Esprimere le emozioni
Gioia, tristezza, rabbia…le emozioni sono al centro della vita del bambino e fanno insorgere comportamenti, come pianti o gesti violenti, talvolta difficili da sopportare.
Un’emozione? Più emozioni?
Così come gli adulti, anche i bambini vivono tutti i tipi di emozione ma, nel loro caso, esse vanno a influenzare direttamente il loro comportamento. Il bambino contrariato si chiuderà in se stesso e farà il muso, oppure, in preda alla rabbia, arriverà persino a picchiare, graffiare o mordere.
Le emozioni si manifestano in modo differente in ciascun bambino: alcuni esprimono la propria felicità urlando, altri con coccole un po’ “feroci”.
I comportamenti rivelano il carattere del bambino e ci insegnano a conoscerlo un po’ alla volta. Un bambino di 3 o 4 anni un po’ collerico non diventerà necessariamente un adulto scontroso, così come non è detto che un bambino musone diventi un orso solitario!
Riconoscere le emozioni
È sempre benefico lasciare che il proprio figlio esprima le proprie emozioni piuttosto che trattenerle. Ovviamente, in quanto genitori, vorremmo che nostro figlio riuscisse a controllarsi e a sviluppare buone qualità relazionali.
Ma prima di riuscire a gestire le proprie emozioni, bisogna saperle riconoscere…e per un bambino non è affatto facile! Ed è ancora meno facile riuscire ad esprimere a parole ciò che si prova. Tuttavia, più un bambino riesce a parlare di ciò che sente, più sarà in grado di controllare un desiderio, placare la rabbia, dominare la gelosia, sorridere delle paure e condividere le gioie.
Pianificare spazi e momenti rassicuranti
– Alcuni piccoli avvenimenti della vita del bambino possono essere all’origine di grandi momenti di tristezza. Lasciate che siano le sue lacrime a parlare per lui, non impeditegli di piangere… Le vostre coccole gli forniscono un rifugio in cui trovare la forza di dominarsi.
– Aiutatelo a esprimere a parole ciò che sente: potete riformulare con termini precisi ciò che vi dice. Le parole degli adulti, se posate e rilassate, hanno il potere di calmare il bambino molto di più di un tono autoritario.
– È molto collerico: potete costruire con vostro figlio una “capanna della rabbia” nella sua cameretta, dove si rifugerà per urlare, colpire un cuscino e infine calmarsi.
– Spesso si mostra geloso e insoddisfatto: quando lo portate a letto, inventate delle storie che gli “raccontino” il suo comportamento mettendo in scena un personaggio o un animale. Vostro figlio si divertirà ritrovando ciò che ha provato e sentito durante la giornata, ma con un “punto di vista differente”.
Traduzione dal francese di Laura Tenorini
tratto da www.grandiravecnathan.com