Il perineo, quella sconosciuta parte del corpo che di solito si scopre solo in gravidanza e dopo il parto naturale. Se nella nostra vita non abbiamo problemi particolari, andiamo avanti fino ai 25-30 anni quasi senza sapere “cosa sta là sotto”
, espletiamo le funzioni fisiologiche (pipì, cacca, sesso) nel modo più normale possibile, accogliendole così come vengono, senza preoccuparci troppo di tutti quei muscoletti che lavorano per noi. A volte, qualche domanda sorge in seguito al sesso, cercando di capire cosa lo possa rendere più piacevole per sé e per il proprio partner. Ma la maggior parte di noi scopre tutto il mistero in gravidanza. Qualcuna rimane anche un po’ schifata o, quantomeno, perplessa.
Oggi, le mamme del mio corso parlavano di una fotocopia data in ospedale in merito al massaggio perineale: “Io non lo faccio, non serve a niente”, “Boh, magari serve, ma… insomma, è praticamente una masturbazione!”, “Se me lo faccio fare dal mio compagno non si ferma lì, altro che massaggio…”, “Ma serve? Spiegatemi, lo devo fare???”
Poverette, avete ragione. Così, dal nulla, un giorno vi dicono che lì sotto ci sono dei muscoli e che li dovete esercitare e massaggiare in vista del travaglio. Come? Dove? Perché?
Prima bisogna individuarlo: il perineo si trova all’interno delle ossa del bacino, nello spazio da ischio a ischio e nello spazio da osso sacro e coccige alla sinfisi pubica. È effettivamente un insieme di muscoli che si muovono in sinergia con legamenti, ossa e altri muscoli non perineali (es. adduttori, addominali…), oltre che con gli organi interni. La parte più superficiale del perineo è quella che ricopre i tratti terminali degli organi del bacino (l’uretra, il canale vaginale e il canale anale), chiudendo o aprendo, a seconda delle necessità, le terminazioni di questi canali. La parte più profonda del perineo assomiglia a una coppa che sorregge gli organi interni al bacino (vescica, utero, retto).
Capite bene che, durante il parto naturale, per accompagnare l’uscita del bambino dal canale vaginale, è effettivamente molto utile conoscere cos’è e come funziona il perineo. Purtroppo, trovarsi all’uscita del corso di accompagnamento alla nascita con in mano un foglio di compiti, tra cui gli esercizi di contrazione-rilascio e massaggi da effettuare con le dita lubrificate, non è sempre il modo più delicato per affrontare un tema così personale e intimo e molte donne rinunciano in partenza ad approfondire la conoscenza di questa parte di sé, che fra l’altro non è utile solo durante il parto ma per il benessere femminile in generale.
Parleremo la prossima volta dei tipi di massaggio che possono essere usati per risvegliare il perineo, mentre oggi vorrei farvi riflettere sul perché farli.
Un tessuto sano è tonico, capace di tendersi e rilassarsi armonicamente, ben irrorato dal sangue e quindi dall’ossigeno e dagli ormoni. Per quanto nascosti, i muscoli perineali hanno molte funzioni ed è utile mantenerli in salute sia per espletare le funzioni escretorie e sessuali, sia per sostenere correttamente gli organi interni e modulare i piccoli traumi che possono occorrere quotidianamente (es. spostare pesi, tossire, giocare a pallavolo, andare in bici… sono normali azioni quotidiane che possono danneggiare un perineo poco tonico e causare perdite e persino prolassi).
In previsione del parto, avere un perineo tonico e ben irrorato aiuta a prevenire le lacerazioni e le episiotomie, perché il tessuto è più elastico, e aiuta ad evitare i prolassi, cioè quando la parte terminale di un organo (spesso utero o retto), scende, si allunga verso l’esterno e a volte sporge fuori dallo sfintere.
Conoscere il perineo significa conoscere la propria intimità, averne coscienza e poter essere in grado di scegliere come viverla appieno. E come dice Jacopo Fo, “Certo che un pochino una i muscoli li usa… ma tra usarli un pochino e usarli veramente, di distanza ne passa parecchia.”
Chissà perché ci siamo dimenticati di quanta perfezione la natura instilla nei nostri corpi; forse quando si parla di cose intime, sostanzialmente, non se ne parla mai approfondendo il discorso, forse è una questione religiosa, politica…. Eppure mi sembra sensato poter dire apertamente che conoscere il proprio perineo permette di avere una vita sessuale più appagante per sé e per il partner e aiuta a percepire e agevolare consapevolmente la discesa del bambino e l’espulsione.
La vita nasce così, tramite una penetrazione e, auspicabilmente, tramite il piacere fisico, mentale ed emozionale dell’unione con l’altro, che avviene carnalmente, attraverso il corpo. E da lì passano i bambini, per venire al mondo: perché non dovremmo occuparci di una parte di noi così importante?
Nicoletta Bressan