Tastiera di fronte e ricerche alla mano, oggi mi piacerebbe fare una panoramica dei benefici e dell’utilità dei massaggi in gravidanza e durante il parto.
Vi dico subito che preferisco fare una narrazione fruibile da tutti, piuttosto che un’analisi particolareggiata delle ricerche; chi desidera approfondire l’argomento e verificare i dettagli, troverà la bibliografia utilizzata in fondo al presente articolo.
Comincia il cammino, inizia la gravidanza: qualcuno ancora non lo sa, qualcuno ha fatto subito il test, qualcuno già lo intuisce. Per molte donne i primi mesi sono punteggiati da fastidi più o meno intensi: principalmente nausea, vomito e forte stanchezza. La nausea in particolare viene spesso correlata con il bisogno di riposo e con la difficoltà psicofisica dell’adattamento alla nuova situazione.
Infatti sin dal concepimento nel corpo avvengono miracolosi cambiamenti, seppur ancora invisibili all’occhio umano, e nella mente il pensiero di diventare mamma stupisce, spaventa, rallegra, scombussola. Il massaggio in questa prima fase della gravidanza aiuta nell’adattamento alla nuova situazione, porta la donna a rilassarsi e a trovare un momento di riposo.
Per coloro che hanno forti nausee, di quelle che sembrano impossessarsi dei ritmi e delle giornate governando la propria vita, il massaggio promuove il rilassamento e diventa un valido aiuto per ritrovare l’accesso al proprio corpo, non percependolo più come un nemico.
Superate le prime difficoltà, la donna fiorisce e nel secondo trimestre di solito si apre alla vita, diventa più bella e radiosa. Può darsi che però, già in questo trimestre e soprattutto nel successivo, la donna avverta mal di schiena (spesso nella fascia lombare) o di gambe. Di nuovo il massaggio viene in aiuto della futura mamma, rilassando le zone tese e alleviando il dolore.
Arriva poi il momento del parto: gli studi ci dicono che le donne che sono state massaggiate continuativamente in gravidanza e durante il travaglio hanno minori livelli di ansia e richiedono meno l’anestesia farmacologica. I loro travagli sono più brevi e necessitano di minori interventi medici.
Quando usciamo dalla fisiologia e parliamo di donne che abbiano dei problemi di depressione prenatale, il massaggio dimostra benefici ancora maggiori: oltre alla diminuzione dei disturbi fisici (nausea e dolori a gambe e schiena), si registra una minore ansia, minori livelli nelle scale di valutazione della depressione e migliori risultati alla nascita dei bambini.
Se le donne con depressione prenatale mettono al mondo bimbi spesso prematuri, con ritardi di crescita e basso peso, questo problema si riduce notevolmente quando la donna sia stata massaggiata durante la gravidanza: la maggior parte dei bambini delle gravide che hanno seguito i trattamenti nascono a termine, sani, con un buon peso e ottimi riflessi neonatali. Nelle donne con depressione prenatale il massaggio può semplicemente affiancare le consuetudinarie (psico)terapie utilizzate, senza avere la pretesa di andare a sostituire.
Infine, una buona notizia anche per i papà: quelli che imparano a massaggiare le proprie compagne sviluppano un più intenso legame e un attaccamento più sicuro con il nascituro. E se il periodo pre e post-natale è sicuramente un momento di transizione, a volte faticosa, da coppia a famiglia, le ricerche evidenziano che quando è il futuro papà a massaggiare la compagna vi è un migliore adattamento alla situazione e un più facile assestamento famigliare.
Ma come agisce il massaggio per fornire tutti questi benefici? La prossima volta capiremo insieme come e perché il massaggio in gravidanza e durante il parto può fare così bene alla mamma, al papà e al nascituro.
Nicoletta Bressan
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