Arrivano i primi freddi, e gli studi dei pediatri si affollano di bambini col mal d’orecchio, con varie gradazioni d’intensità e con vari nomi in gergo medico. È pur sempre, però, mal d’orecchio. Invalidante, destruente, prostrante. Chi ne ha sofferto sa di cosa stiamo parlando. E a doverlo sopportare sono i nostri bambini.
Che fare? Sempre le solite cose: antibiotici, al limite drenaggi chirurgici, tanti analgesici, e poi speriamo che passi presto e che non torni più.
Può capitare, magari una volta, di essere sfortunati. Ma capita anche di essere bersagliati dalla malasorte ed essere affetti da episodi ricorrenti di otite media più volte l’anno.
Si tratta davvero di malasorte? Oppure l’otite nei bambini è prevedibile in base a certe caratteristiche specifiche?
E ancora: sapendo che le medicine hanno il solo effetto sintomatico (servono cioè ad estinguere il dolore e gli altri effetti dell’infiammazione nel più breve tempo possibile), si può fare qualcosa per lavorare sulle cause, e prevenire così l’insorgenza del futuro episodio di otite o di qualche altra patologia associata ed equivalente (in termini fisiopatologici)?
Se qualcuno non lo sa, l’otite nei bambini è una malattia che fa parte delle tante manifestazioni possibili della sindrome adenoidea, di cui fanno parte anche le riniti, i denti storti, l’abitudine di respirare a bocca aperta, il russamento, le tonsille, le adenoidi ingrossate ecc.
Di conseguenza, tutto ciò che funziona sulle cause della sindrome adenoidea, lavora su tutte le malattie che ne sono manifestazione.
Qualcuno ricorderà il nome di Ippocrate, il medico greco antico famoso ancora oggi per il giuramento dei medici. Questo celeberrimo personaggio, nel sesto libro sulle Epidemie dava l’identikit dell’individuo cresciuto con le adenoidi ingrossate: “Gli individui cresciuti con la faccia allungata… hanno il palato stretto, i denti disposti in modo irregolare, e sono molestati da mal di testa e dolori alle orecchie con otorrea.”
Con questo non intendo dire che la soluzione per i bambini adenoidei con l’otite sia togliere chirurgicamente le adenoidi. Voglio dire che i medici sarebbero (l’uso del condizionale non è casuale) in grado di riconoscere gli individui che vanno facilmente incontro ad otiti per lo meno dal quarto secolo a.C. Quindi possono insegnarvi come fare prevenzione.
Qual è la causa, il motore che spinge le diverse manifestazione della sindrome adenoidea, tra cui il mal d’orecchio? Il disadattamento del modo di respirare e deglutire.
Tutti i genitori dei bambini adenoidei avranno certamente notato che le loro labbra sono quasi sempre semiaperte, e che questa caratteristica si manifesta maggiormente nel sonno. Molti meno sono in grado di riconoscere una deglutizione disfunzionale o atipica.
I neonati sani sono respiratori nasali obbligati; ma anche un breve periodo di ostruzione nasale da raffreddore, per esempio, è sufficiente per far loro perdere l’abitudine a respirare col naso a bocca chiusa, e con essa tutta la coordinazione neuromuscolare necessaria alla crescita equilibrata, non solo di quello che è contenuto nella testa. Ed è da qui che inizia il cammino della sindrome adenoidea, con manifestazioni penose per tutta la vita, soprattutto nell’infanzia.
Qual è il collegamento anatomico e funzionale tra orecchio medio, respirazione e deglutizione? Direi soprattutto due muscoli: il tensore del velo palatino e il massetere.
Il muscolo tensore del velo palatino è collegato alla cartilagine faringotimpanica: ad ogni deglutizione (fisiologica) questo muscolo stira in avanti la cartilagine, con un effetto di apertura e chiusura alternata della tuba di Eustachio, che viene regolarmente areata e regolata nella sua pressione interna.
La corretta ventilazione della tuba ne garantisce il funzionamento corretto e la difesa naturale dall’otite media. Per la corretta ventilazione della tuba è necessaria dunque la corretta deglutizione. Non si deve dimenticare che la corretta pressione interna dell’orecchio medio viene mantenuta a condizione che le labbra siano chiuse.
Detto questo, come si configura la corretta deglutizione? E cosa c’entra il muscolo massetere?
La corretta deglutizione avviene con i denti a contatto, le labbra chiuse e la lingua che spinge non contro i denti ma contro il palato. Il massetere è il principale muscolo che porta i denti a contatto tra loro serrandoli.
Da questa breve analisi emerge che per deglutire bene bisogna avere ben efficaci i muscoli che chiudono la bocca e quindi portano i denti a contatto. In questo modo il muscolo tensore del velo palatino avrà la massima efficienza nel tirare in avanti la cartilagine faringotimpanica, aerando correttamente la tuba e prevenendo l’insorgenza dell’otite.
Altrimenti, in caso di deglutizione disfunzionale, la tuba rimarrà quasi sempre aperta, e questo impedirà la normale regolazione di pressione, temperatura e flusso linfatico nell’orecchio medio.
In effetti, tutti i bambini con le otiti e le adenoidi passano tanto, se non tutto il tempo, con le labbra e i denti non a contatto. In questo modo i muscoli massetere e tensore del velo palatino saranno in condizioni di ridotta efficienza, e non sarà possibile la prevenzione di tutte le malattie manifestazione della sindrome adenoidea, tra cui le otiti.
Cercare di risolvere questa problematica con pasticche e interventi chirurgici è tipico o di chi ignora o di chi non vuole perdere tempo. Scegliete voi a quale categoria preferite appartenere.
Sappiate però che l’unico approccio davvero efficace (e anche educativo) per risolvere un problema di salute è quello di rendere efficienti le difese e i meccanismi già propri dell’individuo. Mettiamo i nostri bambini in condizione di far funzionare efficacemente i loro automatismi neuromuscolari (respirazione e deglutizione), così da guardarli crescere sani, forti e indipendenti, anche dalle pasticche.
Domanda: tutte le suddette considerazioni sono note o ignote a pediatri e otorino?
Risposta: sono note.
Domanda: e allora perché non insegnano alle mamme a rieducare la respirazione con la naso a bocca chiusa e la deglutizione corretta ai bambini adenoidei con le otiti?
Risposta: perché all’università insegnano come unico approccio gli antibiotici e le operazioni chirurgiche, in quanto i tempi di Ippocrate sono finti da un pezzo.
La verità è che le uniche persone veramente interessate alla salute dei bambini sono i genitori stessi. Che però sono in condizioni di inoperatività pratica a causa della mancanza di informazione su questi argomenti. Basterebbe che ne parlasse Piero Angela in televisione…. Ma l’educazione popolare su queste tematiche non è prevista.
C’è però chi non demorde. Così con la presente vi informo che è da poco uscito il primo manuale per la gestione domiciliare del bambino adenoideo dedicato ai genitori stessi. Si tratta de Il giusto respiro, edito da Il leone verde. Buona lettura … in barba a quello che i medici e la televisione non vi dicono…
Andrea Di Chiara
anna clara ciabatta
bello,confermo io sono logopediata e riabilito alla respirazione nasale e alla rieducazione della tuba di Eustachio
andrea di chiara
sarebbe bello che tutti ccoloro che si occupano professionalmente di queste problematiche si unissero per informare il grande pubblico esattamente come hanno fatto tutti i produttori e distributori di beni e servizi per le masse, 60 anni fa, con l’avvento della televisione…