L’allattamento è una faccenda di famiglia. Certo, il latte ce l’hanno le mamme, sono loro che attaccano il loro piccino al seno. Ma allattare è qualcosa di più del semplice gesto di attaccare un bimbo al seno. Allattare è dedicarsi, ascoltare, accogliere, donarsi, al cento per cento, giorno e notte, mente e cuore a disposizione di quella minuscola creatura che al seno cerca nutrimento, ma anche rassicurazione, conforto, la promessa che la mamma c’è, sempre. E sempre vuol dire immenso amore, ma anche fatica, impegno, stanchezza.
Ecco perché, dietro a un allattamento che funziona, nella maggior parte dei casi c’è un padre che ha saputo sostenere la propria compagna. Un uomo che ha saputo ascoltarla, accoglierla, rassicurarla, proprio come lei fa con il loro bambino.
Ci sono delle belle immagini che rendono bene il concetto: la mamma accudisce il bimbo e lo protegge avvolgendolo nel suo abbraccio, il papà protegge entrambi circondando la coppia mamma-bambino.
E quell’abbraccio serve, caspita se serve.
È un abbraccio che dà forza quello del padre. È un abbraccio che ti dà la carica dopo una notte in cui il sonno è stato interrotto tante volte e al mattino avresti solo voglia di restare a letto. È un abbraccio che conforta e rasserena quando hai paura di non avere abbastanza esperienza, di non avere abbastanza latte, di non interpretare abbastanza bene il suo pianto, insomma di non essere abbastanza.
Quando nascono i dubbi – e i dubbi nascono è normale, è il papà che rassicura, che ricorda alla neomamma che lei è una madre molto molto in gamba.
E se ci sono delle difficoltà nell’avvio dell’allattamento, ancora una volta è il papà che può fare la differenza. La nonna, la zia, la vicina di casa, sostengono che la neomamma non ha latte, che il bimbo ha fame, che lei allatta troppo spesso, troppo a lungo, troppo tutto? Anche se la neomamma è ben informata e SA, può essere che, alla lunga, consigli non richiesti e critiche riescano a minare la sua fiducia in se stessa. Ma ecco che entra in scena il papà che le ricorda quello che hanno imparato sull’allattamento (l’importanza di essere ben informati!), che la rassicura, che la restituisce a se stessa, alle sue certezze.
NdR L’autrice di questo articolo ha pubblicato molti libri sulla maternità
Poi ci sono le difficoltà pratiche, e la fatica. E anche per quello il papà può fare molto, moltissimo. La neomamma nutre il bimbo che è nato, e per sei mesi al piccolo non serve altro, ma – soprattutto nelle prime settimane – anche la neomamma, in un certo senso, ha bisogno di essere nutrita. Certo, qui possono essere di aiuto anche nonne, zie, amiche che passano per un saluto e lasciano una bella teglia di lasagne, una porzione di minestrone, un vassoio di patate arrosto. Ma se la famiglia è lontana o comunque non ha modo di aiutare, il papà torna ad essere figura centrale. Lasciamo al passato gli uomini che pretendono e si aspettano di trovare la cena pronta, quando la compagna è concentrata ad accudire una creatura di pochi giorni e facciamo spazio ai padri consapevoli e amorevoli che sanno destreggiarsi ai fornelli per imbastire una cena al volo e ai padri che, anche se magari non lo hanno mai fatto prima, sono pronti a provarci. E male che vada, pizza per due con un sorriso.
E benvenuti i papà che sanno fare il bucato (e che se non sapevano farlo, imparano), che sanno fare la spesa, che sanno spazzare il pavimento quando serve.
Infine, le coccole. Le coccole sono importanti. La neomamma si prende cura del benessere del bambino. Cullandolo, stringendolo al cuore, allattandolo, lo fa stare BENE. Lo rende felice. Ecco, il neopapà può fare tutto questo per la sua compagna. Un massaggio rilassante, una carezza, una sorpresa, un fiore. E tante, tante, tante parole gentili. Senza timore di esagerare, perché la tenerezza non è mai troppa. MAI.
Fortunata la donna che respira l’amore e la stima del suo compagno, che la sente, che la legge nei suoi occhi. E questo – naturalmente – vale per le mamme che allattano e per le mamme che non allattano. Vale per tutte.
Se poi la mamma allatta, ebbene, si è visto che… le riesce meglio. Che allattare diventa più facile, che eventuali difficoltà si superano meglio.
E allora evviva i papà. Si dice (ed è una frase bellissima): “cambiamo il mondo una mamma alla volta“. Oggi noi rilanciamo con un “cambiamo il mondo un papà alla volta“!