di offrire un approccio di insieme ossia il consulto del gastroenterologo e poi il mio come psicoterapeuta. da allora (10 anni fa) ad oggi sono numerose le mamme e i neonati che ho incontrato e posso dire che in tutti i casi un approccio di consapevolezza profonda di certe dinamiche ha sempre risolto il problema. E’ importante però, cosa che sottolineo bene nell’articolo, non pensare ansia della mamma = reflusso; oppure parto difficile=reflusso; oppure alto contatto = tutto bene. Ragionare così è molto dannoso per tutti. Io credo che una madre con un bambino piccolo possa tranquillamente arrabbiarsi, stare in ansia, essere triste, piangere e ciò non intacca minimamente la sua capacità di essere madre. nell’articolo mi riferisco a conflitti magari non consapevoli o a eccessiva stanchezza senza possibilità di essere adeguatamente sostenuta. e anche per quanto riguarda il contatto, è indubbio che l’esperienza corporea di sintonizzare la pelle, di sentire l’odore e sperimentare il movimento dell’altro, ossia della madre, è di una ricchezza unica per lo sviluppo del bambino, ma ciò non significa che il bambino sia al riparo dai nostri conflitti, anzi il contatto corporeo mette proprio di fronte la realtà, può addirittura “evidenziare” una situazione difficile, ovvero il bambino sente tutto, sente come stanno le cose, non come noi vorremmo che lui le sentisse, per questo il contatto corporeo non è una semplice tecnica o scorciatoia per avere figli sereni, mai detto, anzi è un profondo percorso di consapevolezza del nostro sentire e di nostro figlio, non immune dal dolore dalla sofferenza, e soprattutto che parla di come stanno le cose in realtà e non di come le costruiamo nella testa. Buona maternità e paternità a tutte/i voi lettrici e lettori!!
bismamma
Forse il mio “problema” sta nel fatto che amo assai poco le interpretazioni psicologiche. Io invece sono arrivata alla conclusione che i neonati rigurgitano perchè è, per loro, necessario. Perchè può capitare che nel loro stomaco arrivi troppo latte e ne siano infastiditi (come quando ci si alza da tavola troppo pieni). Per esempio a me, con entrambi i figli, capita che i rigurgiti aumentino la mattina quando il seno è in tensione. Questo fatto secondo me è possibile perchè loro non sono in grado di regolare perfettamente le quantità di latte ingerite. Poichè amano ciucciare, lo fanno anche quando il loro stomaco è pieno. E il latte esce anche se non lo vogliono. Ecco perchè alcuni, nonostante il seno offerto a richiesta, amano comunque il ciuccio oppure il loro pollice. Non sto dicendo che sono costretti a prenderlo perchè non hanno il seno… sto dicendo proprio che lo preferiscono in certi momenti. Sembra strano ma è così. E’ anche vero che allattando spesso diminuisce anche la quantità di latte che vien fuori durante una poppata e, conseguentemente, i rigurgiti. Quindi buon allattamento a richiesta a tutti 😉
Selmix
Cara bismamma anche io come te sono molto “allergica” alle interpretazioni psicologiche. La mia bambina adesso che è svezzata ha smesso di rigurgitare! A questo punto credo ancora di più a pediatri ed Osteopati che mi hanno sempre detto
di aver pazienza perché con i cibi solidi e con la crescita la cardias sarebbe andata a posto…per noi è andata così e stiamo molto meglio :-)!
bismamma
beh io volevo fare una critica all’articolo su uno specifico punto che mi tocca, però vorrei precisare che in realtà lo condivido, anzi, sono contenta che se ne parli in questi termini: si tratta di un fenomeno naturale, fisiologico al quale non vedo motivo di porre un rimedio (di fastidi ne avranno altri con la crescita), a meno che non ci sia un problema medico più importante ma non penso che lo svezzamento anticipato possa risolverlo.
Selmix
Infatti noi non abbiamo anticipato lo svezzamento. Mi spiace, hai inteso male. La mia bambina ha iniziato con l’autosvezzamento dopo i sei mesi. Per il rigurgito, come già scritto in un post precedente, non ha mai preso farmaci proprio perchè lo abbiamo vissuto come un fenomeno fisiologico di passaggio. Felici cmq che sia alle spalle anche per le numerose lavatrici in meno! Buone cose a tutti!
kiki
Condivido in gran parte il contenuto dell’articolo. , ho una bimba di nove mesi e mezzo con un reflusso che non è minimamente migliorato nonostante crescita e svezzamento anche se rigurgita pochissimo, migliora molto se sono tranquilla io ma questo non basta nom trova pace soprattutto la notte e le stiamo dando uno sciroppo, a volte mi sento in colpa x darle medicine ma quando provo a smettere peggiora tantissimo sbaglio a continuare? L’ho sempre allattata a richesta non svezzata prima nonostante pressioni familiari, nella fascia finché ci è stata e tantissimo in braccio anche adesso ma sembra abbia il mare nello stomaco anche se dritta in braccio e piange disperata quando le viene su. Le faccio anche massaggi conaigliati da um osteopata ma con pochissimi risultati. Sto sbagliando? Che altro posso fare?
Giuditta
La mia bimba di 2 mesi e mezzo segue un allattamento misto e ha fenomeni di rigurgiti acidi e abbondantissimi, associati a pianto e manifestazione di dolore, unicamente quando la allatto al seno, ma fortunatamente non ogni volta che l’allatto. Appena sveglia, alla prima poppata, non ha mai rigurgiti di quel tipo nè manifesta comportamenti di sofferenza.
Accade invece durante il resto della giornata, ma non sempre. Davvero non riesco a capire quale mio comportamento o stato d’animo possa determinare la sua reazione, sto sempre con lei e mi sento serena e calma. Secondo il pediatra è un problema legato all’assunzione di liquidi, che passerà una volta che verranno introdotti cibi solidi. Sta di fatto che per quanto naturale e diffuso sia il fenomeno nei neonati, è doloroso vedere la bimba soffrire. Non c’è proprio nessuna correlazione con la mia alimentazione?
Karina
la mia testimonianza
Ciao cari amici
Il mio nome è Karina Vilva. Voglio usare questo messaggio per esprimere la mia gratitudine a una donna che non ho mai visto, ma lei ha reso la mia vita un paradiso.
Certamente ci sulle persone maligni internet che sono umili persone in cerca di barare, ma la grande regina Madu mi ha mostrato che ci sono ancora alcune persone che si può fidare.
In realtà Ho vissuto 21 anni di matrimonio non è mai sperimentato la gioia della maternità, ho avuto problemi dai miei suoceri, ma mio marito era molto comprensivo. Un giorno, mentre stavo andando attraverso internet ho visto alcuni numeri di persone dato testimonianza di una donna in particolare su come lei li ha aiutati salvato il loro matrimonio, hanno dato il loro ex indietro, malattie curate, ho chiamato mio marito come lui ha mostrato quello che ho visto, ma mi ha scoraggiato dicendomi che queste persone sono tutti falsi e mi dovrebbero ignorare le testimonianze. Ma ho deciso di contattare questa grande donna attraverso la sua casella di posta: queenmadu211@gmail.com
Con mia grande sorpresa la donna era in grado aiutami e ora sono una madre orgogliosa di due grandi ragazzi e una ragazza che sono in gran forma. mio marito è molto orgoglioso di me e ci stanno lasciando più felicemente insieme.
Grazie alla Regina Madu Grande Helper, io continuerò a parlare del vostro buon lavoro nella mia vita. Anche mio marito è stato promosso nel suo ufficio e divenne più fiero di me. Devo confessare che sto avendo una famiglia meravigliosa e A lei sarò eternamente grato.
Cari genitori, amici, fratelli e sorelle scrivere la grande MADU QUEEN sulla sua casella di posta elettronica perché ha probabilmente la soluzione a tutti i vostri problemi. Lei mi ha detto che potrei anche contattarlo per soluzioni su altri problemi come
1. Per l’HIV / AID o malattia correlata
2. Riportare perduto amante, anche se ha perso per un lungo periodo
3. Rimuovere cattivi incantesimi da case, imprese e l’attrazione dei clienti etc.
4. la promozione Get hai desiderato per molto tempo al lavoro o nella tua carriera.
5. Leggi tutti i vostri problemi prima ancora di loro parla di lui
6. Rimuovere la macchia nera che continua a prendere i vostri soldi via
7. Scopri perché non trasmettere nella vita e la soluzione
8. Eliminare in lotte di famiglia
9. Garantire ottimi voti scolastici, anche per i bambini con disabilità mentali
10. Arrestare spezzarsi nel vostro matrimonio o relazione
11. distruggo e inviare Nikolos (spirito dell’acqua, nite insonne, presse da forze del male) se lo si desidera il ritorno
12. Curing Infertilità nelle donne e inquietante mestruazioni
13. Scollegare il matrimonio con l’amante di vostra scelta
14. Recuperare beni rubati e sorte di persone che si fanno male.
15. Portare fortuna soprannaturale
16. Gravidanza incantesimo di concepire il bambino
17.Get truffa i soldi indietro
18. desiderare interessato alla musica popolare
19. Forse a popolare interessato al calcio
Contattare QUEEN MADU oggi e so che sarà una e felice per il resto della tua vita. Email: queenmadu211@gmail.com
Mamma Avvocato
Tutto molto interessante ma non tiene conto che la vita non va sempre come vorremmo. Tenere un neonato sempre attaccato al seno funziona se ci si può permettere di non lavorare, se si hanno aiuti, se non si soffre di male di schiena o altre patologie che richiedono farmaci e se…i bimbi non sono due! Se invece per qualche motivo non si può, ovvio che ci si stressa e le soluzione proposte nell’articolo sono impraticabili. E allora che si fa? Si guarda il proprio figlio soffrire e ci si sente pure in colpa perché non gli si dà il contatto di cui avrebbe bisogno?!?
Jennifer Boselli
Articolo interessante, sono daccordo che le diagnosi dovrebbero essere fatte con i piedi di piombo e comunque vengono fatte perché il reflusso gastrico pediatrico puó portare a pesanti consegnuenze soprattutto se silente. parlo per esperienza personale. a tre mesi circa di nascita ho smesso di accettare il seno e qualsiasi cosa mi venisse offerta perché avevo l’esofago irritato, non magiavo, non dormivo e piangevo in modo inconsolabile e peggioravo se provavano ad alimentarmi, da questa situazione si é creata come un domino una serie di problemi che mi hanno portato ad essere sottopeso e inappetente fino all’etá di 8 anni! ovviamente sappiamo quanto siano importanti vitamine e nutrienti in crescita, la risposta e’ stata che a 11 anni mi hanno diagnosticato inoltre una insufficenza mitralica con prolasso e ho seguito profilassi antibiotica per anni per poi trovarmi a 22 anni con una ulteriore diagnosi pesante di artrite reumatoide. ora ho 37 anni e combatto giornalmente con dolori e difficoltá, tutto perche purtroppo non si sapeva del reflusso silente e non ho acquisito i nutrienti necessari da bambina oltre ad un rapporto molto altalenante con il cibo che non é mai stato regolare ma sempre con eccessi.