L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia l’allattamento materno esclusivo durante i primi sei mesi di vita del neonato: i benefici del latte materno sono tantissimi e non ha effetti collaterali né controindicazioni.
Il latte di mamma rafforza il sistema immunitario dei neonati fornendo loro i necessari anticorpi, soddisfa il bisogno di amore e di contatto di madre e figlio, garantisce al bambino un’equilibrata assunzione di sostanze nutritive e gli ormoni prodotti assicurano una sensazione di benessere e serenità… Ma la lista dei benefici psicologici e fisici non si esaurisce qui: la ricerca in tal senso documenta costantemente correlazioni tra l’assunzione del latte materno e i vantaggi che ne derivano.
Una delle ultime novità scientifiche riguarda la relazione tra l’allattamento naturale e l’ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività): in Italia si stima che i bambini iperattivi siano circa 300mila, sebbene soltanto 4mila di essi ricevano una diagnosi corretta e di conseguenza una cura adeguata.
L’indagine, condotta da Aviva Mimouni-Bloch, dell’Università di Tel Aviv, evidenzia che un prolungato allattamento al seno è un fattore inversamente proporzionale al rischio di incorrere in questo disturbo: addirittura, i bambini allattati artificialmente durante i loro primi 3 mesi di vita, hanno un rischio di incorrere nell’ADHD tre volte superiore rispetto ai bimbi allattati in modo naturale (e la stessa percentuale rimane invariata anche per altri tipi di malattie).
Ancora una volta una ricerca che non lascia dubbi: allattare è molto importante, per questo è bene non scoraggiarsi e chiedere aiuto e sostegno in caso di difficoltà!