Ci sono gravidanze che durano tanto (cit. Anna, 42 settimane) e gravidanze che terminano prima del tempo. Il parto prematuro è un evento improvviso che colpisce i neogenitori , catapultandoli in una situazione imprevedibile e sconosciuta.
Una gravidanza fisiologica dura dalle 38 alle 42 settimane, pertanto tutti i neonati che nascono prima delle 38 settimane sono da considerare “pre-termine”. Più ci si avvicina alle 38 settimane più la prematurità è modesta, al contrario tanto più ci si allontana da tale termine più diventa importante o grave.
Innumerevoli studi presenti in letteratura si sono focalizzati sugli aspetti fisiologici del parto prematuro, ma è necessario accogliere tale nascita attraverso un modello bio-psico-sociale che abbracci in maniera esaustiva il significato di un evento così importante nella vita del bambino e dei genitori.
Genitori, troppo spesso, lasciati soli negli innumerevoli vuoti che una nascita così improvvisa inevitabilmente comporta.
Una mamma e un papà prematuri necessitano di calore, accoglienza, silenzi, rispetto, cure.
Proprio come il loro bambino.
Bisogna saperli sfiorare, senza invadere il loro spazio, già sconfinato dall’imprevedibile.
E accompagnarli, un passo indietro, rispettando la giusta distanza emotiva, che permette loro di andare avanti, nonostante tutto.
I genitori pretermine hanno sguardi pieni di domande in attesa di risposte, e ogni silenzio non spiegato destabilizza un equilibrio difficile perché fatto di attimi e di segnali.
Perché cambia tutto, e i 5 sensi si amplificano per cogliere anche il più piccolo segnale del proprio bambino.
E un mondo finora sconosciuto diventa casa, dove suoni innaturali si trasformano in ninne nanne per tutti i piccoli guerrieri.
Dove è facile riconoscersi e sostenersi, ognuno con la sua storia e le sue paure, mentre le ore scorrono e la speranza cresce.
I genitori pretermine sono genitori in battaglia, genitori che guardano le loro paure più grandi negli occhi e sfidano l’imprevedibile, che graffiano la vita accarezzando i cuori dei loro bambini.
I genitori pretermine sono tanti e spesso soli, e tutti noi ne siamo responsabili.
Ogni giorno.
Cecilia Gioia