Prima di tutto
Per “fronte mondo” si intende quella posizione in cui il bambino è portato con la schiena appoggiata all’addome del genitore e il viso rivolto in avanti: il piccolo vede tutto quello che vede il portatore, senza filtro con il mondo esterno. È una posizione più o meno accettata in diverse aree dell’Europa e degli Stati Uniti e può essere ottenuta sia attraverso l’uso di una fascia, sia di un marsupio. In Italia, questo posizionamento è stato a lungo osteggiato ma, negli ultimi anni, diverse consulenti lo hanno sdoganato, anche se in valutazione di particolari situazioni, dell’età del bambino e del suo stato comportamentale.

Personalmente, dopo aver studiato legature e portabebé e anche a seguito della partecipazione a una ricerca dedicata a questo tema, continuo a sostenere che la posizione fronte mondo non garantisca il rispetto dell’ergonomia (intesa come sistema tra portatore, portato e strumento portabebè).
Semplificando, direi che la posizione fronte mondo non rispetta i principi basilari del babywearing dal punto di vista:
- della fisiologia e del supporto del bambino, oltre che della comodità del genitore;
- della sfera psicoemotiva del piccolo.
Nel presente testo vi parlerò della prima tematica, lasciando l’approfondimento della seconda per il prossimo articolo, insieme ad alcuni suggerimenti possibili per soddisfare le necessità che spesso convincono i genitori a portare fronte mondo.
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Fisiologia

- Alla nascita, la schiena del piccolo presenta una curvatura simile a una C o a una J, non ha ancora le tre curve tipiche della colonna vertebrale dell’adulto (che si formano solo verso i 12-18 mesi). La posizione fronte mondo affatica questa curvatura fisiologica e obbliga il piccolo a una posizione innaturale che ancora non può essere compensata dal tono muscolare e dalla capacità di autosostenersi.

- Alla nascita, l’inserzione del femore nell’anca è fisiologicamente immatura: le ossa del piccolo sono ancora morbide e la cartilagine non totalmente formata. In utero o durante il parto, il bambino può assumere delle posizioni che favoriscono un lieve dislocamento di questa articolazione (portando, eventualmente, a displasia, in una piccola percentuale dei casi). Portare fronte mondo difficilmente consente di mantenere la posizione a M del piccolo (come in foto), posizione utile per prevenire, oltre che aiutare a correggere, lievi gradi di displasia. Anche quando il portabebé permette la seduta a M, è difficile mantenere questa posizione: i corpi non si muovono in armonia e rimane molto spazio tra il piccolo e l’adulto, che non combaciano totalmente.
Supporto
- I bimbi fino a 2-3 mesi non sono in grado di sostenere in autonomia la testa, la quale è abbandonata all’indietro. Basterebbe quindi attendere che il bambino sia in grado di sostenere la testa in autonomia per risolvere questo problema? Sì, ma solo considerando di portare il piccolo per un breve lasso di tempo.
Infatti, anche dopo i tre mesi, i bimbi portati alternano momenti in cui sostengono il capo a momenti in cui, se posizionati con l’addome a contatto al corpo del genitore (pancia contro pancia, sul fianco o pancia contro schiena), si appoggiano ad esso. Infine, quando si addormentano, la testa torna a essere totalmente posata sul corpo di chi li porta; se i bambini sono posizionati fronte mondo, la testa si trova invece a penzolare.
- Portare fronte mondo spesso causa la compressione e il riscaldamento dei genitali del piccolo: non sappiamo precisamente quali potrebbero essere le conseguenze a lungo termine ma sicuramente non sono aspetti da sottovalutare. Se si parla poi dei maschietti, che sono più esposti, sono ancora più a rischio: i testicoli in teoria dovrebbero mantenersi sempre a una temperatura di 2-3 gradi inferiore a quella corporea.
- É più facile che le parti del corpo periferiche (mani e braccia, piedi e gambe, talvolta viso) siano più esposte e possano essere colpite o offese perché meno protette e più mobili rispetto a una posizione fonte genitore.
E il genitore…?
- Anche il genitore va incontro a svantaggi e difficoltà, soprattutto se il bimbo ha più di sei mesi: la sua visibilità è limitata dal corpo del piccolo, il che può risultare pericoloso, e per lo stesso motivo il suo raggio d’azione risulta ridotto;
- Poiché il piccolo in questa posizione si sbilancia maggiormente rispetto a quelle fronte genitore, l’adulto è continuamente soggetto a una serie di microvariazioni posturali che compensa continuamente e che, a lungo andare, fanno sorgere mal di schiena, soprattutto nell’area cervicale e lombare.
Se questa spiegazione vi ha convinti o anche solo incuriositi, non perdetevi il prossimo articolo dedicato all’impatto del portare fronte mondo nella sfera psicologica del bambino e ad alcune possibilità alternative (e più rispettose) per soddisfare le necessità dei bimbi che vogliono guardarsi in giro.
Nicoletta Bressan https://www.instagram.com/nicoletta.bressan/
Educatrice perinatale, consulente e formatrice babywearing