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Distacco della mamma dal bambino: il rituale del saluto

In uno dei nostri ultimi articoli abbiamo parlato dell’importanza della voce nel rapporto con i piccoli. La voce permette di verbalizzare le emozioni, tranquillizzare spiegando quello che sta per succedere e consente di creare una relazione, tanto quanto un abbraccio.

Un momento molto delicato e importante in cui la voce gioca un ruolo centrale nella relazione con il bambino è sicuramente quello del saluto. Quando ci separiamo da lui, per andare al lavoro o semplicemente per una commissione veloce, e lo lasciamo con i nonni, gli zii oppure una baby sitter, è fondamentale salutarlo, sempre!

Alcuni pensano che andarsene nel momento in cui il bambino non guarda, distratto dal gioco, renderà meno traumatico il momento del distacco. Certo, noi non lo vedremo piangere, ma quando si girerà convinto di rivedere mamma o papà dietro di sé non troverà nessuno e per lui sarà come se fossimo spariti. Proverà una sensazione di disorientamento, paura e angoscia, ad esse si aggiungerà sfiducia nei nostri confronti perché si sentirà tradito. Parlare ad un bambino con tono sicuro e sereno, lasciandolo fiduciosi tra le braccia di un altro adulto che saprà prendersi cura di lui, farà sentire il bambino tranquillo, capirà che non lo stiamo abbandonando. Allora il piccolo potrà sicuramente protestare all’inizio, ma il messaggio che gli è arrivato ha creato sicurezza in lui.

La separazione dalla mamma è un processo che il bimbo prima o poi dovrà sperimentare, ma ci sono piccoli accorgimenti che permettono che ciò possa avvenire con maggiore serenità:

  1. parlare al bambino, di qualsiasi età esso sia, per prepararlo, renderlo consapevole della separazione imminente e poi salutarlo.
  2. iniziare con distacchi brevi, per poi aumentare gradualmente il tempo del distacco.
  3. Si può creare un rituale del saluto. Per i bambini fare sempre la stessa cosa è un modo per controllare la realtà e per non essere soggetti passivi ma avere un ruolo attivo in questo. Il rituale implica qualcosa di già conosciuto, il che è sempre una rassicurazione.
  4. Il gioco del “cucù” è un gioco molto importante perché aiuta il bambino a comprendere che la sparizione dell’altro è solo momentanea, che l’altro sparisce ma subito dopo ricompare!
  5. Possiamo pensare anche ad un rituale del “ricongiungimento”, in modo da creare un momento “speciale” di scambio con il piccolo.
  6. Chiedere la collaborazione di chi rimarrà con il bambino, che dovrà aiutarlo a gestire il momento del distacco dal genitore, consolandolo e rassicurandolo.
  7. La mamma può lasciare un oggetto di sua proprietà che il bimbo può tenere con sé.

Le nostre parole dovranno essere accompagnate anche da un linguaggio non verbale coerente: i gesti, gli sguardi ed il tono della voce dovranno comunicare lo stesso messaggio. Ogni nostra ansia o preoccupazione arriva al bambino che, sentendoci insicuri, a sua volta si sentirà in pericolo. Siamo noi genitori che per primi dobbiamo essere certi e tranquilli di quello che stiamo facendo e degli adulti a cui affidiamo i nostri piccoli. È inevitabile provare sentimenti contrastanti, ma è fondamentale riconoscerlo e cercare di prendere le nostre decisioni con sicurezza.

Parlare con i nostri figli ed essere autentici con loro durante il saluto è importantissimo perché ci consente di accompagnarli in un momento fondamentale che è quello della separazione e permetterà loro di imparare a sperimentare e gestire anche emozioni un po’ “scomode”. All’inizio il piccolo potrà piangere, protestare e manifestare il suo disappunto, ma se accompagnato in questo momento si tranquillizzerà e avrà fiducia nel ritorno della mamma.

Dott.ssa Wilma Zonca, Psicologa Perinatale e Psicoterapeuta, Socia Fondatrice del Gruppo MA.MA

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