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Strumenti per l’homeschooling

Come tutte le attività umane, anche l’istruzione parentale necessita di strumenti che ne facilitino la realizzazione.

A scuola si usano i libri di testo, i laboratori, il materiale messo a disposizione dai docenti, il web.

Nell’homeschooling i libri scolastici hanno un ruolo quanto meno ridotto; spesso sono del tutto assenti, soprattutto per chi fa unschooling (apprendimento autoguidato, naturale, spontaneo).

Conoscere gli strumenti possibili e disponibili è già un buon punto di partenza.
Naturalmente, ogni famiglia opera autonomamente le proprie scelte e decide di quali servirsi e fino a che punto queste possono essere utili alla propria situazione.

Il “diario di bordo”

Dispositivo flessibile e adattabile alle proprie esigenze di tempo e di spazio, il “diario di bordo” può consistere in un vero e proprio quaderno, nel quale si registrano e raccontano regolarmente avvenimenti, scoperte, incontri, realizzazioni, difficoltà, conquiste. È una tecnica utilizzata da tanti genitori homeschooler.

Oppure può anche consistere nella semplice archiviazione sistematica (con data) di tutti quegli elementi che accompagnano e scandiscono il processo di apprendimento: disegni, foto, biglietti del treno, ingressi ai musei, cinema, teatro, titoli di libri letti, film e video visti, corsi frequentati, risultati raggiunti.
In questo caso si chiama “diario” per semplicità ma non richiede la scrittura di resoconti da parte del genitore: la sua gestione risulta più snella ma ugualmente efficace. La differenza sta in chi lo usa.

In entrambi i casi, si tratta di mettere in atto una tecnica agile che permetta al contempo di:

  • ascoltare e osservare con attenzione il processo di apprendimento in atto;
  • prenderne coscienza (e questo è già un atteggiamento didattico in nuce);
  • lasciar traccia, eventualmente anche in vista di un possibile accertamento.

Il portfolio

Un altro strumento molto interessante per chi fa istruzione parentale è il portfolio: un elenco delle conoscenze, competenze, abilità, esperienze accumulate dal ragazzo durante il suo percorso.

A chi decide di sostenere l’esame si consiglia di utilizzare il portfolio e non il “programma”.  Quest’ultimo infatti corrisponde a degli schemi ormai superati, come anche la suddivisione dello scibile in materie (vedere le Indicazioni nazionali per il curricolo ai capitoli “Per un nuovo umanesimo”, “Aree disciplinari e discipline”, “Continuità e unitarietà del curricolo”).

Il portfolio invece, offre la possibilità di rappresentare in modo esaustivo, articolato, flessibile e personalizzato l’insieme dei saperi e delle competenze raggiunti dal ragazzino, tramite un documento conosciuto sia al mondo della scuola che a quello del lavoro e con un linguaggio condiviso.

Un buon portfolio può essere integrato e/o completato dal materiale e/o dai resoconti provenienti dal diario di bordo.

Per educare un bambino ci vuole un villaggio

Un supporto di cui devono dotarsi le famiglie in istruzione parentale è il “villaggio” del noto adagio africano.

Un’immagine suggestiva, la cui interpretazione richiede una piccola riflessione: non si tratta di un villaggio ai limiti della civiltà, chiuso e isolato.
Il “villaggio”, oggigiorno, è globale; comprende l’intera rete di rapporti, virtuale e reale, in cui la famiglia è immersa e/o di cui è artefice: gli amici delle vacanze, gli ospiti del couch surfing o quelli del house swapping o del home sharing, le ragazze alla pari presenti e passate, gli homeschooler vicini e lontani, il panettiere dietro l’angolo, gli zii, il vicino falegname.
Il  “villaggio” in senso lato è anche tutta la comunità degli esseri viventi con cui ci relazioniamo.

Nell’istruzione parentale è importante che le persone e i gruppi del “villaggio” mostrino apertura e sensibilità verso le tematiche dell’apprendimento e verso il bambino che sta imparando, che condividano con la famiglia un atteggiamento accogliente e di apertura.


di Nunzia Vezzola
Docente di scuola superiore, mamma homeschooler e socia fondatrice dell’Associazione Istruzione Famigliare – www.laifitalia.it

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