Esistono diversi tipi di disagi emotivi nel periodo post-parto, di diversa entità e problematicità. Negli ultimi anni si parla molto di “depressione post-parto”, senza spesso capire cosa questo termine possa significare.
Senza pretendere di dare una categorizzazione esaustiva, vorrei comunque spendere due parole sulla gamma di disagi emotivi che questo termine può racchiudere in sé, sulla gravità e sull’incidenza di tali disagi.
Il baby blues è una tristezza generalizzata che si verifica nei primi giorni dopo il parto naturale o cesareo (fino a circa due settimane) e solitamente viene attribuita al cambiamento e all’adattamento alla nuova situazione; si dice persino che sia funzionale all’accudimento del piccolo, perché spinge la madre a eliminare le fonti di disturbo esterno e a dedicarsi totalmente al suo bimbo. In media il 50-80% delle donne vive questo stato.
La sindrome da stress post-traumatico si verifica quando la persona pensa che durante il parto ci sia stata una forte minaccia per la propria o l’altrui integrità fisica. Porta a rivivere aspetti dell’evento, ad evitare persone e luoghi associati al parto e causa forti livelli di ansia. Ne soffre il 6-18% delle donne e può durare oltre i tre mesi dopo il parto, oppure apparire in maniera tardiva, dopo i sei mesi.
La depressione post-parto è un disagio più grave che può protrarsi fino ai quattro anni di vita del bambino e può colpire anche i papà. La persona interessata può avere difficoltà nel gestire gli eventi più normali della vita quotidiana e avere disinteressamento o eccessivo attaccamento verso il bambino, profondo senso di inadeguatezza e timore di nuocere al bambino stesso. Colpisce in media il 10-20% delle mamme.
La psicosi puerperale è invece uno stato limite, molto raro, che porta al rischio di suicidio materno o infanticidio. Spesso deriva da una grave depressione post-parto non curata o da precedente problemi psicologici o psichici. Porta a una perdita di contatto con la realtà, deliri, paranoia, depressione e si registra nell’ 1-2‰ delle donne.
Diverse ricerche sono state effettuate sugli effetti del massaggio in relazione al baby blues e, soprattutto, alla depressione post-parto (la quale attualmente è classificata attraverso l’Edinburgh Postantal Depression Scale).
Tra i vari studi, molto validi e significativi risultano essere quelli effettuati dal team di ricercatori del Miami Touch Research Institute, che da decenni si muovono per far riconoscere gli effetti benefici del massaggio e delle terapie non invasive (attualmente agopuntura, aromaterapia, musica, massaggio, tai chi e yoga). Dalle varie ricerche emerge che il massaggio della donna e il massaggio infantile sono utili nella riduzione della gravità della depressione post-parto.
Il massaggio non è l’unico trattamento effettuabile: anche gruppi di supporto, gruppi di rilassamento o sedute di psicoterapia hanno dato buoni risultati, facendo registrare miglioramenti similari, anche se solo i gruppi di massaggio hanno avuto un effetto consistente e perdurante sulla diminuzione dei livelli di ormoni dello stress (con particolare riguardo al cortisolo).
Queste dati evidenziano l’importanza del corso di massaggio infantile o della pratica di massaggiare la puerpera come supporto nel post-parto, sia nei casi di disagi emotivi più blandi, sia qualora siano presenti disturbi più gravi che possono sfociare nella patologia (qualora sottovalutati o non trattati in tempo).
Nel caso in cui sia necessario un intervento di tipo psicologico o psichiatrico, il massaggio può comunque rimanere un buon canale per trattare il disturbo, oltretutto un canale che non patologizza e non stigmatizza ulteriormente la madre in difficoltà, e può quindi affiancare trattamenti di tipo psicoterapeutico o medico-sanitario.
Ma per quale motivo massaggiare la mamma e il bambino ha effetti così positivi per la prevenzione e la cura dei diversi disagi emotivi? Lo vedremo insieme nel prossimo articolo.
Intanto, buon massaggio a tutti!
Nicoletta Bressan
Maria Beatrice Nava
Come già commentato anni fa sempre sul sito de Il bambino naturale, confermo che il massaggio infantile è ad oggi intervento non sanitario ad aver dimostrato effetto sulla qualità dell’interazione mamma – bambino in caso di depressione postnatale. Una risorsa preziosissima per ogni neofamiglia!