Domanda: Buongiorno, ho problemi con l’allattamento al seno. Sono mamma di una bella bambina nata il 28 agosto con parto indotto per placenta vecchia e rallentamento crescita. Giulia è nata 20 giorni prima della scadenza e pesava 2,290kg! Il mio problema è che ad oggi non riesco ad attaccarla al seno, di latte ne ho tanto ma in ospedale le hanno dato il biberon perché non riusciva a mangiare dal seno, dicevano perché era troppo piccola e non aveva la forza. A casa le ho provate tutte ed ancora oggi provo ad attaccarla ma niente, non riesco a farla mangiare direttamente dal seno, non è capace di succhiare. A quasi tre mesi dal parto non ce la faccio più ad usare il tiralatte,non riesco a godermi la bambina come vorrei così sto decidendo di abbandonare il latte materno e di darle quello artificiale. La cosa mi fa tanto male ma non riesco più a continuare così . Avete qualche consiglio da darmi ? Grazie
Gentile lettrice,
capisco la situazione e lo stato d’animo in cui si trova. Tentare per ormai quasi tre mesi senza raggiungere i risultati desiderati è certamente frustrante e scoraggiante.
Anche se lei scrive di averle provate tutte, le illustrerò ciò che potrebbe aiutare la sua bimba a familiarizzare con il seno fino ad imparare a succhiare.
- Trascorrere del tempo ogni giorno in contatto pelle a pelle
- Offrirle il latte tirato senza l’uso del biberon
- Lasciare che la bimba possa sperimentare la suzione al seno anche in momenti diversi dalla poppata e quindi non necessariamente per nutrirsi
Il contatto pelle a pelle
Ha avuto modo di trascorrere del tempo ogni giorno in contatto pelle a pelle con la sua bimba?
Le parole sono già molto chiare: il contatto pelle a pelle consiste nell’appoggiare la bimba nuda, o magari solo con il pannolino, sul suo corpo, anch’esso scoperto. Potete coprirvi con una coperta in modo da non prendere freddo.
La sua piccola può tenere la guancia appoggiata al seno. E’ più comodo per entrambe se lei assume una posizione semisdraiata nel letto, con alcuni cuscini che le sostengano la testa e le spalle.
Il contatto pelle a pelle non è mai troppo. Potete restare così tutto il tempo che desiderate. La bimba ha la possibilità di sentire il calore del suo corpo e il profumo del latte e questo può proprio incoraggiarla ad avvicinarsi spontaneamente al seno e iniziare a conoscerlo.
Magari può cominciare leccando il capezzolo e poi, piano piano, decidere spontaneamente di fare qualche tentativo di suzione.
E’ proprio importante che il contatto sia pelle a pelle: infatti con i vestiti il risultato non è lo stesso.
Ma questo non è tutto.
Per aiutare la sua bimba ad accettare e imparare la suzione, è di grande aiuto offrirle il latte tirato evitando l’uso del biberon. Come lei sa, alla tettarella l’attacco e la suzione sono molto diversi da ciò che accade al seno e questo può disorientare e lasciare abitudini scorrette nei bambini.
L’alimentazione al dito
Un metodo di solito gradito e con cui i bimbi dimostrano di essere molto abili è l’alimentazione al dito. E’ molto particolare. Può utilizzare un sondino morbido e di piccole dimensioni da fissare con un cerottino al suo dito, quello che si avvicina di più come dimensioni al capezzolo. Può versare il latte tirato in un contenitore, in cui immergerà l’altro capo del sondino. Stimolando le labbra con il dito, la sua bimba sarà invitata ad aprire la bocca e le verrà spontaneo accogliere il suo dito. Abbia solo l’accortezza di posizionare l’unghia sulla lingua e il polpastrello verso il palato.
Naturalmente potrà continuare ad avvicinare al seno la sua bimba tutte le volte che lo desidera e comunque in concomitanza delle poppate. Qualche goccia di latte spremuto sul capezzolo aiuta la sua bimba a capire che sul seno può aspettarsi solo qualcosa di buono.
Spero che questi suggerimenti possano esserle utili e le auguro di trascorrere delle giornate serene con la sua bambina.
Intanto vorrei consigliarle anche alcune letture utili.
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