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Come tradurre le emozioni dei bambini

Come maestra e mamma Montessori, Simone Davies, autrice del libro Il bambino piccolo Montessoricerca sempre di vedere il mondo attraverso gli occhi dei bambini: le permette di capire che cosa stiano vivendo e in che modo fornire aiuto quando necessario. Ce lo racconta in questo suo articolo dal blog The Montessori Notebook.


Grazie al mio lavoro, ho capito negli anni di essere diventata un traduttore per i bambini.
E potete diventarlo anche voi!

Quando un bambino piccolo spinge un amichetto, si può tradurre con: «Vuoi giocare da solo ora?».
Oppure la traduzione potrebbe essere: «Volevi chiedergli se potevi giocare con lui?».
Oppure: «Volevi dirgli che gli lascerai il giocattolo tra poco?».

Quando un bambino si nasconde dietro la vostra gamba, potreste tradurre con: «Non ti va di parlare in questo momento?».

Quando un neonato piange, forse vuole essere preso in braccio con delicatezza.

Quando un bambino più grande è arrabbiato, si possono tradurre le sue emozioni, le sue opinioni e il suo senso di ingiustizia.

Nel caso di fratelli, è possibile tradurre la guerra che si scatena davanti a voi: «Peter, mi sembra di capire che sei molto arrabbiato con Susie perché ha rotto il tuo libro; e Susie, mi sembra di capire che Peter ti ha turbato quando è entrato in camera tua senza chiedere il permesso».

Perché è utile essere il traduttore di un bambino?

Mi vengono in mente alcuni motivi sul perché sia utile essere il traduttore di un bambino:

1. Altre persone, che potrebbero pensare che vostro figlio sia disobbediente, impaziente o timido, saranno in grado di capire meglio la sua prospettiva.

2. Dimostra che accettate lui e i suoi sentimenti. Tutti quanti, anche quelli brutti e cattivi.
Ma attenzione: pur accettando i loro sentimenti, è perfettamente corretto intervenire e fermare espressioni inappropriate. Se il bambino colpisce e morde un altro bambino, va fermato subito. «Non posso permetterti di fare male a Jenny».

3. Il bambino si sentirà capito.
Non c’è niente di meglio di un amico che faccia di tutto per capirti, che ti dia sostegno, consigli e insegnamenti senza compatirti. Spero che i miei figli e i bambini con cui lavoro riescano a sentirlo.

4. Invece di fare da giudice e giuria tra fratelli, lasciate loro la possibilità di prendersi la responsabilità di trovare una soluzione insieme.

5. Visto che siete impegnati a tradurre cosa vuole dire il bambino, c’è meno rischio di prenderla sul personale, in questo modo lo sostenete senza restarne colpiti.

Detto questo, sono certa che in alcuni momenti tutti vorremmo che qualcuno inventasse Google Traduttore per bambini!

Anche gli adulti possono avere bisogno di un traduttore

Potete tradurre anche con altri adulti, per esempio quando sono turbati o soffrono.
Se vi mettete a urlare con vostro figlio o lo assillate, potreste tradurre: «Mi dispiace di aver urlato. Quello che volevo dire era che mi piacerebbe ricevere riconoscimento quando cucino per tutta la famiglia».

Capite cosa intendo?
Fare da traduttore per il vostro bambino potrebbe essere la soluzione che stavate cercando!


Leggi l’articolo originale: Being your child’s translator may be the answer we’ve been looking for

Traduzione di Arianna Rossignoli
Revisione di Francesca Pamina Ros

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