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Homeschooling: la prossima scadenza

Se la vostra famiglia fa homeschooling o vuole iniziare a praticarlo, in queste settimane c’è un adempimento importante da non trascurare: la dichiarazione di istruzione parentale. In questo articolo Nunzia Vezzola di LAIF, L’Associazione Istruzione Famigliare, vi guida attraverso tutti i passaggi necessari.

Cos’è la dichiarazione di istruzione parentale

La dichiarazione di istruzione parentale è un atto amministrativo fondamentale per poter praticare legalmente questa scelta di educazione. Riguarda due tipologie di famiglie: quelle che hanno deciso di cominciare a fare homeschooling dal 1° settembre 2024 e che pertanto non iscriveranno i loro figli a scuola (per esempio nel caso di bambini di 6 anni, che entrano nell’obbligo di istruzione con l’anno scolastico 2024-2025) e quelle che stanno già facendo homeschooling e vogliono continuare questo percorso anche nell’anno scolastico successivo.

Quando e come consegnare la dichiarazione

Il documento, scaricabile e personalizzabile dal sito di LAIF, deve essere presentato entro il 10 febbraio 2024 al dirigente scolastico del territorio di residenza. La nota ministeriale 40055 del 2023 usa il termine “cartacea” per distinguere questa procedura da quella usata per l’iscrizione a scuola, che invece avviene online.
Per farlo avete tre opzioni:

  • tramite pec
  • tramite raccomandata A/R
  • brevi manu

La scuola non ha il diritto di imporre l’uso di moduli prestampati o l’abbinamento al proprio codice meccanografico, né tantomeno di pretendere l’iscrizione alla scuola stessa per poi fare il ritiro.
Per maggiore chiarezza, è consigliabile far pervenire una copia della dichiarazione di istruzione parentale anche al sindaco del comune di residenza.
Inoltre, è necessario ottenere e conservare, per eventuali controlli e contenziosi, il numero di protocollo e la ricevuta dell’avvenuta consegna della comunicazione, che nel caso della pec coincide con la comunicazione dell’avvenuta lettura e nel caso della raccomandata A/R consiste nella cartolina che torna indietro firmata da un addetto.
Se invece non avete intenzione di fare homeschooling e avete figli che dal 1° settembre 2024 entreranno in una classe prima (nella primaria o nella secondaria di primo o secondo grado) dovrete effettuare l’iscrizione a scuola online. Nel caso i vostri figli non rientrino in questa categoria, non avete bisogno di eseguire alcuna procedura.
Se poi doveste decidere di cambiare percorso, potrete inviare la dichiarazione di istruzione parentale e disiscrivere i vostri figli da scuola in qualsiasi momento dell’anno scolastico.
La dichiarazione di istruzione parentale deve contenere le generalità (nome, cognome, data di nascita) e il codice fiscale del giovane che ha diritto all’istruzione, oltre a quelle dei genitori e a un indirizzo email o pec per la comunicazione degli estremi di protocollazione.

Quali sono i requisiti necessari per i genitori?

Nella dichiarazione di istruzione parentale i genitori sottoscriventi dichiarano di:

  • assolvere al proprio dovere di istruzione dei figli tramite l’istruzione parentale
  • non essere stati dichiarati incapaci, ovvero possedere le capacità tecniche o economiche sufficienti per provvedere all’istruzione dei propri figli senza far ricorso alla scuola.

E per chi ha appena presentato la dichiarazione?

Se siete entrati di recente nel mondo dell’homeschooling e avete presentato la dichiarazione di istruzione parentale nei mesi scorsi, questa era riferita all’anno scolastico in corso (2023-2024). Perciò, se deciderete di proseguire con l’homeschooling anche dopo il 1° settembre 2024, dovrete rinnovare la vostra scelta attraverso un’ulteriore dichiarazione, relativa al prossimo anno scolastico (2024-2025).
Poco importa se le due comunicazioni si susseguono in breve tempo: si riferiscono a due anni scolastici differenti.

Il progetto didattico-educativo

Le ultime due note ministeriali in materia di educazione parentale contengono l’indicazione di presentare un progetto didattico-educativo “di massima” contestualmente alla dichiarazione di istruzione parentale e citano come norma di livello superiore il D.M. 5/2021. Deve però trattarsi di una svista, perché il suddetto decreto ministeriale all’articolo 3 recita:

I genitori degli alunni o coloro che esercitano la responsabilità genitoriale presentano, entro il 30 aprile di ciascun anno, la richiesta di sostenere l’esame di idoneità al dirigente dell’istruzione scolastica statale o paritaria prescelta, unitamente al progetto didattico-educativo seguito nel corso dell’anno.

Quindi il progetto didattico-educativo è da allegare alla domanda d’esame e va inviato al dirigente della scuola scelta per sostenerlo entro il 30 aprile dell’anno in cui lo si fa, e non entro il 10 febbraio dell’anno precedente insieme alla dichiarazione di istruzione parentale al dirigente del territorio di residenza: i due possono non corrispondere.
Vista l’incoerenza con una legge di livello superiore, la richiesta di un progetto didattico-educativo in concomitanza con la consegna della dichiarazione di istruzione parentale pare illegittima e perde di efficacia anche per gli addetti e i funzionari a cui è indirizzata. Le famiglie homeschooler si dovrebbero rifiutare per le ragioni sopra espresse, oltre che per contrastare l’instaurarsi di una prassi scorretta e per favorire invece le buone pratiche.
Se però la situazione fosse tale per cui la vostra famiglia non se la sentisse di negare la consegna del progetto didattico-educativo, ricordatevi che questo dovrà essere “di massima”. Potrà quindi essere sufficiente, per esempio, sottolineare che il vostro progetto prende le mosse dalle caratteristiche della persona che apprende, che è posta al centro del processo di istruzione, tenendo presenti le indicazioni nazionali e le competenze chiave delle Raccomandazioni del Consiglio dell’Unione Europea.

Che risposta aspettarsi?

Non dovete aspettarvi nessuna risposta, visto che non avete fatto una domanda, ma avete dato una comunicazione (o, appunto, una dichiarazione).
Secondo quanto esplicitato nell’ultima nota ministeriale in materia, il dirigente non potrà che prendere atto sia della vostra scelta di praticare l’istruzione parentale che dell’eventuale progetto didattico-educativo, nel caso lo abbiate inviato. Non ha il potere né l’autorità per contestarli.
L’unica cosa importante da ricordare è di farvi inviare il numero di protocollo e la ricevuta dell’avvenuta consegna della comunicazione.

Se avete ancora qualche dubbio, questo breve video potrebbe esservi d’aiuto. Se invece volete approfondire il tema dell’istruzione familiare, consultate gli altri articoli del blog.
Buon anno di homeschooling a tutti!


di Nunzia Vezzola
Autrice, docente di scuola superiore e socia fondatrice di LAIF Associazione Istruzione Famigliare

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