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Apparecchiare la tavola insieme ai bambini

Il momento dell’apparecchiare la tavola ha un grande valore per il bambino.

Attraverso esso, egli alimenta un forte sentimento di gratificazione che ha origine nella consapevolezza di svolgere un’attività importante per la comunità.

Il bambino compie questo lavoro con interesse e slancio e vive questo momento con gratitudine e gioia, spinto da quell’amore spontaneo e incondizionato che naturalmente prova per le persone a lui care e per l’ambiente in cui vive.
Le attività rivolte agli altri (apparecchiare, sparecchiare, svolgere piccole attività di cucina, riordinare l’ambiente) sono, infatti, per il bambino autentici gesti d’amore che offre alle persone a lui più vicine.
Rappresentano per lui una preziosa opportunità non solo per avanzare lungo il cammino di costruzione della propria autonomia, ma anche per offrire il suo aiuto e rafforzare in tal modo la percezione del valore e dell’efficacia delle proprie azioni.

L’attività dell’apparecchiare la tavola è un gesto familiare che appartiene alle routine del bambino, da sempre osservato nello svolgimento della vita quotidiana, e preparatorio del felice momento in cui la famiglia si raccoglie intorno al tavolo per il pasto.
Questo tempo non è semplicemente legato al cibo, ma a quello stare insieme, quel condividere attraverso la presenza, gli sguardi, i sorrisi, i racconti della giornata e i gesti dello stare a tavola, che lo rendono un importante spazio di vita.

Ecco perché l’apparecchiare la tavola possiede un valore speciale: è un’azione legata a questo cadenzato e quasi rituale riunirsi della famiglia, a cui il bambino può partecipare attivamente, dando un contributo concreto e tangibile.

È quindi importante permettergli di parteciparvi in autonomia, affinché possa apprezzare il compito in tutta la sua completezza, predisponendo in modo chiaro e semplice l’ambiente.
Piatti, bicchieri, stoviglie dovranno essere riposti in credenze e cassetti facilmente raggiungibili dal bambino e disposti in modo ordinato e non in quantità eccessiva, così che possa prenderli comodamente.

L’apparecchiatura è un’attività lunga e complessa, che richiede al bambino una riflessione logica sulla sequenza delle azioni da svolgere, oltre a precisione e capacità di organizzare in modo ordinato e regolare lo spazio del tavolo.

Per questo deve essere inizialmente affiancato, soprattutto quando è ancora piccolo, affinché possa osservare non solo il modo in cui afferriamo le stoviglie, le trasportiamo al tavolo e le appoggiamo, ma anche l’ordine col quale compiamo queste azioni.

Collocare il piatto per primo è per il bambino un riferimento chiaro che lo aiuta successivamente nel trovare la giusta collocazione per le posate e poi per il bicchiere.

Il bambino inizialmente non possiede questi riferimenti e poiché la sua mente è concreta e ha bisogno di un orientamento chiaro e tangibile all’interno dell’ambiente, occorre offrirglielo.

L’azione dell’apparecchiare promuove nel bambino attenzione, ordine, sviluppo motorio, capacità di organizzare lo spazio del tavolo, di cercare quella regolarità geometrica con cui disporre le stoviglie: il piatto al centro, le posate ai lati ed il bicchiere davanti al piatto.
L’apparecchiare la tavola, come qualsiasi altra attività liberamente scelta e adeguata negli scopi, nelle modalità e negli oggetti offerti, è un tempo di costruzione personale e di apprendimento che il bambino vive con piacere e intensità, senza l’ansia del tempo che scorre e del dover fare in fretta.
Per questo motivo è importante non sollecitarlo affinché finisca velocemente: equivarrebbe a interrompere un tempo di crescita e di ascolto interiore.
È quindi preferibile scegliere dei momenti in cui si è più disponibili, magari anticipando un po’ i tempi affinché non sia proprio il tempo a mancare perché il pasto è pronto in tavola!

Quando il bambino avrà acquisito la propria autonomia nel gestire l’attività, dopo un tempo personale che andrà osservato e rispettato, non avrà più bisogno del nostro costante affiancamento.
È comunque piacevole per lui averci accanto, magari a cucinare il pasto mentre lui apparecchia la tavola.
È importante non correggerlo continuamente se posiziona in modo scorretto una posata o il bicchiere, la volta successiva potremo mostrargli il giusto posto.

Attraverso l’osservazione e la ripetizione, il bambino impara a superare le proprie difficoltà e a correggere gli errori, senza sentirsi  inadeguato per le correzioni che gli rivolgiamo.

Accompagnare il bambino per favorirne in modo positivo la crescita significa, nella salvaguardia della sua sicurezza, avere fiducia in lui: il bambino infatti percepisce questa fiducia e a partire da essa costruisce la fiducia in se stesso.

di Isabella Micheletti

Autrice, maestra e formatrice dell’Opera Nazionale Montessori.

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