Per il 14 e il 15 maggio del 2022 è prevista a Milano la fiera internazionale “Un sogno chiamato bebè”, sull’onda dell’edizione parigina “Désir d’enfant”, dedicata alle tematiche della riproduzione assistita e presentata come «un evento di informazione, supporto, consulenza ed educazione in Francia, destinato a tutti coloro che cercano supporto nel loro progetto per diventare genitori e che desiderano saperne di più sulla genitorialità e la fertilità», così si legge sul sito della manifestazione.
Le polemiche non sono mancate e in questo articolo l’editore Anita Molino esprime il suo dissenso a proposito, sottolineando perché a suo parere a certe pratiche bisognerebbe rispondere anche in termini laici, non solo confessionali.
La progettazione dei bambini à la carte
Proviamo a immaginare che un’importante città italiana ospiti a una fiera internazionale che si occupa di riduzione in schiavitù e di tratta e commercio degli schiavi: perché e quando comprare uno schiavo, quali etnie si prestano meglio a fornire schiavi e finanziamenti agevolati per l’acquisto sarebbero alcuni dei temi trattati e sui quali approfondire le relative possibilità di business.
Che dite? Vi fa orrore solo il pensiero? E poi, forse che la schiavitù non è reato in Italia? Non è perseguibile penalmente? Com’è possibile che una città ospiti e addirittura dia il suo patrocinio a un evento di questo tipo? Non sarebbe forse uno scandalo spaventoso soltanto proporre un’iniziativa simile?
Oppure proviamo a immaginare che un’importante città italiana ospiti una fiera internazionale che si occupa di produzione, marketing e logistica distributiva di droghe pesanti: eroina, crack, allucinogeni estremi e così via.
Come reagireste? Incredulità, senso si sgomento, denunce alle autorità.
Ora vediamo cosa si sta progettando a Milano. Per il 14 e il 15 maggio del 2022 è prevista la fiera internazionale “Un sogno chiamato bebè”, sull’onda dell’edizione parigina “Désir d’enfant”, una fiera sulle tematiche “di confine” della riproduzione assistita: l’utero in affitto, la progettazione dei bambini à la carte (occhi neri o occhi blu? capelli biondi, rossi o castani?), catalogo dei donatori (donatori a pagamento!) di gameti.
Grande successo in Francia, peccato che queste cose in Italia siano un reato perseguibile penalmente!
Non si tratta solo di un problema di fede
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala dichiara di essere all’oscuro di tale progetto, ma i giornali ne hanno parlato, vi sono state anche interrogazioni parlamentari. Il progetto dunque esiste ed è sul tavolo. Com’è possibile che ci si possa permettere un’azione di questo genere confidando nell’impunità?
Ormai anche i movimenti femministi denunciano apertamente questo infame sfruttamento delle donne e questa mostruosa mercificazione dell’essere umano. Alcuni gruppi religiosi si oppongono a queste derive inumane, ma non si creda che si tratti solo di un problema di fede. Queste sono pratiche alle quali bisogna rispondere anche in termini laici, non solo confessionali.
Bisogna affermare con estrema chiarezza che la fattibilità tecnica non rende automaticamente lecita una pratica. Il fatto che vi sia una richiesta e una potenziale clientela non rende legittima una pratica che è immorale e iniqua da qualunque prospettiva la si guardi.
Come editore della collana “Il bambino naturale” non posso esimermi dall’esprimere nella maniera più chiara e netta la mia integrale opposizione a simili orrori.
Queste derive umiliano le donne e gli uomini, riducono l’essere umano a “merce” progettabile, acquistabile e vendibile, oltraggiano l’essere umano nella sua realtà esistenziale non negoziabile. Devono essere rigettate nella maniera più ferma ed esplicita.
di Anita Molino
Editore Il leone verde.
Susanna
Gentile Anita Molino,
Mi trova perfettamente d’accordo con lei. Posso solo immaginare il dolore che l’infertilita può recare. Ma il rischio è di mercificare anche i bambini e di rendere la maternità e la paternità tentazioni dell’ego o volontà di avere/possedere qualcosa. Penso che l’importante sia essere genitori e per questo c’è sempre la via dell’adozione, che è un atto d’amore enorme.
Grazie del suo pensiero!
Beatrice Sapori
Grazie per aver avuto ancora una volta il coraggio di schierarvi.
Tutto incredibile!