Crescere i bambini con gioia è il messaggio di uno dei libri più recenti del Bambino Naturale. Manitonquat, story-teller nativo americano nonché educatore, ci ha regalato la “ricetta”, disarmante nella sua semplicità, per vivere felicemente il ruolo di genitori, educando i nostri figli nel rispetto, nell’attaccamento, ma soprattutto con il sorriso.
Ecco l’intervista all’autore di Crescere insieme nella gioia, rilasciata qualche tempo dopo la pubblicazione.
Questo libro è il risultato della sua lunga esperienza con i bambini, sia nella vita privata che nel lavoro, cosa significa per lei?
I bambini per me sono le creature più importanti, non solo per la considerazione che meritano nella nostra vita quotidiana, ma per il futuro dell’umanità e per tutta la vita che popola il pianeta. In questo libro, che mi sta molto a cuore, raccolgo, è vero, l’esperienza di una vita, esprimo l’urgenza di trasmettere il mio messaggio proprio perché le ripercussioni del modo in cui ci relazioniamo ai bambini sono immense. Credo che ormai il mondo occidentale sia maturo per un cambiamento di rotta più generalizzato sulle pratiche di accudimento dei giovanissimi. Sento davvero che può realizzarsi la riscoperta di antichi saperi, come quelli espressi dalla cultura dei nativi americani, insieme alla presa di coscienza che solo attraverso un lavoro individuale e collettivo sul tema del rispetto e dell’ascolto reciproco, dando a tutti pari dignità e importanza, dal più piccino al più anziano, sia possibile donare un senso e un valore al mondo contemporaneo.
Qual è, dunque, per lei il messaggio più importante del libro, quello davvero imperdibile?
È proprio quello sulla relazione che gli adulti dovrebbero stabilire con i più giovani; riguarda la necessità di avvicinare i più piccoli, ma anche i ragazzi e gli adolescenti che ancora dipendono dalla guida dell’adulto, con una predisposizione interiore di profonda accettazione, di accoglimento, di amore incondizionato, senza se e senza ma. I bambini sono persone a pieno titolo, sin da subito, meritano la stessa dignità, lo stesso rispetto, la stessa considerazione degli adulti e degli anziani. Hanno però bisogno di una guida perché serviranno loro molti anni per raccogliere tutte le informazioni e fare tutte le esperienze necessarie a camminare nel mondo con la maturità dell’adulto. Se questa guida verrà offerta con animo leggero e gioioso, con amorevole sollecitudine, con atteggiamento comprensivo e una luce di apprezzamento e affetto negli occhi dell’adulto, allora il neonato fiorirà nel bambino, il bambino sboccerà in un ragazzo e il ragazzo si farà uomo dando piena espressione al proprio potenziale di amore, di partecipazione al mondo che lo circonda, di impulso cooperativo e di fratellanza verso il genere umano e le altre creature che abitano la Terra. Questo è il messaggio più importante.
Ma la vita, nel mondo occidentale, è perlopiù molto distante dai ritmi e dalla sapiente armonia delle comunità native del Nord America. È davvero possibile dare all’antica saggezza degli anziani di molte culture indigene del pianeta una nuova vita, un’espressione autentica e fattibile nelle società moderne?
Io credo di sì. È una sfida notevole ma non ha niente a che vedere con il ritorno nostalgico a pratiche e consuetudini irripetibili nel mondo di oggi. Il primo passo è quello di riconoscere che gli uomini del XXI secolo non sono poi così dissimili da quelli di migliaia e migliaia di anni fa nei loro bisogni primari di accudimento, sicurezza, nutrimento e amore. La Natura ha le sue leggi, i suoi ritmi, e noi uomini ne facciamo ancora parte, pur esercitando in modo spesso inconsulto, senza il dovuto discernimento, il nostro impulso a dominarla e controllarla.
Si può ritrovare l’armonia autentica con la Natura e con i nostri simili se si dà risalto innanzi tutto alla bontà del nostro essere e a quella dei nostri figli. Nel libro parlo molto della Via del cerchio, una via di riscoperta dei legami che tengono unita tutta la Creazione, in ogni sua parte, dalla più umile e indifesa, alla più imponente e forte. Anche come individui perfettamente calati nel nostro tempo abbiamo pur sempre il potere di scegliere. Possiamo scegliere e agire, soprattutto se ci uniamo ad altri. Nel libro offro tantissime indicazioni su come creare un proprio cerchio di persone affini in cui esercitare l’ascolto, il rispetto, la gioia dello stare insieme, e dal quale far germogliare anche la possibilità di un’azione più incisiva che porti alla formazione di un piccolo villaggio, una comunità nella quale far crescere i propri figli senza le difficoltà dovute alla solitudine e all’isolamento. Non tutti troveranno le stesse risposte e il processo non sarà uguale per tutti, ma non è impossibile conciliare il rispetto della nostra natura e di quella dei nostri bambini e ragazzi con la vita moderna, il libro è proprio la mia risposta alla domanda come sia possibile realizzare un tale compito. Per molti di noi la spinta al cambiamento è stata rappresentata dalla nascita dei figli, per questo nel mio libro affermo che ci vuole un bambino per creare un villaggio.
Cosa direbbe a quei genitori che hanno dovuto affrontare dolori e difficoltà, che hanno già commesso tanti errori, che non sono solo estenuati ma anche feriti, che insieme ai figli hanno sofferto e credono sia ormai troppo tardi per portare la gioia nella relazione con i propri bambini o ragazzi?
Ma non è mai troppo tardi! Il desiderio di riscoprire la gioia e l’armonia di una relazione è sempre fortissimo in tutti gli esseri umani e nei più giovani soprattutto. Gli errori, i gesti inappropriati e le parole velenose possono lasciare dei segni, delle cicatrici, ma finché si ha la forza del respiro non si smette mai di desiderare l’incontro con l’altro nella gioia, soprattutto se l’altro è un genitore, la persona più importante per noi, quella dalla quale dipendiamo per crescere e diventare uomini. Spesso anche da adulti non si smette di desiderare che il proprio genitore ci si rivolga con amore e comprensione e accettazione, anche se non è mai avvenuto prima. E poi la resilienza dei bambini è straordinaria, e anche la loro fiducia e il bisogno di affidarsi sono immensi. Ogni genitore fa del proprio meglio sempre, con le informazioni di cui dispone e le capacità del momento; l’amore, l’affetto possono guarire e ricucire ogni relazione e portarle gioia in ogni momento!
Nel libro dedico molto spazio al tema della guarigione dalle ferite del passato. Un intero capitolo è dedicato ai genitori e in generale all’adulto e al suo bisogno di liberarsi dai fardelli di dolore e sofferenza che lo accompagnano da tutta la vita, prima di potersi tuffare con gioia e pazienza nella relazione con i più piccoli.
Michela Orazzini