La scorsa volta abbiamo affrontato il discorso del massaggio alla mamma per guarire le cicatrici, interrompendoci sui livelli di azione del trattamento.
Il massaggio agisce su tre livelli: cutaneo, psico-emozionale ed energetico.
Il trattamento cutaneo è utile per sondare la sensibilità della zona, per riprendere contatto e per valutare la cicatrizzazione, il tono dei tessuti. Viene eseguito solitamente con la crema Rescue Remedy, che ha effetto calmante immediato e aiuta nella pulizia e nella comprensione e accettazione.
Il trattamento psico-emozionale si basa soprattutto sul racconto della storia della cicatrice (se la persona ne ha voglia, senza forzature), sulle sensazioni percepite di volta in volta durante il trattamento e sul supporto nel ringraziare la cicatrice e lasciare andare, per potersi liberare.
Il trattamento energetico è una purificazione su più piani del campo energetico della cicatrice, per aiutare a ripulire e liberararsi, per dare informazioni positive e aiutare la zona a ricostruirsi e richiudersi dopo l’esperienza nel migliore dei modi (non parlo solo di cicatrizzazione, ma anche di trattamento di vecchie cicatrici che magari hanno, nel tempo, acquisito diverse consistenze o sono diventate fastidiose).
Questa suddivisione è fittizia mi serve più che altro per rendervi un’idea della tipologia di trattamento e di azioni svolte: in realtà questi tre livelli si mescolano continuamente durante il massaggio. È un trattamento, come vi dicevo, molto intenso, che smuove tanti livelli di consapevolezza e che fa percepire tante sensazioni.
Non è utile solo nel caso del taglio cesareo, ma si può utilizzare con tutte le cicatrici. Per esempio per me è stata molto efficace per trattare una cicatrice lasciata dall’ustione di una medusa che, formatasi in una situazione avulsa da vissuti negativi o emotivamente carichi (come potrebbe essere quella del taglio cesareo), ha poi iniziato ad infettarsi e faceva fatica a rimarginarsi; ora quasi non si vede più.
Questa pratica solitamente prevede tre trattamenti, ma già il primo può dare ottimi risultati.
Ho cercato di essere il più chiara e semplice possibile, nella mia spiegazione, perché desideravo veramente portare a conoscenza questo tipo di massaggio che ritengo molto utile e che sento potrà aiutare molte donne. Purtroppo non ho modo di insegnare a ognuna come farsi da sé il trattamento e, avendo sperimentato personalmente, credo che se ne riduca anche l’efficacia praticandoselo da soli. Potete però sicuramente cercare un operatore con questo tipo di formazione nella vostra zona o possiamo provare a cercarlo insieme se non lo trovate.
Desidero infine lasciarvi un’intervista rilasciata per Genitori Channel da David Kanner, il diffusore del metodo, nella speranza che possiate approfondire la vostra conoscenza attraverso le sue stesse parole.
Buon massaggio a tutti!
Nicoletta Bressan