Lo confesso. Sono stata anch’io una di quelle persone che provava un senso di disagio nel vedere allattare al seno bambini grandicelli (per intenderci: da quanto iniziano a camminare). Non per questo mi sono mai permessa di criticare apertamente né velatamente chi allattava a oltranza, ritenendola comunque una scelta molto personale.
Mi portavo dentro un senso di disagio, che tra me e me tramutavo in critica: perché quella mamma non si sa rapportare in altro modo con suo figlio/sua figlia? Non è in grado di consolarlo/a se non con il seno?
L’allattamento del mio primo figlio era stato disastroso. Invece con la seconda figlia, dopo un avvio problematico, l’allattamento è proseguito alla grande. La bimba oggi ha 27 mesi e non intende rinunciare a “ciucciare la tetta”.
Allattare non è sempre facile. Ci sono stati e ci sono ancora periodi faticosi: la dentizione, le malattie, il sonno. Il seno consola, concilia il sonno, sfama, disseta, allevia dolore e disagio. Tutto questo l’ho imparato facendo esperienza con mia figlia. So già che quando la bimba non vorrà più il seno, rimpiangerò i nostri momenti speciali di coccole mamma-figlia.
Qualche giorno fa hanno cominciato a circolare, sui social networks e sui quotidiani, foto e articoli riguardanti una mamma australiana che allatta la figlia di 6 anni. I commenti che si leggono vanno da chi la prende a guru/modello da imitare, a chi vorrebbe internarla in un ospedale psichiatrico.
Le foto a corredo degli articoli mostrano una signora di mezza età che allatta, con un’aria soddisfatta e quasi un po’ arrogante, una bambina ormai grandicella. La mamma in questione ha tre figli, è insegnante di danza del ventre pre-parto e, leggiamo da varie fonti, è convinta che il latte materno abbia un alto potere nutritivo e protettivo.
Niente da dire. La scienza di oggi le dà, a sentire le linee guida dell’OMS, pienamente ragione.
Ma quello su cui vorrei farvi riflettere è proprio il senso di fastidio che la notizia e le corrispondenti foto stanno suscitando. Partendo dalla mia personale esperienza.
Da mamma con un allattamento fallito alle spalle, e con un successivo allattamento riuscito, posso dire senz’ombra di dubbio che il mio senso di disagio di qualche anno fa dipendeva dal fatto di sentirmi inadeguata come mamma. Vedere altre donne allattare bimbi grandi, tranne me, era la dimostrazione del mio personale fallimento, e prova inconfutabile della mia inadeguatezza come mamma.
E forse, tornando molto più indietro, il mio disagio derivava ancor prima dall’essere stata allattata al seno solo per quattro mesi, cioè finché mia madre non ascoltò i consigli di uno scellerato pediatra che le “vietò” di allattarmi di notte. A suo dire dal giorno dopo, quando vedevo il seno che mi offriva, mi giravo offesa dall’altra parte (come faccia ad offendersi una lattante di quattro mesi ancora non me lo spiego).
Chi si indigna vedendo un bambino grandicello ancora allattato potrebbe cominciare a chiedersi da dove gli derivi quel senso di disagio e di fastidio.
In molti Paesi, africani ma non solo, dove i bambini vengono allattati a lungo e le donne girano spesso a seno nudo, gli uomini rivolgono la loro attenzione sessuale verso altre parti del corpo, come ad esempio le caviglie. La connotazione sessuale del seno come fonte di eccitazione, oltre ad essere appresa culturalmente, potrebbe derivare proprio da decenni di negazione del seno quale normale e naturale fonte di alimentazione (e amore, consolazione, riparo, rifugio, ecc.), com’è successo all’evoluto occidente industrializzato, che ha fatto diventare naturale un preparato artificiale, e innaturale la normale pratica di ogni mammifera di allattare la propria prole.
Vedere una bambina grandicella ancora allattata al seno non mi dà (più) fastidio. Trovo le foto della signora in questione molto tenere e anche divertenti.
Quali emozioni suscita in voi questa storia di allattamento a termine? Se provate disagio, se vi va, cercate di capire perché. Chiedetevi perché vi dà tanto fastidio, quali corde profonde va a toccare: potreste scoprire qualcosa di importante su voi stessi che prima ignoravate.
Chiara Pagliarini
Riccardo Paladini
Buongiorno, sono un neo Papà e concordo al 100% con quanto Lei dice.
Sono nato con il cesareo e per motivi chirurgici mia mamma ha dovuto prendere antibiotici e perdere il latte.
Quello che ho scoperto, è di avere una tendenza alla gola all’ ingordigia al sovrappeso.
Questa ansia, insieme ad altre ansie della Mamma ha creato un problema di allattamento dopo i primi Vaccini.
Ci siamo rivolti all’ Ospedale di Massa Carrara e ci hanno consigliato l’allattamento a richiesta.
In una settimana la bambina ha preso piu’ di 200 grammi e ho capito che il mio sovrappeso si può risolvere con un alimentazione a richiesta equilibrata, libera da diete e regole comportamentali. Ho perso due chili in una settimana. Credo raggiungerò il mio equilibrio naturalmente, semplicemente seguendo il mio istinto.
Un consiglio può essere di imparare ad ascoltare e spengere tv e telefono.