Il primo bagnetto del neonato è uno di quegli eventi che vengono annotati in famiglia.
Insieme alla dottoressa Fabiana Pompei vediamo cosa fare perché il bagnetto sia piacevole, efficace e sicuro per il neonato.
I I termini maschili usati nel testo sono da intendersi per persone di ogni genere.
Come laviamo un neonato prima della caduta del moncone ombelicale?
Il primo bagnetto va fatto dopo la caduta del moncone ombelicale, fino ad allora si consiglia di fare delle spugnature, con una spugna morbida o con un piccolo asciugamano di cotone. Le spugnature vanno fatte imbevendo la spugna o il panno nell’acqua, strizzandoli e procedendo a pulire con delicatezza viso, collo, mani, genitali e sederino.
Non c’è bisogno di usare detergenti, per quanto delicati, l’acqua è sufficiente.
Ecco alcune accortezze che dovremo seguire, molte delle quali rimarranno valide anche per il futuro bagnetto.
- La temperatura della stanza deve essere adeguata, cioè la stanza deve essere calda in maniera piacevole: il corpo del neonato infatti non è ancora capace di regolare bene la temperatura, quindi si raffredda facilmente se l’ambiente è fresco o freddo e, allo stesso modo, si surriscalda se la stanza è troppo calda.
- La temperatura dell’acqua con cui facciamo le spugnature deve aggirarsi attorno ai 37 gradi. Visto che non si tratta di un vero bagnetto, potremo adoperare una bacinella pulita che riempiremo con l’acqua con cui laveremo il nostro neonato. Se siamo provvisti di uno di quei termometro digitali venduti proprio per testare la temperatura del bagnetto, lo utilizzeremo per accertarci della temperatura raggiunta, altrimenti possiamo utilizzare il nostro gomito: immergendolo ci renderemo conto se la temperatura è giusta, dovrà essere pressoché identica a quella del nostro corpo.
- Prima di procedere a spogliare il neonato dobbiamo avere a portata di mano tutto l’occorrente: dalla spugna che usiamo per lavarlo, all’asciugamano con cui lo copriremo e asciugheremo, al pannolino e ai vestiti puliti.
- Le parti del corpo lavate vanno asciugate delicatamente, non devono rimanere umide; ricordiamocelo soprattutto per il collo e l’area dei genitali: procediamo bene tra le pieghe sia nel lavarle sia nell’asciugarle.
- Le orecchie vanno pulite solo esternamente: non bisogna pulirle all’interno, non solo non è necessario ma può essere anche pericoloso.
- Quando cominciamo a lavare il bebè non dobbiamo spogliarlo del tutto sin dall’inizio del lavaggio: procediamo a lavarlo dalle orecchie al viso, quindi il collo, infine i genitali e il sederino. Il pannolino dunque non va tolto sin da subito. Ricordiamoci di passare l’asciugamano sugli occhi, prima l’uno poi l’altro, prestando attenzione a non usare la salvietta nello stesso punto per entrambi gli occhi e a muoverci dal dall’angolo interno dell’occhio a quello esterno; quindi puliamo il nasino e il resto del viso. A questo punto possiamo togliere il pannolino e lavare i genitali.
Importante: mai e poi mai il bebè va lasciato solo in stanza, neppure su un fasciatoio poggiato a terra! Se siamo costretti ad abbandonare la stanza il neonato verrà con noi, anche fosse solo per qualche secondo. Lo ricopriamo adeguatamente se svestito e ce lo portiamo dietro, assicurandoci di averlo asciugato e coperto bene.
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Il primo bagnetto del neonato: alcuni consigli pratici
Il moncone ombelicale è caduto e abbiamo deciso che oggi sarà il giorno giusto per fare il primo bagnetto al nostro bambino. Cosa fare?
Alcune delle regole già viste sopra per le spugnature valgono anche per il bagnetto.
- Ricordiamoci di preparare tutto l’occorrente già prima di iniziare, in modo da avere a portata di mano tutto il necessario, dall’asciugamano, al pannolino e ai vestiti puliti, alla crema per il cambio.
- Le temperature dell’acqua e della stanza devono essere adeguate, calde in modo gradevole. La temperatura dell’acqua va testata con un termometro digitale apposito o più semplicemente con il gomito e dovrà aggirarsi sui 37 gradi. Il criterio che ci deve guidare nella scelta della temperatura è semplice: dobbiamo evitare sbalzi di temperatura al neonato, sia per l’acqua sia per la stanza.
- Non è necessario il sapone: l’acqua è l’unico detergente da usare.
La vaschetta è pronta e il neonato è svestito.
Lo adagiamo con cura nella vaschetta, tenendolo semisdraiato o seduto. La scelta va fatta in base alle reazioni del bambino e alla nostra comodità: se il piccolo si sente a suo agio semisdraiato tanto meglio, in questo modo l’acqua lo coprirà di più tenendo il corpo al caldo, se invece il neonato dà segni di insofferenza allora potremmo scegliere di tenerlo seduto nella vaschetta. A ogni modo, in entrambi i casi, saremo noi a sorreggere il peso del suo corpo e a tenerlo.
Nella posizione semisdraiata la testa e le spalle del bambino poggeranno sul nostro avambraccio, mentre la nostra mano (quella dello stesso lato) lo terrà stabilmente sotto la sua ascella e il braccio: è dunque il nostro arto superiore a sostenere il peso del piccolo, mentre le sue gambe saranno libere di muoversi nell’acqua.
Innanzitutto assicuriamoci che il bebè sia a suo agio: se lo vediamo tranquillo, siamo a cavallo. Gli possiamo parlare, cantare una canzoncina, ci godiamo insieme a lui il momento.
Quindi, dopo un po’, procediamo a lavare una parte alla volta: le orecchie, il collo, le ascelle, le braccia, le mani e i piedi (per entrambi, passare gentilmente a pulire anche tra le dita), dunque le gambe.
Torniamo sulla testa, laviamo il viso e i capelli (questi per ultimi di modo che il bambino non senta freddo ma anche perché il lavaggio della testa può essere fastidioso più che per altre parti del corpo). Quando laviamo i capelli, cerchiamo di proteggere gli occhi del piccolo dall’acqua che cade in avanti, perché il neonato potrebbe esserne disturbato: poniamo la nostra mano a riparo degli occhi, sulla fronte, cosicché l’acqua non gli arrivi addosso inaspettatamente. Potremo anche inclinarlo all’indietro, delicatamente, giusto quel poco che serve per lavare i capelli senza fargli finire l’acqua sul viso.
Infine i genitali e il sederino. Ricordo che per le bambine è importante lavare i genitali muovendosi in direzione antero-posteriore, cioè dalla vulva al sederino, per evitare eventuali contaminazioni con le feci delle vie genitali e urinarie.
Per mantenere al caldo il bambino durante il bagnetto, preleviamo con la mano libera un po’ d’acqua dalla vaschetta e bagniamogli il torace che diversamente dalle gambette rimane per tutto il tempo sopra l’acqua.
Quando poi il bagnetto è terminato ed è arrivato il tempo di tirar fuori il bebè, ci assicuriamo di avere una buona presa e tiriamo su nostro figlio come facciamo abitualmente, reggendolo sotto la testa e sotto il sederino.
Lo avvolgiamo in un asciugamano di cotone e lo stendiamo sul fasciatoio o su qualunque altro piano in sicurezza, quello che in genere insomma usiamo per il cambio. Lo asciughiamo accuratamente senza sfregare, ma tamponando e sincerandoci di asciugare bene tra le pieghe della pelle. L’asciugacapelli non è necessario, basta massaggiare la testolina con la salvietta e i capelli saranno asciutti. Le orecchie vanno asciugate bene, anche dietro, e solo esternamente, e in nessun caso utilizzeremo i cotton fioc.
Quanto deve durare il bagnetto?
5-10 minuti è un tempo sufficiente per fare un buon bagnetto.
Dobbiamo applicare olii o creme dopo il bagnetto?
Non è necessario, a meno che la pelle del nostro bambino non sia secca o sensibile. In questo caso potremmo utilizzare un olio completamente naturale, ma in caso contrario ricordiamoci che meno è meglio: meno saponi, creme o emulsioni aggiunte e più la cute del neonato si manterrà sana.
Vi suggerisco di dare un’occhiata a Bathing a newborn: in pictures. È una breve guida illustrata proposta da un sito australiano che si occupa di infanzia e genitorialità: i disegni dicono tutto e possono tornare utili.
Importante (sembra scontato ma vale la pena dirselo di nuovo): il neonato non va mai lasciato solo, neppure per un istante, e va sempre sostenuto con le nostre braccia, sia in posizione semisdraiata sia da seduto di modo che non scivoli dentro la vaschetta o non si faccia male.
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Qual è il momento migliore della giornata in cui fare il bagnetto?
C’è chi lo consiglia di sera, perché il bagnetto può conciliare il rilassamento del neonato e dunque il sonno.
In verità non c’è un momento ideale: il bagnetto va fatto quando mamma o papà hanno tempo a sufficienza per farlo, senza fretta, e quando il bambino è sveglio e certamente non assonnato. Dunque potrà essere di mattina, pomeriggio o sera.
È possibile fare il bagnetto dopo mangiato?
Alcuni lo sconsigliano perché stare a mollo nell’acqua potrebbe interferire con la digestione, ma in verità molti pediatri non danno un’indicazione stringente su questo punto: se la temperatura della stanza è adeguata, se il bambino viene spogliato in stanza e se la temperatura dell’acqua è corretta, il bagnetto non viene controindicato neanche dopo la poppata. Chiaramente se il piccolo è abituato a dormire dopo aver mangiato, vale la pena preservare questa abitudine e scegliere per il bagnetto un altro momento della giornata.
Con quale frequenza ripetere il bagnetto?
Non c’è una regola e questo perché i neonati non hanno bisogno di essere detersi e puliti di frequente: una volta a settimana è sufficiente per la loro igiene, almeno fintanto che non inizino a muoversi.
Se però al piccolo piace e se piace anche a noi farlo, la scelta sarà libera e dettata puramente dal desiderio di ripetere una routine gradevole.
In ogni caso teniamo a mente tre cose:
- il bagnetto può essere ripetuto in settimana solo con acqua e nessun detergente;
- un’eccessiva pulizia, anche solo con l’acqua, può seccare la pelle delicata di un neonato;
- l’acqua è un bene prezioso: non abusiamone!
In estate è naturale che la frequenza dei bagnetti aumenti, e questo a seconda delle esigenze del bambino, di quanto abbia bisogno di rinfrescarsi e del caldo che fa.
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Se al neonato non piace il bagnetto
Non tutti i neonati amano questo momento. Magari è un’esperienza con cui hanno bisogno di far pratica in un certo modo, di entrare in contatto: potrebbero essere disturbati dal cambio di temperatura o dalla sensazione di galleggiare nell’acqua.
Da parte nostra possiamo rendergliela più piacevole assicurandoci che la temperatura della stanza e dell’acqua siano adeguate innanzitutto.
Ricordiamoci però anche di sorridere, parlare al bebè, cantare una canzone o una filastrocca, fargli sentire la nostra voce e cercare il suo sguardo: il contatto con i suoi occhi (con ogni probabilità lui punterà lo sguardo su di noi tutto il tempo, indipendentemente dal fatto che ancora non riesca a vedere il nostro viso) e il suono della nostra voce lo aiuteranno a rilassarsi e a sentirsi in un contesto per quanto un po’ nuovo, familiare.
In tanti consigliano anche di adoperare una vaschetta non molto grande, il giusto per contenere il neonato e non oltre, o di immergere il bebè nell’acqua avvolto da un asciugamano che provvederemo a togliere, quando il bambino sarà a suo agio nel corso del bagnetto.
Se poi nostro figlio continua a dar segni di disagio e malessere, non ha alcun senso forzarlo e allora vale la pena interrompere il bagnetto e riprovare dopo qualche giorno.
Cantami ancora!
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di Fabiana Pompei
Laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Scienza dell’Alimentazione. Dopo anni passati in ambulatorio, ora scrive di ciò che più le interessa: nutrizione, educazione alimentare, pedagogia e genitorialità.