L’esercizio fisico non serve tanto al corpo quanto al cervello. Influenza l’umore, la vitalità, l’attenzione e il senso di benessere.
-John J. Ratey, MD, Harvard Medical School –
È essenziale per il processo di apprendimento permettere ai bambini l’esplorazione di ogni aspetto del movimento
Tuttavia, con la percezione odierna del mondo come luogo pericoloso per i bambini, lei stessa non aveva mai permesso ai propri figli di vagare liberi per la mesa. Senza la mesa da esplorare, il loro passatempo preferito era stato la TV. Ammise che i suoi figli avevano difficoltà di movimento e di equilibrio, pensava inoltre che queste potessero essere collegate anche alle difficoltà di apprendimento, soprattutto nella lettura e nella scrittura, che essi riscontravano a scuola.
La ricerca mostra che le attività muscolari, soprattutto quelle coordinate, gli esercizi di equilibrio, sembrano stimolare la produzione di neurotrofine, come la dopamina, sostanze naturali capaci di stimolare la crescita delle cellule nervose esistenti e incrementare il numero di nuove cellule nervose, nonché delle connessioni neurali cerebrali.
In uno studio di più di 500 bambini canadesi, gli studenti che praticavano un’ora in più di ginnastica al giorno avevano risultati molto migliori agli esami dei bambini meno attivi. In modo analogo, uomini e donne dai 50 ai 60 anni, impegnati in un programma di allenamento aerobico di camminata veloce per quattro mesi, aumentarono del dieci per cento la propria resa sui test cognitivi. In un altro studio su 13.000 adulti e bambini etichettati come dislessici in Australia, Sud Africa e America, un programma di dieci minuti per due volte al giorno che consisteva nello stare in piedi su un cuscino e lanciare una pallina morbida da una mano all’altra, o nello stare in equilibrio su una tavola basculante, entro sei mesi liberò tutti i partecipanti dai sintomi della dislessia.
Con uno sguardo attento ad altri tredici studi che mettono in relazione l’esercizio fisico e le capacità del cervello, ci si accorge che l’esercizio fisico dimostra di poter stimolare la crescita del cervello in via di sviluppo e di prevenire il deterioramento di quello più avanti con l’età.
Una brillante insegnante di New York City concede ai propri studenti di scuola superiore una “pausa ritmica” ogni qual volta percepisce una mancanza di attenzione. Addita uno studente che si alza in piedi e inizia a tamburellare o battere con le mani un ritmo mentre si muove in modo coordinato e incrociato. Tutti i compagni di classe cercano allora di copiare il ritmo e i movimenti e ne aggiungono persino di nuovi per circa due minuti. Poi l’insegnante fa un segno, si risiedono tutti e sono di nuovo attenti, di solito fino alla fine della lezione. Poiché il cervello è un organo di riconoscimento degli schemi, coinvolgere gli studenti in un’attività di movimento, che abbia uno schema ben preciso come la Brain Gym® o una “pausa ritmica” ogni 30-60 minuti, tiene il cervello sveglio e attento e aiuta ad aumentare la durata dell’attenzione.
Traduzione dall’inglese di Michela Orazzini
tratto da Smart Moves, di Carla Hannaford
Elena Fossati
Movimento… Anche una questione neurologica… Il bambino mentre guarda il movimento dell’altro, del suo pari, del l’adulto, del conduttore fa esperienza. Grazie alla teoria dei “neuroni specchio” abbiamo dato una spiegazione scientifica al l’importanza del movimento …