• 0 Elementi - 0,00
    • Il carrello è vuoto.
Secondo trimestre di gravidanza: cosa accade e cosa fare

Leggi anche Primo trimestre e Terzo Trimestre.


Come cresce il tuo bambino nel secondo trimestre di gravidanza?

Come ali di farfalla o piccole bolle d’aria, così vengono descritti i primi movimenti del bebè. Alcune donne li percepiscono verso la sedicesima settimana, altre verso la ventesima. In genere, nelle gravidanze successive, quando la mamma sa già cosa aspettarsi e la sua percezione si è affinata riesce a riconoscere calcetti e capriole, già all’inizio del secondo trimestre. Indipendentemente dal giorno in cui avverrà… che emozione immensa quando sentirai muovere il tuo piccino!

Nel secondo trimestre, grazie allo sviluppo dei recettori del gusto, il bambino comincia a gustare i diversi sapori. In base a quello che ha mangiato la futura mamma, infatti, il liquido amniotico si modifica ed è così che il piccolo sperimenta le prime differenze e si abitua a quei sapori che ritroverà nel latte materno.

Verso la ventesima settimana il bimbo scopre il pollice! Può capitare, durante il controllo ecografico del secondo trimestre di gravidanza, di vederlo che si ciuccia beatamente il dito. Un buon allenamento in vista del dopo, quando una volta nato, cercherà spontaneamente il seno della mamma per succhiare le prime gocce di colostro.

Verso il quinto mese il tuo bimbo è lungo circa 25-30 centimetri e il peso si aggira intorno ai 500 grammi. Nella pancia della mamma, cullato dalla carezza del liquido amniotico il bebè passa il tempo dormendo e giocando. Ebbene sì, il piccolo non solo fa capriole, muove e distende braccina e gambine, chiude e apre le dita, stringendo nella manina il cordone ombelicale. Una curiosità: sulle sue minuscole manine ci sono già le impronte digitali!

Tra le attività preferite di questo periodo c’è anche l’assaggio: il piccolo deglutisce il liquido amniotico. A volte gli va di traverso e allora ecco… il singhiozzo!

L’esercizio fisico
Il movimento fa bene al corpo e allo spirito. Se ti senti bene e l’attesa procede senza problemi, non è affatto necessario rinunciare all’esercizio fisico, anzi. Particolarmente indicati in gravidanza sono l’acquaticità, il nuoto, lo yoga, le passeggiate. Per le future mamme più sedentarie, una soluzione pratica per fare comunque un po’ di movimento può essere quella di ridurre l’uso dell’auto e camminare di più. A tutto vantaggio della salute e dell’ambiente!

Corsi di accompagnamento al parto
Con l’inizio del secondo trimestre di gravidanza è il momento di cominciare a informarsi a proposito dei corsi di accompagnamento alla nascita organizzati dal consultorio, dall’ospedale cittadino e/o da associazioni che operano in zona. L’utilità di un corso preparto è duplice: gli incontri offrono infatti l’occasione per chiarire eventuali dubbi e ricevere informazioni a proposito di gravidanza, parto e primi tempi con il bebè, e allo stesso tempo permettono di confrontarsi e condividere esperienze con altre future mamme. Inoltre, al corso possono nascere amicizie che durano nel tempo e che si rivelano preziose nel periodo del post parto quando l’esigenza di incontrare altre madri, scambiare opinioni e‘raccontarsi è ancora molto forte e le occasioni di uscire di casa e socializzare diventano più rare.

Informarsi sull’allattamento
Il tuo corpo nutre e protegge il piccino che cresce nel tuo grembo. E dopo la nascita, continuerà a garantirgli il nutrimento necessario. Il latte materno è infatti l’alimento specie-specifico, che assicura a ogni bimbo una crescita equilibrata e un lungo elenco di benefici a breve e lungo termine. Allattare fa bene anche alla mamma: riduce il rischio di sviluppare un tumore al seno, alla cervice uterina e alle ovaie, e protegge dall’osteoporosi.
Come prepararsi, allora, ad affrontare al meglio l’esperienza dell’allattamento? Informandosi. Leggendo un buon manuale, confrontandosi con le mamme di un gruppo di auto-aiuto, partecipando agli incontri organizzati dalle consulenti de La Leche League. Questo perché essendo nate durante il boom del biberon, raramente possiamo contare sull’esperienza delle altre donne della famiglia e non abbiamo confidenza con la gestione delle poppate. Informarsi è utile per partire con il piede giusto, prevenire o risolvere eventuali difficoltà iniziali e allattare a lungo e felicemente.
Non è invece necessario alcun accorgimento per il seno, che si prepara da sé per svolgere al meglio la sua funzione fisiologica: sin dalle prime settimane dell’attesa le ghiandole mammarie si moltiplicano, i vasi sanguigni si dilatano e particolari ghiandole, dette tubercoli di Montgomery, concentrate nell’areola, si ingrossano e iniziano a secernere una sostanza oleosa che lubrifica e protegge il capezzolo.

Pensare al piano parto
Per affrontare con consapevolezza e serenità il momento parto, può essere di grande aiuto riflettere sull’esperienza che si vorrebbe vivere. Una riflessione che può concretizzarsi in un piano del parto, dove si specifica quale assistenza si desidera durante il travaglio, segnalando, ad esempio, la volontà di assumere posizioni diverse, muoversi liberamente, avere il partner (o un’altra persona di fiducia) al proprio fianco, non subire interventi medici che non siano necessari, usufruire di metodi naturali o rimedi farmacologi per ridurre il dolore, e così via.
E per quanto riguarda l’accoglienza del neonato, nel piano si potrà indicare il desiderio di non essere separate dal proprio piccino, ma di tenerlo sempre con sé per un contatto pelle a pelle e un attacco al seno precoce. La coppia potrà mostrare il piano al personale del reparto o usarlo come punto di partenza per chiedere informazioni a proposito delle consuetudini ospedaliere e scegliere così la struttura che meglio risponde alle proprie esigenze.

Parto naturale o cesareo?
Se il piccino che aspetti è il secondo e il tuo primo bimbo è nato con un cesareo, non è detto che tu debba ripetere l’intervento: vivere l’esperienza di un parto naturale non solo si può, ma è la soluzione incoraggiata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in assenza di condizioni particolari che richiedano un secondo cesareo. I vantaggi di un parto naturale sono numerosi: si evita un intervento chirurgico (e i relativi rischi), il decorso post parto è meno doloroso, la ripresa è più rapida e si riducono i rischi di complicanze per eventuali gravidanze successive. Se senti che questa è la tua strada, informati per scoprire quali ospedali nella tua zona garantiscono la possibilità di un travaglio di prova.


I nostri libri consigliati per il secondo trimestre di gravidanza:
Neomamma è facile di Giorgia Cozza
Travaglio e parto senza paura di Emanuela Rocca
Un dono per tutta la vita di Carlos Gonzalez

Altri libri da leggere in Gravidanza

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Accetto i Termini e Condizioni e la Privacy Policy

×
Registrati alla newsletter