Cosa significa giocare
Il gioco è un’esperienza quotidiana, comune che riguarda bambini ed adulti con la sola finalità di svago. Per essere definito tale deve essere libero, spontaneo, non imposto. L’esperienza del giocare è in ogni caso fondamentale per lo sviluppo della persona, perché si contrappone alla realtà, fondandola e rivedendone i contenuti in maniera più libera. Giocando ci si esprime liberamente, senza barriere, condizionamenti, maschere. Ci si permette di sperimentare nuovi ruoli, codificare apprendimenti, proiettare energie verso l’esterno. Questo non significa che non ci siano regole. Anzi, la regola permette di delimitare l’area del gioco, separandolo dalla realtà. Per i bambini più piccoli la regola può essere dettata dalla pericolosità di una attività (per esempio non giocare con dei chiodi appuntiti). Il gioco è bene che finisca quando non diverte più. A quel punto significa che non c’è più niente da scoprire, imparare o immaginare.
L’esperienza del giocare dovrebbe accompagnarci tutta la vita, quando per esempio ci divertiamo nello svolgere qualche attività. Non bisogna confondere però il gioco con il giocattolo, intendendo quest’ultimo come il semplice mezzo attraverso cui si può giocare. I giocattoli che spesso troviamo in commercio sono monovalenti, ovvero possono essere usati in una sola maniera e questo fa si che il bambino si stanchi facilmente del giocattolo. Mi è capitato di lamentarmi con i miei figli perché possiedono una stanza piena di giocattoli, che utilizzano poco, per poi magari passare ore a divertirsi con oggetti quotidiani. Settimana scorsa è arrivato finalmente il violoncello nuovo di mia figlia Sofia. Mio figlio Leonardo si è impossessato del grande cartone che lo imballava e ci ha giocato per tre pomeriggi consecutivi, utilizzandolo come macchina del tempo, autobus, tana, cabina telefonica, etc.ma come dargli torto? Il cartone ha potuto svolgere molte funzioni diverse, destando in lui un rinnovato interesse.
Il primo giocattolo per un neonato è il corpo dell’adulto. I giochi di esplorazione sul corpo di mamma e papà vanno a stimolare tutti i cinque sensi, così come la scoperta del proprio corpo mette in atto funzioni fondamentali (battere le mani, giocare con i piedi, etc.)
Funzione motoria e sensoriale nei giochi
In generale i giochi per un bambino sotto l’anno soddisfano la funzione motoria e quella sensoriale, per cui movimento ed attivazione dei cinque sensi. Prima di affrontare la tipologia di giochi da proporre ai più piccoli, immaginiamo lo spazio più adatto al gioco. Non ho mai voluto avere per i miei figli box con le sbarre, anche se con mia figlia Sofia sono stata tentata di comperarlo, visto lo spirito avventuriero ed esploratore che l’ha sempre contraddistinta! Box, seggiolini e spazi chiusi in cui mettere i bambini a giocare, servono a sedare le ansie di noi genitori e a lasciarci qualche momento a sbrigare incombenze senza il timore che il figliolo si faccia male. Se guardiamo il punto di vista del bambino è bene però che abbia una zona confortevole con una morbida coperta o un materassino posto sul pavimento. Il bebè è così libero di muoversi, rotolare, allungarsi. L’adulto potrà sedersi o sdraiarsi vicino e favorire in questo modo il contatto fisico.
Per quanta riguarda i giochi di tipo motorio possiamo mettere il bambino in differenti posizioni comode e a pancia in giù, magari con un sostegno morbido, per permettergli di esplorare tutte le sue possibilità. Man mano che cresce le esperienze motorie andranno arricchendosi con spostamenti, rialzi. Una grande scatola di cartone in cui entrare ed uscire può essere molto stimolante.
Per quanto riguarda le esperienze di tipo sensoriale, possiamo proporre al bambino oggetti che stimolino il tatto (tramite la forma, la consistenza e il peso ), l’olfatto (varietà di diversi odori), il gusto (sapori diversi), l’udito (squilli, tintinnii), vista (colore, forma, lunghezza, lucentezza).
Non è necessario riempirlo di giocattoli acquistati che, come dicevamo, sono spesso monotoni, di plastica e con funzioni ridotte. Può essere sufficiente proporre al bambino una scatola di cartone (il cesto di vimini può essere soggetto alla perdita di piccole parti) con oggetti facilmente recuperabili in casa. È importante che le proposte siano lavabili per la caratteristica di succhiare e mettere in bocca dei più piccoli, la quale è importante per scoprire il peso, le dimensioni, la consistenza degli oggetti. Altra cosa è che gli oggetti che metterete a disposizione del bambino vengano spesso cambiati per dare la possibilità di sperimentare sensazioni nuove e non annoiarsi (avete presente il lamento di un neonato quando si annoia?). Questo non toglie che alcuni oggetti possano essere riproposti dopo qualche giorno. In questo modo riaccenderanno l’interesse e la curiosità del bambino.
Eviterei oggetti in plastica per lo scarso valore sensoriale: non è piacevole al tatto, non ha odore e nemmeno un gusto particolare!
Vanno bene invece cucchiai, tappi di sughero (magari leggermente imbevuti di un profumo naturale), sassi più grandi della bocca del bambino ma non troppo pesanti, un limone, uno spazzolino da denti, sottobicchieri, pennelli, cucchiai di legno, mollette di legno per il bucato, portatovaglioli, anelli di legno delle tende, scatoline, anche riempite di legumi e sigillate, un mazzo di chiavi, un piccolo imbuto, formine di dolci, un borsellino di pelle chiuso, sacchetti di stoffa contenenti timo, lavanda o simili, pentole di metallo e coperchi. A questo proposito ricordo mio figlio Andrea che adorava giocare con pentole, coperchi e cucchiai. Faceva sempre un gran fracasso e sembrava non stancarsi ed annoiarsi mai. Forse è un caso che abbia sviluppato una grande passione per la batteria e le percussioni, tanto che suona in due bande!
Lasciate al bambino il tempo per esplorare l’oggetto che sceglierà autonomamente o che voi gli proporrete. Potrà capitare che giochi con un cucchiaio per più di 30 minuti senza degnare di uno sguardo il resto!
Questi sono solo alcuni esempi di giochi sensoriali. Altre possibilità sono legate alle canzoni e alle filastrocche. La voce della mamma che canta brevi canzoncine, associate al movimento, oltre a rassicurare il bambino e a stimolare l’udito, pare favoriscano lo sviluppo del linguaggio e una stimolazione senso-motoria.
La visione del neonato alla nascita non è perfetta, ma va sviluppandosi nel tempo grazie alle esperienze visive. Giochi con colori vivaci che si muovono come giostrine o girandole sono ideali. Anche queste si possono facilmente realizzare in casa con del cartone ritagliato. Il celebre gioco del cucù settete può essere molto stimolante per la vista. Si può provare a mostrare e nascondere sotto un lenzuolino un oggetto e non solo il volto.
Infine non dimentichiamo i libri, in cartone pesante o morbida stoffa come oggetti da manipolare, toccare, vedere, annusare. Anche questi, con un po’ di abilità si possono costruire da sé.
In definitiva la cosa migliore per un bambino sotto l’anno è giocare con oggetti che stimolino tutti i suoi sensi e che gli permettano di fare esperienze motorie, con un adulto vicino di cui sentire il calore, la forma, la consistenza, l’odore e l’amore per lui!
Claudia Ferraroli, pedagogista e autrice di libri per bambini. Curatrice del blog www.claudiaferraroli.it