Le immagini ci hanno lasciato allibiti.
Non che non fossimo ormai tristemente abituati a veder bambine esibite in televisione, in concorsi di bellezza internazionali, sulle riviste patinate e nelle pubblicità.
Bimbe truccate, pettinate, ancheggianti…
Questa volta è il turno di una campagna pubblicitaria che lancia una linea di lingerie under 12. Già il termine lingerie suona assai strano per quella fascia d’età.
Poi le immagini parlano da sé: mutandine, magliette intime e reggiseni (?) per un target di bimbe dai 4 ai 12 anni.
Ma a prescindere dal prodotto immortalato, a far restare di stucco sono le modelle ritratte: bambine di non più di 7-8 anni, rossetto e belletto, pettinature da star, pose tutt’altro che infantili…
Bambine che si atteggiano a modelle adulte, indossano biancheria intima che pare quella della mamma… qualche taglia meno.
Una riflessione è d’obbligo: chi vuole un’infanzia così esibita, così ritratta?
Perché sfruttare l’immagine dei bambini asservendola ai canoni adulti?
Qui pubblichiamo lo scatto forse – forse – meno disturbate. Gli altri potete trovarli all’ articolo originale.
Noi non daremo loro spazio…
silvia
ia figlia ha 5 anni. alla sua scuola materna la maggioranza delle bambine viene truccata, smalto e ombretto, e sempre con gonnelline e vestitini da bambolina. Ho chiesto alle insegnanti di far notare ai genitori che non e’ opportuno che bimbe di 5 anni si trucchino a scuola, di riservare il trucco a un momento di gioco, ad es a un angolo dei travestimenti o a carnevale, e la risposta e’ stata negativa: le insegnanti non hanno preso la parola su questo, hanno detto “di non voler interferire con le scelte delle famiglie”. Sono rimasta di stucco. A queste bambine si chiede di essere delle piccole lolite a meno di 10 anni. Anche al mare, bambine di 7-9 anni con parei velati, ciabattine col tacco, lucidalabbra….e ovviamente anche mia figlia rimane affascinata e le vuole anche lei. Io le dico di no, che sono cose da grandi, ma il modello che lei ha davanti e’ che non e’ vero, che sono io che sbaglio….e passo per una mamma severa con le altre mamme, troppo severa e “talebana”. Questo e’ l’humus culturale in cui queste pubblicita’ fanno presa. Questo e’ cio’ a cui siamo abituate: corpi in vetrina fin da piccole. Come se decenni di riflessioni femministe sull’identitia’ femminile e sulla mercificazione del corpo femminile non fossero esistiti. Che tristezza.
redazione
Davvero, cara Silvia, e le riflessioni “femministe” tutto sommato c’entrerebbero molto poco. Si tratta di mero buon senso e rispetto della natura del bambino. io non tollererei mai una scuola che ammettesse piccole alunne agghindate e acconciate da lolite: diseducativo e assai pericoloso. I bambini sono belli per quello che sono, non capisco cosa ci sia di edificante nel camuffarli da piccoli adulti (anzi, da “caricature” di piccoli adulti) :/
Mimì
Ma non è affatto detto che sia un’offesa! quando avevo io quell’età, erano gli anni 80-90 ed esibirmi così era ciò che volevo più di ogni altra cosa, ma abiti simili non esistevano proprio perchè la gente si scandalizzava, ci volevano tutte con degli abiti e soprattutto dei comportamenti da damina o da maschietti a seconda dei casi e io ci stavo molto male, perchè io ero così esibizionista, vistosa e non mi era permesso dimostrarlo, dovevo vivere in una mascherata continua. Non credo proprio di essere stata l’unica al mondo, nè allora nè adesso e credo che sia importante che le bambine vengano trattate come le donne e le mamme di domani in tutto e per tutto, invece la scuola tende a vederle solo come cervelli ambulanti.
redazione
le bambine vanno rispettate e trattate da bambine, e la scuola ha il compito di educare e istruire. Ogni cosa a suo tempo, e nel giusto contesto.