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Montessori per cambiare il mondo

Vi sentite impotenti di fronte alle tante notizie negative di questo momento storico?
Tradotti dal blog The Montessori Notebook di Simone Davies, ecco 8 approcci Montessori da sperimentare, non solo con i bambini, ma per cambiare il mondo.

Montessori a casa e in famiglia

Come forse già sapete, sono un’idealista dichiarata e credo che sia possibile diffondere più pace e positività partendo proprio dalla nostra famiglia. Ecco perché potete provare il metodo Montessori a casa, anche se il vostro bambino non va in una scuola propriamente Montessori.
Vi lascio un breve promemoria:

  1. Rispettate il bambino: parlate e ascoltatelo come fareste con un adulto.
  2. Seguite il bambino: abbiate fiducia perché il vostro bambino si svilupperà con i propri tempi.
  3. Concedete tempo: se rallentate, avrete più tempo per l’esplorazione, la curiosità, la conversazione e il vostro legame.
  4. Fissate limiti chiari e gentili: il metodo Montessori è anche rispetto per gli altri, per l’ambiente e per se stessi e significa assumersi le proprie responsabilità quando necessario.
  5. Create esperienze ricche: non significa che debbano per forza essere costose. Uscite all’aperto, camminate fino alla fine della strada al ritmo del bambino, raggiungete uno stagno e osservate, visitate una stazione dei pompieri o (il preferito della nostra famiglia) quella dei treni, andate in biblioteca a prendere in prestito dei libri.
  6. Coinvolgete il bambino nella vita quotidiana: preparate insieme i pasti, coinvolgetelo mentre fate il bucato e le pulizie o attività di giardinaggio.
  7. Aiutatelo a fare da solo: i bambini sono molto più capaci di quanto pensiamo. Aiutate il meno possibile e solo se necessario.
  8. Osservate: siate uno scienziato e guardate il vostro bambino come se non lo aveste mai incontrato prima.
  9. Apprendimento pratico e concreto: anziché raccontare semplicemente le cose a vostro figlio o mostrargli come funzionano, lasciate che faccia le sue scoperte da solo.
  10. Una casa a misura di bambino: un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto e ricordatevi che “less is more”.

Un cambiamento possibile

Se avete messo in pratica queste idee, tanto di cappello. Ma non è finita qui.
Possiamo applicare questi principi con altre persone nella nostra vita?
Riusciamo a essere un esempio e dimostrare che un cambiamento sia possibile?
Non è difficile, molto probabilmente state già facendo la maggior parte delle cose elencate, perciò continuate così: è un modo in cui possiamo guarire il mondo dalle fondamenta, anziché aspettare che i politici o le corporazioni sistemino le cose.
Ecco la mia sfida a voi e alla vostra famiglia per fare la differenza partendo da casa vostra!

Siate un esempio per vostro figlio

Dico spesso che un bambino piccolo, che ha una mente assorbente, è sia un’enorme opportunità che una responsabilità.
I nostri figli recepiscono più il modo in cui ci comportiamo che semplicemente quello che diciamo. A volte siamo così occupati a “essere montessoriani” con loro che dimentichiamo di applicare gli stessi principi in altre situazioni della nostra vita o con altre persone. Le giudichiamo perché non hanno valori simili ai nostri, per aver dato  l’iPad ai loro figli, per aver mangiato zucchero o carne, per la loro religione, le loro opinioni politiche o la loro sessualità.
Il metodo Montessori accetta tutti per quello che sono e vuole che ogni essere vivente senta questo rispetto.
Una volta ho scritto che siamo più simili che diversi. Ci vuole pratica per abbracciare la prospettiva dell’altro, per accorgerci che dal suo punto di vista ha ragione, per trovare un punto in comune, per ascoltarci a vicenda e capire ciò che l’altro teme. Significa accorgerci che stiamo giudicando e fermarci a riflettere sul perché. Costruiamo ponti, non muri.

Siate un esempio per gli altri

A volte è difficile fare il genitore in maniera diversa da quello che intende l’opinione comune.
Anche se molte idee pedagogiche iniziano ad avere sempre più presa, non solo quelle Montessori, ma anche i concetti di accudimento ad alto contatto, di educazione non violenta, di Disciplina Positiva, di educazione giocosa, è ancora faticoso cambiare i nostri modi di agire quando intorno a noi non abbiamo molti esempi di persone che crescono i loro figli in maniera rispettoso.
Quindi, vi chiedo di essere quell’esempio, di mostrare agli altri ciò che potete fare, che non c’è bisogno di minacciare o corrompere i bambini per ottenere la loro collaborazione e che questa idea non dovrebbe riguardare solo i più piccoli. Pian piano la gente comincerà a notarlo.
C’è un modo diverso di stare con i nostri figli: rispettoso, gentile, premuroso, ma allo stesso tempo un modo che dia al bambino le proprie responsabilità.
Mia cugina veniva spesso a trovarmi quando Emma era una neonata e Oliver un bambino piccolo. Una volta, non ricordo cosa riguardasse la discussione, ma risposi ai bambini in maniera comprensiva, poi me ne andai in cucina. Quando tornai, mia cugina disse qualcosa come: «Che cosa hai fatto? Mi sarei aspettata una tua reazione diversa». E così le raccontai tutto sul metodo Montessori.

Trattare e parlare con il bambino con rispetto

L’unica cosa che spero che i genitori che assistono alle mie lezioni si portino via è il modo in cui parlo e interagisco con il loro bambino: con rispetto.
Prima di togliere la giacca a un bambino, gli dico cosa sto per fare («Ti tolgo la giacca»), aspetto che risponda, poi lentamente e delicatamente lo spoglio descrivendo cosa sto facendo («Per prima cosa sfiliamo la manica sinistra…»).
Usate mani delicate quando avete a che fare con un bambino e parlategli nello stesso modo in cui vorreste che vi si parlasse: con gentilezza e grazia.

Prendersi cura dell’ambiente, degli altri, di noi stessi

Amo il fatto che i bambini imparino a prendersi cura dell’ambiente (innaffiare le piante, pulire una macchia, portare i piatti sporchi in cucina) e degli altri (aiutare un amico a raccogliere i giochi, offrire un fazzoletto a un bambino che sta piangendo, prendersi cura di un animale domestico, dare un bicchiere d’acqua al nonno).
Potete anche fare volontariato con la vostra famiglia. Per esempio noi andavamo a visitare una casa di riposo una volta alla settimana e i pazienti adoravano vedere i miei figli Oliver ed Emma.
Oppure potreste fare un orto. Se non avete uno spazio esterno, cercate un giardino comune, un orto, o fare un po’ di giardinaggio in casa, in delle scatole o dei vasi sulle finestre.
Potete sistemare la raccolta dei rifiuti, il compostaggio, prendere borse riutilizzabili e comprare meno.
Abbiate cura dell’ambiente, degli altri e di voi stessi.

Costruire una comunità

Quando i miei figli erano piccoli, pensavo che le uniche due persone in grado di badare a loro fossimo io e il loro papà. C’è voluto del tempo prima che mi rendessi conto che avevano bisogno di una comunità e una rete di persone.
I bambini imparano così tanto dalle esperienze con gli altri, con i nonni, gli zii e le zie, gli amici di famiglia, la babysitter, adulti premurosi disposti a leggere con loro e a condividere i loro hobby.
Per quanto le connessioni online siano comode, quelle reali di persona sono le migliori.

Prendersi del tempo

Spesso sento dire che il metodo Montessori richiede tanto tempo.
In un certo senso è così: essere attenti a creare un ambiente a misura di bambino e che faciliti la sua autonomia, ruotare le attività perché siano sempre coinvolgenti, prendersi il tempo di osservarlo per capire quali siano i suoi interessi e aiutarlo così a farsi spazio nel mondo.
Ma il tempo impiegato ora può farvene risparmiare a lungo termine. Se rallentate in attesa che vostro figlio impari a vestirsi in autonomia, risparmierete tempo quando si vestirà da solo per molti anni a venire.
Dandogli il tempo di elaborare le sue emozioni, ne risparmierete quando non ritorneranno cinque minuti dopo l’ultimo sfogo.
Se vi fate aiutare in cucina, i pasti richiederanno più tempo per essere preparati (e probabilmente saranno anche un po’ sminuzzati), ma starete crescendo bambini che si sentono parte della famiglia e che danno un contributo, anziché vedere queste cose solo come faccende domestiche.
Andando piano, il bambino si sente sicuro, curioso, con il tempo di esplorare il mondo che lo circonda. Quindi, per quanto possibile, trovate il tempo ora così ne risparmierete dopo.

Mantenere la calma

Un papà della mia classe mi ha detto che l’approccio Montessori funziona molto bene quando il genitore non è stanco, ma è molto difficile quando invece è stressato, distratto o esausto.
È vero. È molto importante infatti che come genitori vi prendiate cura di voi stessi prima di potervi prendere cura degli altri.
Qui trovate un articolo con qualche suggerimento per essere più pazienti con voi stessi e con i bambini.

Imparare dai trigger

Non ci sono nemici, solo insegnanti.
Se siete frustrati perché vostro figlio non vi ascolta, potrebbe invece essere colpa del fatto che volete controllare ogni cosa o forse che non state ascoltando davvero.
Se siete arrabbiati con qualcuno perché vi ha delusi, potrebbe essere che siate stati proprio voi a deludere voi stessi.
Quindi dite grazie per esservi alterati perché farete luce su alcuni aspetti della vostra persona che potete ancora migliorare.
Per me questo è il vero potere del metodo Montessori: non semplicemente belle attività e ambienti ordinati, ma vivere dando l’esempio e diffondere pace e positività. Una famiglia alla volta.


Leggi l’articolo originale: 8 Ways You Can Use Montessori Not Just With Your Children… And Change The World

Traduzione di Silvia Saitta
Revisione di Francesca Pamina Ros

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