Da qualche settimana vi sarà capitato di imbattervi in una pubblicità del latte crescita Mellin, all’apparenza del tutto lecita (se rivolta all’alimentazione di bambini oltre l’anno di età), se non fosse che ad un esame più attento è molto facile notare trattarsi in realtà di una pubblicità occulta di latte artificiale
Per capire le strategie di marketing e i trucchi psicologici utilizzati, è necessario guardare lo spot Mellin più volte. Non preoccupatevi, dura solo 30 secondi e all’apparenza può risultare addirittura comico
Lo spot inizia con una frase volta proprio a descrivere le emozioni delle donne quando restano incinte: “Diventi mamma dal primo momento in cui lo scopri”. Vi sembra una frase adatta a pubblicizzare un latte crescita, per bambini oltre l’anno di età? A me sembra chiaramente un messaggio indirizzato alle gestanti, che vedono la protagonista dello spot serena e felice come potrebbe essere solo Dorothy nel meraviglioso mondo di Oz. E infatti l’immagine che appare in quel momento richiama alla mente proprio la prima ecografia:
Questa mamma irreale dai capelli stirati e dal sorriso un po’ ebete ci porta nel mondo delle emozioni, lì dove i messaggi subliminali raggiungono l’obiettivo di fissarsi nella nostra mente, collegati a sensazioni piacevoli da riportare alla luce quando serve (durante gli acquisti, ad esempio), da simboli come quello del “preci-nutri” Mellin, un cerchio con tre frecce intorno, richiamato dallo strano e sconclusionato balletto che praticano mamma e figlia: la mamma che alterna i movimento delle braccia verso l’alto, con gli indici puntati al cielo, mentre la figlia gira su sé stessa.
In quel preciso istante Michela mamma di Amélie (15 mesi, ma ne dimostra il doppio – come cresce bene col latte artificiale!) ci informa che “la grande guida (???) te la indica solo il tuo istinto di mamma”.

Il fantomatico precinutri è comunque ben esposto in etichetta anche nei latti 1 e 2, e al momento dell’acquisto quel simbolo riporterà alla mente della mamma che compra il latte in polvere la sensazione di benessere (fittizio) generata dallo spot.
Subito dopo lo strano balletto, che disconnette la nostra parte razionale, la strana mamma-ultrafelice ci fa sapere che con questo barattolo “ha trovato la tranquillità”.

Ora una mamma con un bimbo di un anno dovrebbe già aver trovato un equilibrio e una tranquillità scollegati dal latte artificiale. A un anno un bambino medio mangia a sufficienza una quantità di alimenti differenti rispetto al latte: materno, artificiale o vaccino.
Sono invece le neomamme, soprattutto quelle che allattano al seno e che hanno mille dubbi sul fatto che il latte materno sia sufficiente per la crescita dei neonati, a cercare la tranquillità. Ed è a loro che Mellin rivolge il suo messaggio subliminale.
Per una mamma alle prese con i primi mesi di vita del proprio bambino, spesso costellati da dubbi e preoccupazioni, sarà difficile capire se le sue scelte sono guidate dall’istinto o dal cuore, come dice lo spot, oppure dalla paura e dall’ansia. Nel momento di crisi, il consiglio dello spot: “fidati del cuore” diventerà “fidati di Mellin e dai al tuo bambino il nostro latte artificiale”.
Aspettiamo la seconda puntata dello spot prevista per febbraio, nel frattempo fidatevi del cuore, seguite il vostro istinto, e prima di acquistare un latte crescita o un latte formulato, tenete bene a mente che lo scopo della multinazionale Mellin è solo quello di far soldi. Se poi ci spiegassero cos’è questo benedetto precinutri (oltre a un simbolo pubblicitario), saremmo tutte più contente. Contente come Michela mamma di Amélie.
Chiara Pagliarini

Federica
Ciao! Sono Federica, mamma di due bimbi… allatto la mia seconda figlia da quasi 8 mesi e ad essere sincera anche io ho trovato questo spot alquanto surreale e a quanto ho il piacere di vedere non sono la sola… decisamente pieno di messaggi che vanno oltre ciò che la presunta mamma dice… trovo davvero triste che certi spot mirino a far vacillare le certezze che a fatica una neo mamma cerca di costruirsi…
Ma speriamo che l’istinto materno e il latte di mamma vincano su tutto!!!!!
federica
Ciao sono Federica e ho una bimba di quasi due anni e un altro in arrivo tra qualche giorno. Ho allattato la mia piccola fino ad una settimana fa; ora mi sono dovuta fermare perché ho le contrazioni e rischio il parto prematuro, ma se tutto va bene spero di allattarli tutti e due. Anch’io ho trovato quello spot nauseante. Ci vuole far credere che l’istinto di mamma ti porta a scegliere il latte artificiale Mellin. La cosa più grave è vedere al supermercato quanta gente si riempie i carrelli di questa roba convinti di scegliere il meglio. Ma non si può bloccare sto spot??
Barbara
lo spot fa schifo ed è assolutamente ingannevole. Per quanto abbia provato, insistito e riprovato non sono riuscita ad allattare mio figlio esclusivamente al seno ma sempre dando un’aggiunta e nonostante abbia usato il latte artificiale certi spot mi davano e mi danno sui nervi. Detto questo mi danno sui nervi anche i commenti come quello qui sopra che spara a zero su chi compra il latte artificiale. Tranquilla, non sono tutti lobotomozzati dai produttori di latte artificiale coloro che lo comprano. Ci sono motivazioni che vanno ben oltre gli spot ma quando non ci si è dentro a certi problemi si fa sempre presto a parlare e a sputare sentenze!
federica
Non volevo sparare sentenze, casomai il dispiacere di vedere tante mamme non avere fiducia in se stesse e averne in un barattolo. La mia piccola quando è nata pesava 2 kg e 400 g e quando sono riuscita a portarla a casa (dopo 4 giorni), l’ospedale mi chiamava quasi tutti i giorni per sapere se stavo dando l’aggiunta perché secondo loro avevo poco latte e la bimba non cresceva. Le stesse pressioni le ho subite da mamme, suocere, compagno e amiche e a volte ho ceduto e ho dato la famosa aggiunta…..non direi che non mi sono trovata nella situazione. Non dico che tutti sono lobotomizzati dalla pubblicità, ma credo che se le aziende spendono fior di miliardi per farla è perché la pubblicità funziona e tante tante persone si fanno convincere. Questa pubblicità è ancora più orrida perché cerca di convincere le mamme in un periodo in cui sono piene di dubbi e di insicurezze.