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INTERVISTA ad Anna Marcobelli: la rete, un aiuto contro la solitudine

mamma e bambino in rete davanti a pcOggi vorremmo condividere con voi il racconto e l’esperienza di una giovanissima mamma, che – come molte – dopo la nascita della sua bambina si è ritrovata sola, senza lavoro, e senza aiuti.

E come tante giovani madri nella stessa situazione non si è lasciata abbattere dalle difficoltà della sua nuova vita: partendo dalle proprie doti e facendo ricorso alle nuove tecnologie – il web in primis – è riuscita a reinventarsi e a creare attorno a sé una rete (è proprio il caso di dirlo!) di mamme-amiche simili per sensibilità ed esigenze.

La realizzazione di un asilo nido domestico e di un gruppo facebook sono solo alcuni dei progetti di Anna e delle sue “colleghe”.

Noi siamo certi che tante di voi si rispecchieranno nel suo racconto e troveranno spunto per ridare slancio alla propria vita.

Ecco la storia di Anna:

Quando è nata la mia bambina, quasi 5 anni fa , mi sono trovata a vivere una situazione comune a tante neo mamme: la perdita del posto di lavoro e la solitudine.

Mi sono trovata lontana da amiche e parenti ed ho sofferto molto della mancanza di supporto di persone empatiche.

L’economia familiare non mi permetteva di stare senza lavoro e la mia giovane età (24 anni) non mi garantiva contratti di lavoro equi che riuscissero a coprire spese per nido e/o baby sitter.
Inoltre non riuscivo a pensare di staccarmi dalla mia bambina tante ore senza avere un persona conosciuta a cui lasciarla.

Stimolata da una conoscente che vedeva in me un valido aiuto per la cura del suo bambino ho iniziato a documentarmi in gravidanza sull’iter da percorrere per aprire un Asilo nido famiglia nel mio appartamento.

Non volevo arrendermi alla mancanza di un servizio di questo tipo dove le famiglie potessero trovare un ambiente intimo e a misura delle loro esigenze.

La formazione dei due anni di ostetricia che ho frequentato a Brescia mi ha permesso di avvicinarmi all’approccio educativo di Maria Montessori, di Elinir Goldschmied, Grazia Honegger Fresco in primis sperimentandolo con la mia bambina e poi nel nido.

La mia esperienza di infanzia sofferta , inoltre, mi ha permesso di ricordare il sentire infantile e desiderare di essere in comunicazione costante con esso.

Il mio cammino interiore mi ha portato a conoscere persone importanti (Internet per me è stato fondamentale) e letture illuminanti: Alice Miller, J. Juul, Rosemberg, Elena Balsamo…..

Nel forum di Nontogliermiisorriso.it ho trovato la comunità che mi mancava intorno, una rete di persone amiche.

Il sogno di creare una rete reale di genitori in contatto si è concretizzato quando mi sono trasferita con la mia famiglia (spostandomi di pochi km ma entrando in una realtà differente) nel Gennaio di questo 2012.

Ho conosciuto persone vicine a me fisicamente e nel sentire sempre tramite facebook ed è per questo che ho deciso di dare ulteriore fiducia a questo mezzo creando con l’amica mamma e fisioterapista Caterina Fiorini (che discute i temi del portare con grande competenza essendo fisioterapista dell’età evolutiva) un gruppo facebook (Mamme della Valle Camonica) per organizzare acquisti comuni e incontri dove scambiare opinioni, esperienze, legature delle fasce…

Il virtuale mi ha insegnato che noi mamme e donne abbiamo risorse enormi e che nell’aiutare altri si aiuta se stessi e che forum e social network (in cui non riponevo grande fiducia) hanno grande potere comunicativo.

Dopo un mese circa dalla creazione di questo gruppo di mamme siamo al nostro secondo incontro ed abbiamo riunito mamme che si occupano di temi importanti con grande impegno e conoscenza (ad esempio Caterina Fiorini, fisioterapista dell’età evolutiva, apporta il suo enorme contributo professionale).

 

Anna Marcobelli
(anna.marcobelli@gmail.com)

Commenti (2)

  1. […] background-position: 50% 0px ; background-color:#15bca9; background-repeat : no-repeat; } http://www.bambinonaturale.it – Today, 8:55 […]

  2. In questo la Rete è un supporto fondamentale.
    Purtroppo molte volte accade che le famiglie, trasferite per lavoro, non abbiano più quella rete di aiuto fisico e psicologico che c’era un tempo.
    Il fatto di condividere la propria esperienza con i figli, fatta di gioie grandissime ma di altrettanto grande fatica, con altri genitori è molto importante.

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