Si parla sempre più spesso di nascita poco rispettata, di medicalizzazione, di troppi esami, non sempre sicuri o comunque i cui rischi non sempre sono sufficientemente conosciuti, di invasività delle cure e dell’assistenza, di medicina difensiva, di troppi cesarei, di “violenza ostetrica”…
Come mai l’ostetricia è arrivata a questi punti?
Come mai un evento così naturale e spontaneo è diventato una pratica medica? Qualcosa di così tecnico?
Non voglio dare risposte, anche perché non sono nessuno per farlo, ma voglio stimolare delle riflessioni in chi legge, perché per cambiare le cose, se realmente vogliamo farlo, occorre capire perché siamo arrivati fino qui. E comprendendo che alla base c’è un problema culturale, riflettendoci sopra, in noi può nascere la spinta verso il cambiamento!
Un tempo le conoscenze mediche erano molto limitate…Si nasceva, qualcuno si ammalava, altri no, qualcuno guariva, altri no, qualcuno viveva più a lungo e altri meno.
Per quanto riguarda la nascita, in particolare, si nasceva, spesso in casa, spesso circondati da altre donne della cerchia familiare, ma anche dalle levatrici che coltivavano un sapere antico, tramandato di generazione in generazione, ed una saggezza che andava ben oltre il semplice assistere una nascita.
Sicuramente le condizioni igieniche erano differenti, lo stile di vita era diverso, non c’era a disposizione sempre una casa calda e cibo in abbondanza, e le cure adatte o non esistevano o non erano reperibili.
Sicuramente la mortalità infantile, ma anche quella materna, erano più alte….
Questo maggior tasso di morbilità/mortalità era dovuto alle minori conoscenze in ambito medico o alle condizioni socio/sanitarie/igieniche più difficili? O ad un mix di tutto ciò?
Piano piano la medicina ha scoperto nuove cose. Nuove cure. Nuove indagini. Nuovi test di screening.
Piano piano la gravidanza è diventata, quindi, pertinenza medica….
Piano piano sono aumentati gli esami da fare in gravidanza…gli screening…
Piano piano la nascita si è spostata in ospedale…
La morbilità/mortalità materna e neonatale è diminuita…
Ma…
Piano piano le donne hanno iniziato a delegare ad altri ciò che compete loro per natura…
Piano piano le donne hanno perso la fiducia nel proprio corpo e nelle proprie risorse endogene…
Piano piano le donne hanno acquisito più fiducia nel medico, nello strumento, nel test di screening, nel macchinario e nel farmaco…e meno in se stesse…
Oggi quando una gravidanza procede fisiologicamente e mamma e bambino godono di buona salute si ringrazia il proprio medico. Si ringrazia l’ecografista. Si ringrazia l’ostetrica. Si ringrazia lo staff dell’ospedale…
Nessuna ha pensato di ringraziare se stessa? Il proprio corpo biologicamente predisposto per portare a termine una gravidanza e partorire un figlio sano?
Temo che spesso ci dimentichiamo di farlo…
E’ vero, la morbilità e la mortalità materna e neonatale sono calate bruscamente.
Oggi un bimbo di 24-26 settimane può sopravvivere ed avere una vita serena.
Molte madri si salvano anche in seguito a quella che un tempo veniva chiamata gestosi o ad altre emergenze ostetriche un tempo potenzialmente molto pericolose…
E questo è un bene, enorme.
Ringraziamo ogni giorno la medicina per questo!
Ma parallelamente si è persa la capacità di ascoltarsi.
La fiducia nel proprio corpo, nelle proprie forze, nella propria energia generatrice.
Questa perdita, unitamente alla totale delega ad altri, ha fatto crescere sempre più la medicina difensiva.
Se io affido me e mio figlio completamente alle mani e al sapere del medico, pretendo che tutto proceda perfettamente. Pretendo che la gravidanza sia perfettamente fisiologica, il parto da manuale e il bambino sano e forte.
Quando ciò non accade, allora è colpa del medico.
Non nego che in alcuni casi lo sia, anzi. Ma cercate di capire dove voglio portarvi a riflettere.
Ci sono casi, purtroppo, in cui nemmeno la medicina più avanzata o il medico più esperto possono prevenire o curare. Ci sono casi in cui la Natura ha il sopravvento.
Ovviamente il genitore (giustamente) disperato o il compagno (giustamente) distrutto perdono totalmente quella fiducia che avevano riposto in blocco nella figura del medico, nella medicina e nello strumento ed è proprio su di loro che si rivalgono!
La medicina difensiva nasce per far fronte al fortissimo aumento di denunce che si è verificato parallelamente al fenomeno della delega passiva all’esperto.
La medicina difensiva in ostetricia si riflette in un sensibile aumento dei parti operativi (ventosa e forcipe), dei tagli cesarei, delle induzioni di travagli anche laddove non è necessario, dell’interventismo farmacologico in gravidanza e in travaglio, della pratica dell’episiotomia, del precoce distacco di madre e bambino alla nascita, di manovre invasive e dolorose spesso evitabili sia per la madre che per il bambino (manovra di Kristeller, episiotomie, aspirazione delle vie aeree…)…e di molto altro…
E qui torniamo al punto dal quale siamo partiti…
Emanuela Rocca
Barbarella
Volevo condividere al riguardo la mia straordinaria esperienza della mia seconda maternità. Ho partorito in acqua un altro bel maschietto Ariel, a Poggibonsi, un ospedale davvero unico, in cui mi sono sentita bene, accolta e seguita. Addirittura ho potuto usufruire della cosiddetta stanza del parto naturale e la prima notte abbiamo dormito in un comodo letto matrimoniale io, il mio compagno e in ns figli. Grazie!