La situazione sanitaria italiana e le conseguenti misure adottate sono andate a detrimento del ruolo della scuola, che pure è alla base dello sviluppo di bambini e adolescenti e per questo non può essere messa a repentaglio. Lo ribadisce il dirigente scolastico Solange Hutter.
«Non si può non nutrire preoccupazione per le sorti della scuola italiana, il luogo preposto allo sviluppo psicofisico dei nostri bambini, piccoli e adolescenti. Sarò chiara e concisa: il distanziamento sociale è un concetto disumano perché l’essere umano è una creatura sociale, che, se privato del contatto, va incontro a una morte emotiva. Non lo affermo solo io ma la scienza, l’antropologia, la medicina, la pedagogia, la psicologia e la psichiatria; l’uomo ha bisogno dell’interazione spontanea con i propri simili, soprattutto all’interno di fasi formative essenziali come quelle dell’infanzia e dell’adolescenza: i nostri ragazzi hanno diritto a una scuola normale dove poter vivere sereni, acquisire sicurezza, sorridere e abbracciarsi».
I danni del distanziamento sociale
In qualità di Dirigente scolastico sono responsabile anche della salute dei miei dipendenti e dei miei studenti, tuttavia nel concetto di “salute”, definita dall’OMS come uno “stato di benessere psicofisico”, rientra anche una condizione mentale di tranquillità. Questo è particolarmente vero nel caso di bambini che frequentano ancora la scuola dell’infanzia, la primaria e la scuola secondaria di primo grado, che fondano le proprie interazioni sull’affettività spontanea. I potenziali danni del distanziamento sociale potrebbero rivelarsi drammatici, includendo, per adolescenti e preadolescenti, il rischio di suicidio, comportamenti autolesionistici e abuso di sostanze stupefacenti e alcol.
Mi giunge poi spontaneo un interrogativo: come stabilire che un eventuale contagio è avvenuto a scuola, e non invece su un autobus, o a una festa, o in famiglia, o altrove?
Aggiungo che non ci sono evidenze scientifiche che le tanto discusse mascherine abbiano la capacità di proteggere dal virus, mentre sono disponibili studi scientifici che ne attestano la pericolosità. Non soltanto dal punto di vista fisico, per via dei danni legati all’assunzione di anidride carbonica, ma anche dal punto di vista psicologico, perché la mascherina impedisce di poter riconoscere l’altro.
Risulta evidente che, a fronte dell’impossibilità di stabilire con certezza l’origine del contagio, si incoraggiano delle linee di condotta che contraddicono quanto stabilito da secoli di letteratura scientifica dedicata alla formazione, all’educazione, all’istruzione e al normale sviluppo della personalità del discente.
Un momento di interazione e condivisione
Fin dalle origini della nostra civiltà greco-mediterranea, le attività scolastiche e didattiche sono fondate sull’interazione e condivisione tra studenti e tra studenti e docenti, ma non solo: tutta la letteratura scientifica volta al corretto sviluppo psicofisico e biologico degli esseri umani si basa sul contatto fisico, sulle carezze e sugli abbracci (basti pensare ai tanto noti orfanatrofi romeni dove bambini mai presi in braccio finiscono per sviluppare gravi patologie psicofisiche che vanno dall’autismo al rachitismo, alla psicosi, alla schizofrenia).
Come è stato sottolineato dal contributo dei vari Jerome Bruner, Jean Piaget, Maria Montessori e Rosa e Carolina Agazzi, nel mondo della scuola si fa quotidianamente ricorso a interazioni somatiche, espressioni facciali, pacche sulle spalle e scambi concreti e fisici, particolarmente importanti nel caso degli studenti diversamente abili.
Inoltre, in molti casi, l’ambiente scolastico rappresenta un’opportunità anche affettiva: basti pensare alle molte famiglie disgregate, in difficoltà, o anaffettive.
La scuola come organo costituzionale
Per “comportamento sociale favorevole”, si intende in sociologia quel fenomeno per il quale i gruppi sociali sopravvivono se è messa in campo una compartecipazione in atti di fiducia e collaborazione.
All’interno di questa condotta sociale favorevole, il contatto fisico ricopre una parte fondamentale: essere toccati e toccare con affetto contribuisce a rafforzare la resistenza del nostro sistema immunitario, a tutte le età.
Lo psichiatra infantile René Spitz, tra gli altri, ha compiuto una ricerca sugli effetti neurofisiologici da “deprivazione da contatto” e ha dimostrato come questa possa generare disturbi evolutivi che si manifestano sul piano affettivo, motorio, cognitivo e linguistico.
L’importanza della scuola resta tema centrale per il nostro Paese, tanto da essere sancita già nel 1950 da un discorso di Piero Calamandrei che la definisce un “organo costituzionale”, vitale per la democrazia. Si comprende quindi perché lo Stato sia chiamato dalla Costituzione a rendere la scuola aperta a tutti, rimuovendo gli ostacoli alla sua fruizione e favorendo l’esercizio pieno dei diritti della persona.
Per questo motivo, è essenziale che anche in questa fase di emergenza nazionale il diritto di ogni bambino a vivere in serenità la propria esperienza scolastica non sia messo a repentaglio.
Di Solange Hutter
Dirigente scolastico.