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Il gioco nei bambini da 2 a 5 anni

Nei bambini dai 2 ai 5 anni avvengono cambiamenti importanti che riguardano non solo la crescita corporea, ma anche la personalità e il rapporto con gli altri. L’acquisizione di funzioni fondamentali caratterizza inoltre questo periodo di vita e il gioco può essere un fondamentale strumento accompagnatorio.
Per Sigmund Freud il gioco ha una funzione liberatoria, in quanto permette l’elaborazione della separazione dalla figura materna e una funzione simbolica perché modifica gli elementi frustranti, che possono disturbare il bambino durante la crescita e li adatta ai propri desideri. Durante il gioco possiamo vedere rappresentati in maniera diretta gli istinti, le pulsioni e la parti intra-psichiche del bambino. Secondo Anna Freud, inoltre, il gioco è auto-terapia, perché permette al bambino di elaborare le ferite interne.
Vediamo quali sono i tipi di gioco che caratterizzano questa fascia d’età.

Il gioco immaginativo

Verso i 2 anni il bambino comincia a sperimentare il gioco immaginativo, che coinvolge la fantasia, la simulazione, il “come se…”: l’oggetto viene usato non per il suo scopo tipico, bensì come fosse qualcosa di diverso. Per esempio un bastone può diventare una spada o una pentola o un cappello. L’attività immaginativa stimola il pensiero divergente, la capacità di problem solving ed è importante anche per la componente linguistica.
Lasciate pertanto che i bambini giochino con scatole, cartoni da imballaggio, scampoli di tessuto colorato, pentole, elementi presenti in natura, provando voi per primi a immaginarli in ruoli diversi.

Il gioco recettivo

Il gioco ricettivo, già strutturato intorno ai 24 mesi, comprende i giochi di ascolto e osservazione, come ascoltare storie, filastrocche, poesie e decodificare immagini, per esempio di libri. La sua funzione principale è quella di favorire le competenze linguistiche.
Inutile aggiungere di mettere a disposizione dei bambini libri cartonati, riviste con numerose immagini, cantare con loro canzoncine ritmate e inventare rime e filastrocche.

Il gioco costruttivo

Intorno ai 2-3 anni si sperimenta il gioco costruttivo attraverso manipolazioni (per esempio di creta, pasta di sale, plastilina, pongo, carta e stoffa da assemblare, collage con semini, pasta), attività grafiche (matite, acquarelli, tempere), costruzioni.
Questo tipo di attività favoriscono l’acquisizione delle capacità motorie e di laterizzazione (definire la destra e la sinistra del proprio corpo), sviluppano la capacità motoria in generale, la conoscenza sensoriale degli oggetti, rafforzano le sensazioni esplorative e conoscitive, favorendo l’aumento di fiducia del bambino nelle proprie capacità.

Il gioco socio-drammatico e simbolico

Intorno ai 4 anni compare il gioco socio-drammatico: Il bambino cambia ruolo o personaggio, finge di essere.
Ricordo ancora in maniera molto vivida gli anni della mia infanzia a giocare a quella che io chiamavo “Corsica”. Corsica era una sorta di “Isola che non c’è”, dove noi bambini eravamo gli unici abitanti e ricoprivamo tutti i ruoli necessari alla vita quotidiana. Avevo coinvolto mia sorella e i compagni di scuola in questa avventura e avevamo ideato la lingua di quel posto, la moneta, disegnato una mappa dell’isola, definito i ruoli di ciascuno, che però nel tempo si potevano modificare. In questo fantastico mondo si portavano le nostre bambole-figli dal pediatra, dal parrucchiere, a scuola e l’insegnante era chi decideva di interpretare questo ruolo. Si allestivano spettacoli, mostre d’arte, avevamo perfino disegnato le auto volanti per circolare! In fondo a un cassetto conservo ancora un vecchio borsellino con le monete ricavate dai tappi di bottiglia!
La partecipazione al gioco socio-drammatico permette di strutturare la personalità, esprimere desideri, sogni, talenti, di controllare pulsioni e frustrazioni manovrandole a nostro vantaggio. 
Assolvono questa funzione anche giocare con le barbie, con i supereroi e bambole varie, nonostante in questo caso la fantasia sia un po’ limitata da personaggi già strutturati. Potrebbe invece essere profondamente liberatorio permettere ai bambini di costruire maschere o burattini, non precostituiti, su cui inventare personaggi e mondi.
Consiglio di mettere a disposizione vestiti, travestimenti e scarpe per le loro impersonificazioni, nonché di allestire luoghi appartati dove agire indisturbati.
All’interno del gioco socio-drammatico troviamo anche il gioco simbolico, che ha la funzione di rappresentare una realtà che non è presente, al fine di reinterpretarla da un punto di vista soggettivo.

La pedagogia di Rudolph Steiner

Per finire, vi propongo alcuni consigli ripresi dagli insegnamenti di Rudolph Steiner, noto pedagogista, il quale sosteneva che «gioco significa divertimento e il divertimento crea forza di volontà ». Ciò accade perché quando i bambini giocano utilizzano tutti gli elementi che formano la volontà: attraverso le gioie e le sconfitte del gioco, i bambini imparano a riconoscere le proprie possibilità e i propri limiti.
Steiner consigliava di raccontare fiabe, rime, storie ai bambini, di farli cantare e ascoltare musica, di costruire con loro semplici giocattoli, di dare spazio all’arte, al disegno, alla pittura, di permettere loro di esplorare la natura attraverso il contatto con gli animali, le piante, l’orto, di favorire attività all’aria aperta e di coinvolgerli nei lavori di casa, trasformandoli in gioco, come per esempio creare un piccolo angolo cucina vicino alla nostra zona preparazione pasti, dove possano fingere di cucinare, mentre noi adulti prepariamo la cena.
Infine, il grande pedagogista consigliava di dare ascolto alla saggezza dei bambini, alle verità profonde che esprimono senza che noi ce ne accorgiamo: una volta ho guidato un gruppo di genitori e bambini in una sorta di danza all’interno di un bosco, al fine di recuperare il contatto con la natura di quel meraviglioso posto. L’attività è iniziata con una sorta di presentazione immaginativa in cui ognuno doveva presentarsi in una maniera “bugiarda”, cioè affermando qualcosa di sé che non fosse vero. Una bambina di 3 anni si è presentata in questo modo: “Io mi piaccio come sono…”. Mi auguro che il suo papà, presente all’incontro, abbia fatto tesoro di questa informazione e cerchi di aiutare la figlia a scoprire il suo valore.

Il gioco a 5 anni

Intorno ai 5 anni si sviluppa anche il gioco cooperativo-imitativo che imita il mondo vicino al bambino. Spesso, in questi giochi, ci sono bambini che si pongono come leader e in genere sono quelli che hanno sviluppato maggiori abilità manuali.
Assistere a questo tipo di giochi può essere illuminante rispetto al mondo in cui vive il bambino e a come lo percepisce.
Il gioco motorio, cioè correre, arrampicarsi, saltare, tirare la palla, giocare con la sabbia, andare in bicicletta, altalena, scivoli, anelli ecc., tutte attività importantissime in questa fascia d’età per lo sviluppo motorio.
A proposito di bicicletta, molti genitori si domandano quando sia bene togliere le rotelle dalla bicicletta dei piccoli. Ebbene l’età media è intorno ai 5 anni, ma sappiate che ogni bambino è a sé e va rispettato nei suoi tempi, rassicurandolo.
Infine il gioco legato all’apprendimentocognitivo: puzzle, costruzioni, traforo, assemblaggio materiale che permette di costruire qualcosa di nuovo, perfino il gioco del mercato con la vendita di frutta e verdura, tutte attività che sviluppano le abilità matematiche.
Costruite un semplice gioco del mercato con le cassette del supermercato che riempirete di frutta e ortaggi veri, un bel grembiule e un blocco per fare calcoli per il venditore, tappi di bottiglie come monete per pagare e il gioco è fatto!


di Claudia Ferraroli
Pedagogista e autrice di libri per bambini.


Articolo revisionato il 9 settembre 2021

Un commento

    • Roberto Dallago

    • 4 anni fa

    Dico che é importante sopratutto giocare coi bambini fuori porta. Mi piacciono molto queste auto vintage retrò per bambini. Costavano un bel po’ di soldi, ma se il giocattolo non si rompe subito si può considerare. Ho comprato a mio figlio una macchina elettrica per bambini e lui si diverte molto. Penso che sia importante che questi giocattoli siano dotati di un telecomando in modo che noi genitori possiamo intervenire immediatamente in caso di emergenza e frenare la macchina.

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