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La Babymoon

Il parto è un’esperienza stressante e faticosa: in questo articolo tradotto per te dalla rivista The Green Parent, ti parleremo dell’importanza della Babymoon per prenderti una pausa dopo il parto, conoscere meglio il tuo bambino e recuperare le forze.

In molte culture del mondo, infatti, le donne si godono una fase di “riposo”, occupandosi del loro bambino a letto e facendosi accudire dalla famiglia e dagli amici. Tradizionalmente questo periodo dura fino a sei settimane e viene chiamato rooming in, “nidificazione” o “fase di babymoon”: le madri vengono incoraggiate a riposarsi e a recuperare dopo lo stress fisico ed emotivo della gravidanza e del parto, mentre il neonato può adattarsi alla vita nel mondo esterno al grembo materno.

Un rifugio sicuro

Nelle società cattoliche praticanti, le madri non escono fino al battesimo del bambino; in Asia, i rituali che riguardano il periodo postnatale sono complessi e premurosi: le neomamme, infatti, possono aspettarsi di venire alimentate con cibi ricchi e nutrienti, massaggiate quotidianamente e, in generale, coccolate dalla famiglia e dagli amici. Al contrario, le donne occidentali sentono spesso la pressione di rimettersi in sesto il prima possibile, poiché, sfortunatamente, nella nostra cultura una donna che ha partorito è ritenuta tanto più forte e abile quanto prima ritorna alla sua normale routine quotidiana.

In quanto neomamma, potresti sentire l’obbligo di presentare il neonato al mondo, ma potresti anche desiderare un rifugio sicuro e tranquillo in cui riposare. In questa situazione è importante fidarsi del proprio istinto ed essere consapevoli del fatto che, nel caso ne sentissi la necessità, amici e parenti possono (e devono) aspettare per conoscere il neonato. Potresti volerne discutere prima della nascita, in modo da non dover poi rispondere a telefonate ben intenzionate. Trascorrere le prime settimane, o persino i primi mesi, nel modo più rilassato e calmo possibile, ti permetterà di conoscere meglio il tuo bambino.

L’allattamento al seno

Questo periodo è ancora più importante per le mamme che allattano al seno: il riposo diurno concede al corpo tempo per recuperare e un ambiente calmo permette un avvio dell’allattamento più tranquillo. Di fatto, i medici professionisti dicono che ci vogliono sei settimane perché il corpo di una donna si riprenda dal parto e possa stabilire una buona produzione di latte. Alcuni medici credono che una donna dovrebbe aspettare nove mesi (come il periodo di gestazione) affinché il suo corpo guarisca completamente dopo aver dato alla luce un bambino.

La nidificazione

Nidificare con il tuo neonato è un’esperienza sensoriale fantastica e ti concede tempo per conoscerlo.

“Creare un ambiente che aiuta il bambino a sentirsi al sicuro e protetto è molto importante. Praticare uno stretto contatto pelle a pelle in quei primi giorni garantirà numerosi benefici in seguito. Se vi prendete cura del neonato intensamente sin dal primo giorno, influenzerete in modo significativo l’adulto che diventerà e, di conseguenza, il contributo che sarà in grado di dare alla società durante la sua vita.” (Val Clarke, Instintive Birthing)

Per molti di coloro che scelgono il legame genitoriale empatico, il periodo di nidificazione è un rituale istintivo. Il medico di base australiano Sarah Buckley, autrice di Gentle Birth, Gentle Mothering, lo definisce “genitorialità dell’età della pietra”: funziona perché è quello per cui i bambini e le loro madri sono programmati, a livello ormonale, fisiologico e di sviluppo. La dottoressa spiega:

“Non siamo una specie ‘da caccia’, concepita per lunghe assenze dalle nostre madri, dai nidi e dalle tane”.

Il latte degli animali “cacciatori” è incredibilmente ricco di proteine e grassi per sostentare il piccolo per periodi prolungati. Ma noi siamo biologicamente più simili ai mammiferi che allattano spesso e trasportano: i nostri bambini ce lo ricordano quando piangono per essere presi in braccio o vogliono essere allattati spesso, ma anche quando di notte desiderano un contatto pelle a pelle.

“La pelle del bambino, da poco esposta al mondo esterno, desidera l’abbraccio che si aspetta, tutto il suo essere lo porta a voler essere tenuto in braccio. Per milioni di anni i neonati sono stati tenuti vicino alle loro madri dal momento della nascita. Lo stato di coscienza di un neonato cambia enormemente mentre è in braccio alla propria madre.” (Jean Liedloff, The Continuum Concept)

Tre in un letto

Condividere un letto con il tuo bambino ha molti aspetti positivi sul vostro futuro rapporto e garantisce più sonno all’intera famiglia. Durante una babymoon, una madre e il suo neonato potrebbero passare la maggior parte del tempo a letto, riposando e conoscendosi. La tranquillità dell’ambiente non può essere sottovalutata.

Sfrutta al massimo la babymoon

  • Chiedi aiuto. Pensa a come amici e parenti possono davvero sostenerti.
  • Se non hai la possibilità di stare a letto con il neonato dopo il parto, per ragioni mediche e non, posticipa il periodo di nidificazione per godetertelo quando potrai.
  • Libera la madre tigre che c’è in te! Proteggi la vostra privacy e non permettere a richieste esterne (che assorbono tempo ed energia) di ostacolare la formazione di un legame con il tuo bambino.
  • Quando allatti sotto pressione, cerca di non cedere al senso di colpa e onora, invece, le tue scelte come se fossero le più premurose per la tua famiglia.
  • Lascia stare le faccende domestiche o chiedi che se ne occupi qualcun altro. Chiedi a qualcuno di preparare cibi nutrienti e semplici e assicurati di bere molto.

L’importanza della comunicazione

Nei primi giorni, il mezzo di comunicazione principale di un bambino è il pianto. Durante la fase di nidificazione potrai sintonizzarti con i diversi pianti del tuo bambino, iniziando a riconoscere se ti sta segnalando che ha fame o devi cambiargli il pannolino. Come spiega Val Clarke, “ignorare questa comunicazione o tentare di soffocarla con un ciuccio gli manda un messaggio molto chiaro. Durante i primi giorni un neonato ha bisogno di tutto l’amore, il conforto e la rassicurazione che potete dargli. Non pensate di viziare il vostro bambino o di imboccare la strada delle cattive abitudini: se l’istinto vi dice di prendere in braccio vostro figlio e cullarlo finché non si addormenta, lasciate che l’istinto vi guidi. In nessun caso dovete pensare che state viziando il vostro bambino”.

L’abbigliamento giusto

Durante le prime settimane è giusto che tu e il tuo bambino indossiate vestiti larghi e che vi concediate quanto più possibile il contatto pelle a pelle. L’allattamento al seno è il massimo livello di sicurezza che una madre può dare al proprio figlio: il seno ha bisogno di aumentare la produzione di latte, quindi l’esigenza di allattare ha perfettamente senso. Cerca di non indossare il reggiseno per le prime due settimane, se puoi, per facilitare l’accesso e permettere ai capezzoli di guarire all’aria aperta.

Costruire una rete di supporto

Nei Paesi Bassi, le kraamverzorgende sono assistenti di maternità a domicilio, a disposizione di tutte le madri per aiutarle a prendersi cura di se stesse e della loro nuova famiglia. L’assistente può pulire, badare ai fratelli, preparare i pasti e offrire un supporto per l’allattamento al seno. Il 35% delle donne olandesi partorisce in casa, forse anche grazie al livello di supporto che ricevono. Nel Regno Unito, una doula post-parto potrebbe offrire un servizio simile. Ma anche un partner volenteroso potrebbe ricoprire questo ruolo: incoraggia il tuo partner a prendersi un congedo di paternità e assumersi la responsabilità di preparare il nido, cucinare del buon cibo e mantenere un’atmosfera tranquilla.

Il periodo della babymoon è importante per creare un legame anche per il padre. Patrick Houser, autore di Fathers to be Handbook (fatherstobe.org), parla direttamente ai padri quando dice: “Durante questo periodo sarete probabilmente chiamati a superare ogni limite fisico, mentale ed emotivo mai sperimentato. Potreste provare a meditare mentre tenete in braccio il vostro bambino: fate attenzione ai vostri livelli di stress e lavorate per abbassarli quando è necessario”.

Il monitoraggio dei livelli di stress e dei turbamenti emotivi è essenziale anche per la neomamma, e risulta molto più semplice quando si preoccupa solo dei suoi bisogni e di quelli del neonato. Talvolta, la neomamma sceglie di aprire il suo spazio sacro ai visitatori per soddisfare i bisogni degli altri, oltre ai propri, e questo può essere stressante e sconvolgente. È molto meglio posticipare le visite di un mese e permettere prima alla nuova famiglia di conoscersi bene. Prima di tutto, fidatevi dei vostri istinti e godetevi il viaggio.

Sfrutta al massimo una babymoon

  • Prima della nascita, fa una lista di attività piacevoli (come fare il bagno, meditare, ascoltare musica… ) a cui attingere quando avrai bisogno di ispirazione.
  • Gira l’orologio verso il muro. Elimina i promemoria per circa un mese e passa alla modalità baby time.
  • Condividete un letto. I genitori che dormono insieme riescono a dormire di più e hanno una maggiore probabilità di creare un legame con il loro neonato.
  • Mangia cibi sani e riposa il più possibile.
  • Ricorda che essere genitori è un processo di apprendimento. Quando il vostro bambino piange vi sta semplicemente comunicando un bisogno; non significa che stiate fallendo.
  • Tieni i numeri di telefono di amici e parenti a portata di mano in modo da poter chiamare per parlare se ti sentissi sola o avessi bisogno di aiuto.

Il parere dell’esperto

Consigli per un parto naturale

Lucy Corkhill è una terapeuta olistica specializzata in massaggio per la gravidanza e il travaglio. Il massaggio aromaterapico può alleviare problemi fisici, come caviglie gonfie e mal di schiena, o anche problemi emotivi, come l’ansia.

  • Conosci i tuoi diritti. Nessuno può farti fare qualcosa che non vuoi fare: sono il tuo corpo e il tuo parto!
  • Prepara un kit di strumenti per il travaglio: posizioni per il parto, oli essenziali, omeopatia, tecniche di massaggio, cibi e bevande, musica, mantra, mandala, acqua…
  • Trova un luogo in cui TU ti senta a tuo agio per partorire; un luogo in cui ti possa sentire sicura nel lasciarti andare ai tuoi istinti!

Traduzione di Ivana Minuti
Revisione di Paola Tinto
Articolo originale: The Babymoon, The Green Parent, Apr/May 2008, pp. 42-45.

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