Quante volte vi è capitato di guardare il vostro bambino o la vostra bambina rimescolare fra i giochi e non sceglierne nemmeno uno?!
“Ma com’è possibile? Cosa c’è che non va? Forse non sa giocare?! Cosa posso fare?” Queste sono alcune delle domande che più spesso mi sento porre.
Queste, invece, le domande che pongo io e le risposte più comuni:
“Dove si trovano i giochi?”
“I giochi sono tutti dentro una scatola”
“Come sono disposti?”
“Sono tutti ordinati all’interno della scatola”.
“Cosa c’è dentro la scatola?”
“Di tutto. A mio figlio non manca niente, ci sono almeno tre o quattro giochi della stessa categoria, diversi tra loro: c’è il gioco sonoro con l’orsetto che canta e poi c’è anche il gioco sonoro con la gallina che fa cocodé, effettivamente c’è anche il cane che corre dietro alla pallina e ogni volta che non la prende fa bù-bù.”
Puntualmente il vostro bambino o la vostra bambina, li prende in mano uno alla volta, li gira a destra e sinistra, sopra e sotto, poi li rimette nella scatola, oppure li lancia via (ma questa è un’altra storia!).
Vi siete mai chiesti se quei giochi, – sì, proprio quelli lì nella scatola – non siano troppi?!
Dicevamo: la scatola è ordinata, ma sappiamo bene cosa va a finire in fondo… di tutto! E nel “tutto” non si vede bene, non si coglie, non si apprezza. Quando vi sembra che il vostro bambino o la vostra bambina non sia attratto da nessun gioco forse è perché ne ha troppi a disposizione.
Per questo può essere molto utile che noi adulti, dopo aver osservato i bambini che giocano con i materiali a disposizione, compiamo una prima selezione e gliene lasciamo solo alcuni. È fondamentale che siano i bambini a guidarci in questa selezione e che ci spieghino con i loro gesti cosa in quel momento apprezzano di più e cosa invece snobbano perché non gli interessa.
Considerate che se i bambini hanno sotto gli occhi sempre gli stessi oggetti, non li “vedono” più. Alternare i giochi è il modo migliore per dare ai bambini la possibilità di rivalutare tutti i materiali che hanno a disposizione. È un’occasione per riscoprirli e allo stesso tempo per razionalizzare meglio lo spazio e la loro presentazione.
È quindi necessario pensare a come proporre i giochi. Tenete a mente queste due parole:
- Vedere: tutti i giochi devono poter essere visti dai bambini, così loro sapranno in autonomia cosa hanno a disposizione. Del resto, se non li vedono come fanno a sceglierli, a decidere con cosa giocare e con cosa non giocare?
- Toccare: tutti i giochi devono poter essere toccati dai bambini, così potranno prenderli in autonomia, esplorarli, e riporli in seguito.
Allora certamente:
- una mensola è meglio di una scatola;
- una piccola cesta è meglio di un grande contenitore di vimini;
- una libreria è meglio di un cassetto.
Insomma: pochi materiali ma disposti in modo ordinato, ben visibili e ben distinguibili l’uno dall’altro. Del resto è proprio come se noi selezionassimo la nostra t-shirt preferita, quella che usiamo in ogni occasione, invece di spiegazzarne cinque e non sapere mai quale mettere, non trovate?
Chiara Palmieri. Pedagogista e ideatrice di Passione a mano libera – interni pensati e creati per bambine e bambini.