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Il sonno condiviso fa bene?

Quali sono i benefici del co-sleeping? Può davvero giovare a tutta la famiglia? Martha Sears ci spiega come la condivisione del sonno possa avere effetti positivi sull’intera famiglia: abbiamo tradotto per voi l’articolo dalla rivista The Green Parent per illustrarvi tutti i benefici di questa pratica naturale.

La qualità del sonno migliora

I bambini dormono meglio: durante la notte, la presenza di un genitore aiuta il bambino a passare dal sonno leggero a quello profondo, due fasi che si alternano moltissime volte. E anche le mamme riposano meglio, condividendo con i propri figli “l’armonia notturna”.

Si cresce insieme

I bambini crescono meglio: invece di sprecare energie per piangere di notte, i bambini possono usarle per crescere. Il cervello dei bambini che vivono un’esperienza di accudimento ad alto contatto è maggiormente stimolato e i neonati che dormono con le loro mamme ricevono più latte.

Anche le mamme e i papà “crescono” meglio. Il maggior contatto con il bambino aiuta le donne a crescere come madri: dormendo insieme, la mamma passa più ore col piccolo e ciò le permette sia di produrre più prolattina sia di imparare a conoscere meglio il suo bambino.
Per quanto riguarda i papà, molti non hanno l’occasione di trascorrere del tempo con i propri bambini durante il giorno e, così, il co-sleeping diventa un modo per stare di più insieme a loro.

Facilita l’allattamento

Il co-sleeping aiuta fisicamente l’allattamento al seno (a quanto pare, il latte fluisce meglio) e si rivela importante anche per le mamme che lavorano fuori casa, poiché l’allattamento notturno al seno aiuta a incrementare la produzione di latte materno, il quale può essere poi tirato e somministrato al bambino anche in assenza della mamma.

Aiuta lo sviluppo cognitivo

I bambini che praticano il co-sleeping sono più tranquilli. Abbiamo notato, e anni di studi lo hanno confermato, che i bambini che hanno praticato il co-sleeping tendono a essere più disciplinati.

Il co-sleeping è più sicuro. C’è molto da dire su questo punto spesso dibattuto. Pensateci: il co-sleeping viene praticato nel periodo di massimo sviluppo del cervello, i primi due anni di vita. I bambini che dormono con i genitori sono meno stressati la notte, mentre quelli obbligati a dormire da soli producono altissime quantità di ormoni dello stress. Non vorreste questo per il vostro bambino! Il dottor James McKenna, direttore del Mother-Baby Sleep Lab all’Università di Notre Dame, ha pubblicato una ricerca illuminante sui benefici psicologici della condivisione del sonno. Se il tuo intuito di mamma ti dice che è la cosa giusta per te e per il tuo bambino, coricati e goditi i benefici a lungo termine di questa pratica amorevole.


Dalla rivista The Green Parent
Traduzione di Paola Tinto

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