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Tempi di crescita del bambino: per assecondarli non imponiamo i nostri schemi, ma lasciamolo sperimentare senza correggerlo.

I tempi del bambino e quelli dell’adulto sono molto differenti: è necessario che il genitore rispetti i ritmi di apprendimento e di crescita del proprio figlio perché questi possa sviluppare la propria autonomia e indipendenza.
Isabella Micheletti, autrice, maestra e formatrice dell’Opera Nazionale Montessori, spiega come assecondare i tempi di crescita del bambino, sempre intento a scoprire con passione ed energia il mondo che lo circonda, poiché quello dell’infanzia è un tempo di costruzione personale e non di realizzazione di cose.

L’importanza della dimensione interiore

Il filosofo Sant’Agostino, nell’interrogarsi sul tempo, afferma che nessuno può definirlo, poiché il passato non c’è più, il presente è un attimo che si conclude appena lo pensiamo e il futuro non c’è ancora.
Ne risulta un concetto filosofico complesso e ricco di mistero, che sfugge nei suoi contenuti più profondi al pensiero umano: il tempo, che nella nostra vita quotidiana viene quantificato sulla base di convenzioni da sofisticati strumenti di misurazione, appartiene in realtà a una dimensione strettamente interiore e personale.

I tempi dell’adulto: fretta e ottimizzazione

Quante volte percepiamo il tempo in modo diverso da persone che condividono con noi le stesse situazioni, per cui una stessa ora può sembrarci brevissima o infinita a seconda della qualità delle esperienze che viviamo?  È chiaro quindi che esista una connessione indissolubile tra la nostra interiorità e la percezione del tempo.

In particolare, è interessante riflettere sulla differenza tra i tempi dell’adulto e i tempi del bambino: l’adulto (costantemente impegnato nella pratica del fare, del raggiungere risultati e del realizzare cose) vive la temporalità in modo molto veloce, frammentario e discontinuo.
Il fine delle sue azioni coincide con principi economici volti a completare il maggior numero di compiti nel minor tempo possibile, per potersi dedicare a un ulteriore compito.
Questo atteggiamento, spesso legato ad attività che non suscitano particolari passioni o interessi, porta a vivere il tempo del nostro fare in modo transitorio, come tempo del semplice agire sulle cose in vista di altro.

I tempi del bambino: scoperta e tentativi

Il bambino vive invece una dimensione profondamente diversa: individuo che si sta realizzando non solo nell’agire, perfezionando il suo movimento, ma anche nel pensiero, che si struttura poco a poco, sulla base delle esperienze che compie nel mondo, il bambino vive il tempo come una dimensione del costruirsi.
Sempre intento a scoprire con passione ed energia il mondo che lo circonda, non ha fretta di finire ciò che sta facendo, poiché tutto quello che sceglie liberamente rappresenta un’occasione di apprendimento, di sperimentazione e di scoperta di sé e della realtà in cui vive.

A partire dal neonato che si cimenta nei suoi primi movimenti e tentativi di comunicazione verbale e vi si applica con una dedizione a noi generalmente sconosciuta, fino al bambino più grande che agisce con maggiore sicurezza nel proprio ambiente: quello dell’infanzia è un tempo di costruzione personale e non di realizzazione di cose.
Trasportare un oggetto, versarsi l’acqua nel bicchiere, vestirsi o lavarsi sono movimenti che il bambino sta apprendendo o perfezionando, ai quali si dedica attraverso il lavoro muscolare del proprio corpo e l’attenzione del proprio pensiero. Non ha fretta di portarli a termine, poiché del tutto immerso in quello che può essere considerato come un continuo processo di apprendimento.

Un processo di costruzione che va per tentativi

Ma accanto a questo fare del bambino coesiste anche il suo errare, inteso come il non sapere quale strada imboccare: ogni scelta gli si presenta come nuova, per cui può essere che il piccolo prenda delle decisioni diverse da quelle che avremmo preso noi, incontrando difficoltà che ci possono parere irragionevoli ed evitabili, ma che invece fanno parte del suo processo di costruzione personale.

Usare in modo corretto le posate, stare seduto durante il pasto, riordinare i propri giochi, cioè tutte le azioni che generalmente l’adulto definisce come indice di un ordine personale ed esterno, sono piccoli traguardi che il bambino può raggiungere unicamente attraverso tentativi successivi fra loro, approssimazioni e graduali aggiustamenti. Questo richiede certamente tempistiche che a noi appaiono lunghe, ma che invece per il bambino sono necessarie.

Assecondare i tempi di crescita del bambino

È allora importante cambiare lo sguardo sul bambino e non osservarlo più a partire dal nostro punto di vista: rispettare i suoi tempi, per noi lenti e per lui invece adeguati e sufficienti, significa non imporgli i nostri schemi e non pretendere in modo immediato quella precisione e quell’ordine che potrà acquisire davvero solo attraverso un esercizio quotidiano, accompagnato da un adulto che lo supporta con dedizione e pazienza.

Il genitore non è colui che corregge continuamente e dirige il bambino, ma colui che, consapevole del suo bisogno costante di esercitarsi per apprendere, lo accompagna alla scoperta di un ambiente organizzato e una relazione fondata sul rispetto e sull’ascolto dei propri bisogni.

Guidare il piccolo, con pazienza

Questo non significa astenersi dall’offrire una guida autorevole, sicura e chiara al bambino, bensì essere capaci di proporre soluzioni e aspettare che il bambino le metta in pratica. Con pazienza, senza mai imporsi sul piccolo con impaziente autorità.

Solo in questo modo potremo provare ad allineare il più possibile il nostro tempo a quello del bambino, lasciando che sia lui a trovare la strada e a percorrerla in modo autentico. Un tempo veloce che imponga la disciplina al bambino porta a un ordine momentaneo e apparente, che il piccolo non vive dentro di sé, ma solo su indicazione dell’adulto. Il rischio è di perdere in questo modo una grande opportunità, che coincide con un diritto inalienabile del bambino: quello di crescere.

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di Isabella Micheletti
Maestra e formatrice dell’Opera Nazionale Montessori.


Consulta le curve di crescita: trovi una serie di grafici per capire in modo chiaro e visivo quale potrebbe essere l’andamento di crescita di tuo figlio, ma ti ricordiamo che ogni bambino è diverso e che la sua salute non si misura in percentili, l’importante è che cresca con continuità.

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