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Amare gli animali, amare l’umanità
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Pochi giorni fa il gatto di una coppia di conoscenti è stato soppresso perché molto malato. Loro hanno, ovviamente, tanto sofferto e noi abbiamo cercato di farci sentire vicini al loro dolore.

Sembra quasi forzato parlare di dolore per la perdita di un amico animale quando ogni giorno sentiamo di donne, bambini, uomini che vengono uccisi dalla pazzia dell’essere umano.

Ma non possiamo fingere tuttavia che esso non esista. C’è ed è anche molto forte. Lo sa bene chi vive, o ha vissuto, con un amico animale.
Mi hanno però scritto un sms in cui mi spiegavano che “per chi ama gli animali come noi….” ….un attimo, mi son detta.

Chi ama gli animali?

Coloro che tranquillamente si recano in macelleria o al supermercato per cercare il filetto migliore?
O quelli che sapendo della vivisezione non fanno nulla?
O ancora quelli che su facebook postano foto meravigliose di micini-pulcini-cagnolini e nella foto successiva panini ripieni di carne?

Mi sfugge qualcosa.

Forse c’è bisogno di fare un piccolo salto, piccolo davvero.

Perché non metto certo in discussione l’amore che queste persone provano per i loro amici animali o la dolcezza che altri sperimentano guardando la foto di un irresistibile gattino! Ma come possono non provare nulla di fronte alla morte di un agnellino o di vitellino?

Non parliamo poi dell’ipocrisia che traspare, meglio dire lampante, nei commenti di orrore per quelle culture dove vengono usati come cibo cani e gatti!

Cosa cambia? Noi siamo abituati a vedere questi ultimi solo come compagni di casa, altrove invece sono considerati alla stregua di maiali e galline: cibo.

Ecco il passaggio che auspico : considerare tutti gli animali degni di vivere una vita felice, nel loro habitat naturale, non imprigionati in gabbie di ferro o di acqua (vedi i delfinari) e considerati creature che soffrono esattamente come noi.

Non sono cibo, o almeno possono non esserlo in luoghi, come il nostro Occidente, dove non siamo più costretti a uccidere animali per sfamarci e sostentarci.

Auspico anche una maggiore sensibilità sull’uso di indumenti che non implichino l’uccisione di animali per agghindarci con le loro pellicce o con le loro piume.

Il “nostro” mondo ci permette una infinità di materiali assolutamente in grado di vestirci, tenerci caldi, abbellirci senza che tutto questo coinvolga esseri viventi come materia prima.

Ai primi di giugno ho visitato un nuovo negozio a Pisa che vende abbigliamento con fibre derivate dal bamboo, accessori come borse e cinture realizzati con materiali riciclati e scarpe rigorosamente vegan, comode, belle e leggere!

Quante cose si scoprono lasciando libera anche solo per un poco la fantasia per farsi trasportare in un nuovo mondo fatto di leggerezza, bellezza, compassione, amore…

Voglio ancora dire a chi ritiene che non si debba parlare della sofferenza animale o di quanto amore abbiamo per gli animali perché ci sono  esseri umani che soffrono, e dobbiamo amare “prima” loro… che non si tratta di fare una graduatoria.

Io sono più che convinta che chi si batte per gli animali non può non amare l’essere umano.

Chi si batte per gli animali soffre atrocemente quando si imbatte in “mostri” come quelli che uccidono ragazzine, bambini, donne…e solo per il loro sporco egoismo, o forse, a volte lo spero, per pazzia!

Chi si batte per gli animali ama il bello ovunque si trovi : nelle piccole cose come nelle grandi, in un tramonto o davanti all’Oceano, in montagna come al lago, guardando gli occhi di un bambino o stringendogli la mano…. ma anche guardando gli occhi di un dolcissimo agnellino o tenendo sulla mano un piccolo, giallo, tenero pulcino.

Consiglio a tutti di provare a “guardare” questi animali con altri “occhi”, quelli incantati di un bimbo.

Clara D’Attorre

Un commento

    • Elena

    • 10 anni fa

    Sono assolutamente d’accordo!

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