Da oggi e nelle prossime settimane introdurrò delle interviste proposte a genitori che hanno visto figli subire un danno da vaccino.
Che si parli di un danno permanente o temporaneo, più o meno grave, quello che accomuna i genitori è un senso di sconforto per le mancate informazioni iniziali e per l’abbandono dello Stato dopo.
Hanno spesso dovuto lottare per vedere riconoscere il danno subìto e chiediamoci: perché mai un genitore dovrebbe mentire o inventarsi la correlazione tra il vaccino e il “mutamento” che hanno visto nel figlio? Se il vaccino è obbligatorio perché sono i genitori che devono poi assumerne le conseguenze nefaste?
Attenzione, su BambinoNaturale non vogliamo condannare in toto i vaccini, ma semplicemente chiedere più informazioni, più consapevolezza, più rigore nel momento di inoculare un mix chimico in corpi così piccoli. E che ogni genitore, comprendendo che esistono rischi e benefici per ogni azione che compie sul figlio e per il bene del figlio, sia il più possibile informato.
Oggi parliamo con Fulvia, mamma di due bambini di otto e undici anni. Il maggiore ha subìto un grave danno da vaccino.
Che disturbo hanno diagnosticato?
Mio figlio grande dopo 10 giorni dal vaccino ha avuto convulsioni atoniche, ricoverato 1 settimana in ospedale con bronchite ed enterite acute improvvise. Aveva analisi del sangue sballatissime senza che i medici capissero il motivo (e io ho mia zia che lavora in laboratorio analisi e le analisi le faceva lei!). Per quasi un anno diarrea continua con esami delle feci che andavano bene. Dieci giorni esatti entro i quali, come spiegato nel bugiardino, potevano verificarsi reazioni (“dopo 10 giorni”).
Di che vaccino stiamo parlando?
Mpr, (Morupar) ritirato dal commercio perchè ha creato seri problemi a molti bambini.
E’ stata ufficialmente riconosciuta la correlazione tra il vaccino e la diagnosi?
I medici all’inizio non volevano riconoscere la correlazione ma poi la pediatria di comunità ha fatto la segnalazione alla farmacovigilanza di sua iniziativa, dopo che io ho spiegato al medico perchè non volevo sottoporre più mio figlio a ulteriori vaccinazioni.
Come hai riconosciuto che qualcosa non andava e come vi siete mossi come genitori?
All’improvviso febbre 39° e convulsioni. Immediato trasporto al Pronto Soccorso e ricovero. Un infermiere del P.S. mi ha messo la pulce nell’orecchio chiedendomi se aveva preso farmaci o fatto vaccini perchè la “malattia” era anomala. Nessun pediatra mi ha dato ascolto, negando ogni relazione vaccini-convulsioni. Ho cercato su internet e ho trovato l’ Associazione Comilva alla quale mi sono rivolta per cercare conferme ai miei dubbi.
Ho rotto le scatole a tutti i medici e ho fatto mille telefonate, ho parlato con l’avvocato, con la pediatra di comunità, ho letto, ecc…Alla fine ho preso una decisione irremovibile: non vaccinare più. E ho trovato il medico che ha fatto la segnalazione.
Vivi in un Regione dove i vaccini sono ancora obbligatori: credi che se i vaccini fossero facoltativi avresti vaccinato lo stesso?
Il primo figlio sì perchè i pediatri danno informazioni imparziali, hanno idee standard e uguali, irremovibili e coi paraocchi.
In pratica chi non sa (perchè io al primo figlio non avevo idea di niente) segue pedissequamente il medico. Ora, purtroppo o per fortuna, non mi fido più dei medici……
Secondo quali motivazioni hai vaccinato? Perché ti fidavi, perché pensi che in fondo siano necessari per sconfiggere le malattie oppure perché è semplicemente un obbligo a cui è difficile non sottoporsi?
Ho vaccinato per i motivi di cui sopra, avevo solo una campana e l’altra non era negativa, semplicemente non vaccinare non era contemplato…
Com’è la vita di tuo figlio, giorno dopo giorno?
Per fortuna ora va tutto bene anche se dopo quell’esperienza ha cambiato carattere e di quello non si è più rifatto.
Comunque non ha disturbi di nessun tipo ora.
Che messaggio vuoi mandare ai genitori che si accingono a fare vaccinare i propri figli?
Io sono molto in ansia per i bambini, anche quelli dei miei amici che vaccinano, ma non insisto mai perchè ognuno fa quel che vuole.
La mia “politica” è “tu sei libero di vaccinare e di non informarti, ma anche io voglio essere libera di non vaccinare”.
Perchè il punto è che chi vaccina spesso non vuole conoscere i rischi per non preoccuparsi e critica te dicendo che tuo figlio non si ammala grazie al suo. I motivi per cui non ci si ammala più sono la ciclicità delle malattie e le migliorate condizioni igieniche e alimentari.
Quando hai firmato il consenso informato, credi di essere stata sufficientemente informata sulle possibili conseguenze? Hai letto il foglietto illustrativo dei vaccini?
Nessuno ti fa leggere nulla ed è incredibile che ti facciano firmare per vaccinare quando il vaccino è obbligatorio. A questo punto se vuoi costringermi devi firmare tu, Stato.
La visita medica prevaccinale: credi che sia stata completa? Sapevi che è possibile chiedere una anamnesi più approfondita (valutazione immunologica) per escludere patologie o allergie che possono provocare interazioni con gli ingredienti dei vaccini?
Non è stata fatta alcuna visita medica a mio figlio. Non sapevo della visita preventiva.
L’obiezione di coscienza è uno strumento valido per evitare l’obbligo vaccinale. Sapevi che esisteva?
Non sapevo che esisteva una precisa obiezione, credevo che chi non voleva vaccinare poteva farlo ma la mia pediatra mi disse che chi non vaccinava non aveva alcuna motivazione, era solo uno stupido irresponsabile senza motivi….
Cosa ti aspetti dallo Stato adesso? Avete ricevuto un indennizzo? Ricevete aiuti per l’assistenza di tuo figlio?
Per fortuna non è il nostro caso.
Vuoi aggiungere qualcosa?
In generale oggi si vaccina per tutto, dal morbillo alla varicella, malattie essenziali per i bambini perchè fortificano il sistema immunitario. Ci stiamo ammalando di malattie nuove, allergie, diabete infanitle e leucemie infantili che una volta non esistevano. Oggi si potrebbe vivere bene senza vaccini ma il malato rende economicamente, la gente sana no.
Ciò che mi fa arrabbiare di più sono i pediatri che dovrebbero curare i bambini e non hanno una coscienza, non dicono la verità ai genitori e speculano sulla salute dei bambini. Questo lo trovo intollerabile.
La mia pediatra, quando le dissi che avevano ritirato il vaccino Morupar, mi disse che lei ancora non ne sapeva nulla…..una risposta a dir poco latitante rispetto alle preoccupazioni che avevo dimostrato nei confronti dei vaccini.
Grazie Fulvia per la tua disponibilità.
Alla prossima con l’intervista ad Annalisa Bianchi e un commento sul consenso informato.
Francesca Kone
Cristiana
Grazie mille Fulvia per la tua testimonianza. Purtroppo anche se tanto si sta facendo ultimamente, chi non vaccina, è ancora etichettato come uno squilibrato irresponsabile. A mio figlio è andata bene ma la doccia fredda però ti arriva quando un neurologo ti chiede se a tuo figlio hai fatto fare le vaccinazioni e allora lì eccoti da solo a cercare risposte a capire cosa fare. Ho letto, studiato, trovato documenti inquietanti ma la cosa che fa più rabbrividire è la totale ignoranza dei pediatri e di chi difende a spada tratta gli interessi economici.Non ho una laurea in medicina ma trovo assurdo dovermi mettere a discutere coi pediatri per capire quanto non ne sappiano e usino il paraocchi. Credo che l’unica vera cosa che possa aiutare i genitori è poter diffondere e far circolare le informazion liberamente per prendere coscienza che spesso non basta vaccinarsi ma che dietro ad una vaccinazione possano nascondersi effetti sconvolgenti. Grazie di cuore.
Cristiana
elena
Non ho vaccinato il mio bambino che ora ha tre anni e penso di avergli fatto il piu’ bel regalo.
Ho incontrato il dott Serravalle e il Sig. Tremante che mi hanno aperto gli occhi su una realtà’ parrallela alle vaccinazioni e spesso insabbiata.
Continuo come mamma e cittadina italiana ad informarmi e mi rendo conto di essere fiera per non aver rovinato la salute di mio figlio.
Invito le neo mamme ad informarsi molto bene prima di siringare frettolosamente il loro piccolo.
Un grazie di cuore alla mamma qui sopra intervistata
Elena Fabbri
carlotta
questa intervista cade, come dire, a fagiolo! a mio foglio sono venuti gli orecchioni nonostante il vaccino… e ora che dovrei fare il richiamo alla piu grande mi sto interrogando – tardi, è vero perchè mi sono affidata al pediatra – sull’utilità o meno di farglielo fare quantomeno per tutte queste malattie esantematiche e il meningococco…. spero di trovare qualcuno che possa aiutarmi in questa scelta. Grazie per la Tua testimonianza!
Elena
Buongiorno a tutte, io sono mamma di una bimba di 5 anni e mezzo e purtroppo ho vaccinato mia figlia. Dico purtroppo perchè sono venuta a conoscenza di tante verità nascoste dopo averla vaccinata. Tornando indietro non lo rifarei più. Il prossimo mese avrò il richiamo delle vaccinazioni che si fa tra il 5 e il 6 anno di vita.
Dalla vostra esperienza e conoscenza è possibile che si verifichino dei disturbi gravi pur essendo un richiamo? Vi ringrazio per la risposta. Elena
michela
buona sera, sono una mamma di due bambini, abbastanza informata e ho scelto di vaccinare i miei bambini…. e non alla leggera. La mia primogenita sei anni fa ha preso, a poco più di un mese e mezzo di vita, la pertosse. Poiché era così piccola e allattata al seno hanno faticato a diagnosticarla e alla fine è stata ricoverata d’urgenza per una settimana in ospedale. Quello che ricordo di quel periodo è di aver visto la mia piccola desaturare per tre volte fino a farle venire il viso bluastro attorno alla bocca. Ricordo anche le corse in camera di due/tre infermiere alla volta ad ogni mia chiamata ad ogni crisi respiratoria, pronte ad intubarla se fosse stato necessario. Come i vecchi dicono e ricordano la “tuss asnina” (come è chiamata dalle mie parti la pertosse”) è durata nove lune …. otto lunghi mesi in cui la piccola ha avuto continue crisi respiratorie, che interrompevano il sonno, la suzione al seno, i momenti di veglia tranquilla, le sue prime attività e scoperte. Io so che per via di questa esperienza ho scelto di vaccinare lei e poi suo fratello, ben sapendo che come ogni ha le sue controindicazioni. Uno rischia e cerca di fare il meglio per i propri figli, a partire da quello che sa e che conosce. Ho avuto la fortuna di incontrare personale medico competente e la sfortuna di incontrarne altro incompetente. Questo mi fa dire che la differenza la fanno i singoli, e che mai è opportuno generalizzare. Concordo che su questa tema sia opportuno avere sempre più informazioni, ma non mi sento neanche di demonizzare i progressi (pur sempre perfettibili) in campo medico e sanitario dei quali possiamo godere, ricordandomi che in altre parti del mondo bambini, proprio come i miei, rischiano la morte perché non hanno la possibilità di curarsi e di prevenire anche malattie banali. Ogni scelta è sempre questione di equilibri sottili e sfumature ….