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Il bambino naturale - consigli a genitori e figli

nmamma-libri-bambino-naturaleC’era una volta…una collana di libri che si chiamava Leone Verde Piccoli, fatta di tanti albi illustrati. Ognuno di loro raccontava una storia meravigliosa per bambini: c’erano draghi volanti fatti di nuvole, c’erano girotondi delle letterine A, B e C, vestiti da sogno e boschi innevati, personaggi fantastici, fiori verdi e tanto, tanto vento.

Quanto sarebbe bello creare una storiella tutti insieme!pensavano i piccoli protagonisti racchiusi tra le pagine dei libri.
Potremmo inventare una storia unica dove siamo tutti protagonisti! – borbottò Il Vento, l’ultimo arrivato del gruppo.

L’idea fu accolta da tutti con grande entusiasmo! Ed ecco a voi la “Storia fatta di storie”

<< Una mattina d’inverno s’alzò il vento di cattivo umore. Salì allora sulla collina e piombò come un pazzo sulla città.
Il vento era così forte che soffiò via il vestito dei sogni della piccola Giada, che era steso sul balcone. Era un vestito da esploratrice che le aveva cucito la sua cara nonna.
Giada e il suo amico Federico inseguirono il vestito trascinato via dal vento. “Ecco dove è finito!?!” disse il bambino, puntando il dito verso l’alto.
Il vestito di Giada era finito sulla casa Albero di mamma Civetta. “Vengo a prenderlo!” disse la piccola, ma la civetta rispose in fretta in fretta: “Non c’è posto qui da me, è troppo piccolo per te!”
Federico propose: “Chiamiamo il tagliaboschi così abbatterà l’albero e ci prenderà il vestito!” Ma Giada rispose: “No, lui rispetta la natura e non butterebbe mai giù un albero solo per recuperare un vestito volato via…”
Allora Federico pensò di salire in groppa alla sua nuvola drago e di volare fino in cima all’albero per prendere il vestito della sua amica: “Vedrai Giada, sarò il tuo principe con elmo e spada!”
La piccola Giada sorpresa disse: “Come fai a volare? Sei un mago?”, “No, io sono io” rispose Federico, “sono come l’uccellino che è volato via quando sogno il cielo”….
Ma il vento tornò a soffiare e trascinò il vestito in mezzo a un prato. Era accanto a un fiore verde. Lo trovarono due bambini di nome Yussuf e Pietro, che stavano giocando con gli aquiloni, e lo restituirono a Giada.
Nel frattempo, in città, le mamme aspettavano i loro bambini intonando i canti dell’attesa: “Ad aspettarvi stiamo imparando, e sarete voi a decidere quando, dobbiamo lasciare la porta aperta, la nostra pazienza è una scoperta”.
I quattro bambini tornarono a casa stanchi ma felici. E quando arrivò la sera, ognuno di loro si addormentò tra le braccia della mamma mentre lei gli cantava: “Ti amerò sempre, e finché vivrò sarai il mio piccino”.
Le mamme rimasero abbracciate ai loro piccini tutta la notte, e dissero sottovoce parole affettuose: erano parole che venivano dal cuore, erano che creavano l’alfabeto dell’amore”. >>   FINE

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