Qualunque siano i motivi e il percorso che conducono alla separazione, quando una coppia ha dei figli, anche se non è più una coppia in amore, rimane una coppia di genitori.
Come rimanere saldi nell’accompagnamento dei nostri bambini?
Come restare uniti malgrado la distanza e le discordie?
Come ristabilire la comunicazione quando quest’ultima ci sembra interrotta?
Come trovare un’intesa al fine di tutelare i bambini, che devono rimanere il nostro primo interesse?
Risponderemo a queste e altre domande attraverso le testimonianze raccolte per questo articolo che ci fornisce una panoramica delle risorse di cui dispongono i genitori separati.
Innanzitutto è necessario tenere presente che, malgrado le sofferenze e le difficoltà con le quali ci confrontiamo, la cosa più importante è preservare l’integrità fisica, morale e psichica del bambino. Quando un bambino si trova spesso al centro di discussioni animate, accade che i genitori si dimenticano dei suoi bisogni fondamentali: concentrandosi sul conflitto che li separa, arrivano persino a strumentalizzare il figlio (seppur involontariamente) e a usarlo uno contro l’altro.
Il bambino, per il quale la separazione dei genitori rappresenta già di per sé un trauma, ha ancora più necessità che vengano presi in considerazione i suoi bisogni in un momento di così grande cambiamento.
Ricordo certe discussioni accese che abbiamo avuto io e il mio ex marito – racconta Amandine – discussioni che giungevano sistematicamente a parlare di nostro figlio, come se tutto finisse per cristallizzarsi attorno a lui, qualunque fosse l’oggetto della discussione di partenza. Fin quando non ci rendevamo conto che, in fin dei conti, volevamo la stessa cosa, anche se la esprimevamo in modi diversi. Entrambi desideravamo che nostro figlio non soffrisse, o soffrisse il meno possibile, della nostra separazione; che la sua integrità venisse preservata, i suoi bisogni ascoltati e presi in considerazione. Il giorno in cui abbiamo raggiunto questa constatazione, abbiamo lasciato cadere le armi e abbiamo iniziato, da lì, ad andare nella stessa direzione.
Un bambino i cui genitori si separano ha, prima di tutto, il bisogno di essere rassicurato, rassicurato del fatto che non perderà l’amore dei suoi genitori, anche se che loro non si amano più o non vanno più così d’accordo per continuare a vivere insieme.
È fondamentale, anche in caso di conflitto aperto, che gli adulti rassicurino il figlio su questi due punti.
La nostalgia del paradiso perduto
Un bambino figlio di separati prova inevitabilmente nostalgia del tempo in cui vivevano ancora tutti insieme.
E questo sentimento può perdurare anche molto tempo dopo la separazione, anche nel caso in cui bambino e genitori sembrino aver trovato un nuovo equilibrio, essendo felici e realizzati nella loro nuova vita.
Questa mancanza, questa nostalgia del paradiso perduto sussiste sempre.
Sono passati otto anni da quando io e il papà di mio figlio ci siamo separati. Il nostro bambino aveva quattro anni – ricorda Vanessa – e ancora oggi, anche se ha vissuto più tempo senza più vederci insieme, anche se io ho conosciuto un altro uomo che convive con noi da parecchi anni e con cui ho avuto altri due bambini, continua a parlarmi con nostalgia di quando vivevamo tutti e tre insieme, sebbene sempre più di rado man mano che il tempo passa. Lui conserva un ricordo molto preciso del momento in cui abbiamo annunciato la nostra separazione: il luogo in cui ci trovavamo, l’attività che stava svolgendo in quel momento. Ne parliamo spesso. Tempo fa gli ho creato un piccolo album fotografico che ama guardare per immergersi in quel ricordo.
La perdita dei punti di riferimento
Nel momento in cui i genitori si separano, il bambino deve rinunciare alla sua vita così come l’ha costruita fino a quel giorno.
Perde i suoi punti di riferimento e deve di volta in volta riadattarsi a numerosi cambiamenti (nuova casa, alternanza tra la casa della mamma e quella del papà, talvolta nuova scuola, nuovi amici, ecc.). La sua vita quotidiana viene sconvolta del tutto.
Sentire che i suoi genitori, anche se non vivono più insieme, sono entrambi presenti e attenti e tengono conto dei suoi bisogni, lo aiuterà a superare questo periodo che sovente è fonte di stress e angoscia.
Preservare o instaurare dei rituali può aiutare a stabilire nuovi punti di riferimento.
Claire e Matthieu si sono messi d’accordo per mantenere la routine già precedentemente instaurata con i loro i figli anche dopo la separazione.
Ho continuato con l’allattamento della più piccola ancora per molti mesi dopo la nostra separazione – racconta Claire. Per i primi tempi le bambine non sono andate da loro padre se non in giornata o per tempi brevi. L’vevamo deciso insieme. Matthieu veniva tutte le sere ad abbracciarle, a passare del tempo con loro, leggere una storia, come faceva quando vivevamo insieme, poi tornava a dormire a casa sua. È stato facile perché si era trasferito nell’alloggio proprio davanti al nostro. Per fortuna siamo sempre stati d’accordo riguardo al modo di prenderci cura delle nostre figlie. Sì, c’erano delle incomprensioni, ma mai riguardanti quell’argomento.
Il senso di colpa e la crisi d’identità
Tuttavia, non è raro che la separazione sia una conseguenza di disaccordi profondi in materia di educazione.
Che sia questa la ragione per la quale tutti i bambini si sentono, a un certo punto, responsabili della separazione dei loro genitori?
Questa sensazione è in parte probabilmente dovuta al loro bisogno di sentirsi influenti su quello che è successo. E poi, talvolta, i bambini non capiscono ciò che succede e pensano di essere loro stessi la causa delle controversie che dividono i genitori.
Diventa essenziale spendere due parole su quello che sta succedendo, spiegare la situazione in maniera più semplice possibile e da subito mettere il bambino al di fuori della questione. Questo, senza dubbio, non impedirà alla rabbia o alla tristezza di invaderlo, ma potrà almeno chiarire eventuali malintesi e permettere una migliore comprensione degli eventi.
Un bambino tenterà sempre di far riconciliare i propri genitori, anche dopo tanti anni dalla loro separazione, anche se ognuno di loro si è rifatto una vita, anche se sono molto presenti e gli hanno sempre assicurato il loro amore costante e incondizionato e continueranno a farlo.
Il fatto che l’entità dei genitori, come il bambino la conosce dal principio della sua esistenza, non sia più la stessa è un motivo di rimpianto persistente da parte sua.
Possiamo anche dire che il bambino che assiste alla rottura della coppia dei suoi genitori deve affrontare a una vera e propria crisi identitaria: come se la sua esistenza fosse messa in discussione dalla fine di questa unione che rappresentava il punto di partenza di tutta la sua vita.
Davanti a questo sentimento, la presenza della famiglia in senso largo, in particolare quella di nonni, zii e zie, a condizione che questi si dimostrino premurosi e non prendano le parti né dell’uno né dell’altro genitore, può essere di grande sostegno per il bambino, permettendogli di ancorarsi alla sua storia famigliare, al di là della semplice coppia di genitori.
Vanessa ci racconta che suo figlio, nei mesi che hanno seguito la separazione, ricercava maggiore contatto nei nonni. Allo stesso modo faceva con uno dei fratelli di Vanessa, uno zio, e con la sua compagna, con cui era già molto legato.
Hanno saputo rassicurarlo, consolarlo quando ne aveva bisogno, circondarlo di tutto il loro amore. Sono stati di grande sostegno, tanto per lui quanto per me che sapevo anche di potermi appoggiare a loro in caso di bisogno o nei momenti di maggiore difficoltà. Ho preso coscienza, ancora di più in quel periodo, della forza dei legami che mi uniscono alla mia famiglia, lo stesso legame che unisce me e mio figlio. E c’è di più, il loro comportamento premuroso mi ha permesso di ristabilire la comunicazione tra me e il mio ex marito. Come se il bozzolo che avevano tessuto attorno a nostro figlio avesse naturalmente addolcito le tensioni che sussistevano tra noi.
Certamente ogni storia è diversa e non si svolgono tutte, sempre, così facilmente. Ma queste testimonianze mostrano che ognuno può trovare dentro di sé le risorse necessarie per ristabilire i legami che ci permetteranno, da genitori, di restare uniti per accompagnare nostro figlio, al di là della rottura della coppia.
Dalla rivista e blog Grandir Autrement, articolo di Sophie Elusse
Traduzione di Elisa Gregorio