Se c’è un valore che per me ha la priorità assoluta e che cerco di insegnare nel migliore dei modi possibili a mio figlio è il rispetto. Rispettare se stessi e gli altri lo considero un obbligo morale: si merita e non si pretende, e si ottiene quando lo si dà.
Spesso mi capita di incappare in racconti di litigi dove si rimarca la frase “è una questione di rispetto!” oppure “mi ha mancato di rispetto”, anche se ritengo che il più delle volte ci si senta feriti nell’orgoglio più che essere stati vittime di una vera e propria mancanza di rispetto…
Ma che cos’è il rispetto? Deriva dalla parola latina respectus, da “respicere”: guardare indietro. Trovo formidabile il significato di questa parola: fermarsi e guardare indietro o di nuovo, ossia, da un altro punto di vista, coltivare l‘empatia verso l’altro, non fare agli altri quello che non vuoi venga fatto a te stesso.
Il rispetto come valore va insegnato ai bambini fin da piccoli per far sì che un bambino impari a rispettare se stesso (che è importantissimo!) e gli altri. È necessario che noi genitori in primis portiamo rispetto ai nostri figli e che siamo di buon esempio con le nostre azioni.
… Spesso porto al parco giochi mio figlio: quando vedo che nella sua spontaneità – come tutti i bimbi – non rispetta la fila, glielo faccio notare. Adesso ha “imparato” che si sale sullo scivolo uno alla volta senza scavalcare i bimbi, sopratutto i più piccoli, e che i giochi si condividono.
Capita però molto spesso che altri bambini non facciano la stessa cosa cosa con lui: alcuni bimbi più vivaci scansano mio figlio (e non solo) o gli passano davanti: ho sempre lasciato correre poichè ritengo che i bambini non siano responsabili, però mi rammarica vedere che i genitori in quel momento siano presi da altro (telefonino, l’amica che parla, il caffè al chioschetto) e non diano peso a quello che poi sarà un atteggiamento consolidato in futuro.
Gli adulti che dovrebbero dare il buon esempio sono i primi che non rispettano la fila alla posta, in banca, al supermercato oppure che pretendono il rispetto ma non sono capaci di darlo… Figuriamoci insegnarlo!
Anche il rispetto verso se stessi è fondamentale, se non siamo rispettosi con noi stessi finiremo per sentirci insicuri, inferiori e sbagliati. La mancanza di autostima deriva dalla totale privazione del valore che diamo a noi stessi, anche questa si coltiva, non si nasce wonderwoman o spiderman!
E se vi è stato detto che per ottenere rispetto al mondo d’oggi bisogna farsi rispettare – dove per farsi rispettare si intende essere aggressivi e fare paura al prossimo – beh, allora scappate da chi ve l’ha detto! Un ragazzo che è cresciuto in un ambiente sano, dove gli è stato insegnato a valorizzare le sue capacità, non avrà bisogno di imporsi con la forza: si farà rispettare senza problemi.
Anche in questo caso siamo noi genitori ad avere il compito di insegnare ai nostri figli quanto sia importante valorizzare il loro carattere, sia che siano timidi sia che siano vivaci: non esistono bambini con caratteri sbagliati. Ognuno ha i propri pregi e i propri difetti e bisogna smettere di correggere continuamente i comportamenti, i modi di essere e di fare altrui: se non si nuoce né a se stessi né agli altri (ancora il rispetto), i nostri figli sono perfetti così come sono.
Laddove vengano rimarcate continuamente le mancanze dei nostri figli rispetto ad altri, il terribile paragone che provoca danni irreparabili avremmo dei bambini insicuri e spesso aggressivi perché si sentono di deludere le aspettative dei genitori.
Impariamo a rispettare i nostri figli e le loro scelte, anche se sono in contrasto con quello che vorremmo per loro; rispettiamo ciò che vogliono fare nella loro vita e come vogliono essere: loro hanno il diritto di essere se stessi e non la nostra fotocopia o ciò che noi avremmo voluto essere o diventare.
Questo è il miglior regalo che possiamo fare loro: rispettarli.
Irene De Luca, curatrice del sito www.ilcarodolce.com