È mezzanotte e sono ancora sveglia; vado in giro per tutta la casa con un sacco della spazzatura a raccogliere giocattoli su giocattoli. Da Natale siamo “sommersi” di cose e ci sentiamo soffocare.
Da quando sono diventata mamma, ho notato più di ogni altra cosa che con l’aumentare dei giocattoli diminuisce sempre il gioco fantasioso e creativo.
Abbiamo un approccio ai giochi molto minimalista, a cui restiamo fedeli per la gran parte dell’anno. A Natale, però, in una famiglia con bambini, tutti i parenti impazziscono. Siamo stati felici di ricevere la maggior parte dei regali, sono giocattoli su cui abbiamo riflettuto molto e che abbiamo suggerito personalmente ai membri della famiglia. Anche così, però, ciò che salta subito agli occhi è che non conta tanto quali siano i giochi; troppi, di qualsiasi genere, non favoriscono un’atmosfera serena e tranquilla dentro casa e riducono il gioco d’immaginazione. Alimentano, invece, la brama di possesso e il consumismo, privano di valore altri oggetti che prima erano amati, inviano messaggi che non credo siano sani o proficui.
Mio figlio è ossessionato dall’idea di comprare nuove cose, di ricevere altri regali, del tempo che manca al prossimo Natale o compleanno. Rovescia e calpesta i giocattoli ma non ci gioca davvero e non lo coinvolgono. Perciò ho deciso di riportare la pace.
Ho svuotato ceste e scaffali e ho gettato nel sacco tutto quello con cui non l’ho visto giocare; alcuni erano bei giocattoli di legno nuovissimi, che non avevano neppure sei settimane. Via tutte le calze di Babbo Natale, tranne una. Metà dei libri messi da parte, pronti per essere tirati fuori a rotazione quando avrà scordato di averli. Con un bel nodo in cima, ho nascosto il sacco pieno di giocattoli nel mio studio, così che non susciti nessuna curiosità, e ho risistemato le cose rimaste. Ho lasciato solo i giochi con cui l’ho visto giocare nell’ultimo mese, e anche così, ho intenzione di ridurli alla metà entro la prossima settimana, dopo che avrò osservato quali oggetti continuano ad essere ignorati.
Siamo rimasti con:
– Mattoncini di legno rettangolari (i più usati)
– Piccoli Mattoncini di legno colorati di varie forme (anch’essi molto usati)
– Xilofono di legno (poi messo via)
– Libri di uso quotidiano
– Statuetta di legno a forma di cavallino (poi messa via)
– Ornamento in ceramica a forma di Porcellino d’india (uso quotidiano)
– La struttura ad arco per arrampicarsi con cui gioca sempre e che gli abbiamo regalato a Natale.
– La cucinetta che usa sempre
– Banchetto da lavoro che ha ricevuto a Natale e che adora
– L’occorrente per disegnare, dipingere e fare lavoretti
– I lego con cui gioca insieme al papà la sera e nei fine settimana
– Lavagnetta magica su cui disegna lettere e pianeti
– Costruzioni Squigs, regalo di Natale messo via ma molto richiesto da dopo la grande pulizia
– Pupazzetti e sottomarino per il bagno
– Il bruco Wiggly Woo (questo strano oggetto è uno dei giochi più usati di sempre, ci inventiamo storie e lui lo tratta come un cucciolo e gli costruisce capanne di mattoncini)
Quando riguardo l’intera lista mi sembra ancora che siano fin troppe cose, in ogni caso se lui le usa e stimolano il suo gioco, ben vengano. Cosa è successo quando il mio “gattino” si è svegliato e la maggior parte dei suoi giochi erano spariti? Assolutamente niente.
Intere ceste sono state rimosse, ma non l’ha neppure notato. Questo dimostra quanto ne avesse effettivo bisogno! Ma soprattutto, la nostra casa ha riacquistato la sua atmosfera serena. Può girare per le stanze senza essere sopraffatto dalla mole di oggetti che lo assalgono. È invece lui a gettare una breve occhiata in giro, ai pochi oggetti selezionati, a scegliere quello che preferisce e a sedersi per esplorarlo. Niente di rovesciato o calpestato, nessuna battaglia per rimettere a posto; il gioco fiorisce e l’armonia è tornata. È molto più soddisfatto ora con poche cose che prima con molte. È trascorso quasi un mese da quando ho fatto piazza pulita e lui non ha ancora reclamato la maggior parte dei giocattoli messi via. Un dinosauro e un trattore rosso sono stati chiesti e hanno fatto di nuovo la loro comparsa; gioca, crea, inventa storie e immagina di nuovo, la casa è tranquilla e molto meno ingombra. Per ora conservo io i suoi giochi, se ne chiederà qualcuno nelle prossime settimane glielo ridarò, quelli che invece non saranno reclamati verranno venduti, regalati o conservati per il futuro. Ho la sensazione che la maggior parte di loro non farà ritorno sui nostri scaffali.
Traduzione dall’inglese di Michela Orazzini
tratto da www.loveparenting.org