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Plagiocefalia: cause, rimedi, osteopatia

plagiocefalia rimediPerché i neonati possono presentare una testa piatta o distorta? Cosa può fare l’osteopatia in queste situazioni?

La plagiocefalia funzionale è una distorsione del cranio che presenta una forma a parallelogramma. Va fatta subito fatta una distinzione con la plagiocefalia sinostotica, che si riferisce invece ad una precoce ossificazione di una o più suture del cranio, di solito presente già alla nascita, ed il cui trattamento è quasi esclusivamente chirurgico o tramite l’ausilio di tutori ortopedici.

L’ambiente liquido della placenta fornisce una protezione al feto, consentendogli di svilupparsi in un ambiente ideale per lui. Tuttavia, già nei nove mesi di gravidanza possono comparire in utero delle tensioni craniche del neonato, ad esempio come diretta conseguenza di una posizione ristretta e poco funzionale: basta pensare ad una gravidanza multipla, o a una colonna lombare e a un bacino materno poco mobile, oppure a fibromi uterini o a un impegno precoce della testa del bambino nel canale del parto. In questo caso è importante che la plagiocefalia funzionale venga trattata precocemente, perché per diversi mesi il modello di tensione cranica del feto è stato quello. Poi ci sono le distorsioni e compressioni del cranio legate alle forze di modellamento che avvengono durante il travaglio e il parto: la testa del neonato deve potersi adattare al bacino della mamma e al passaggio di uscita dal canale del parto. Un travaglio molto lungo e protratto nel tempo, la prematurità del neonato, l’uso di ausili tipo forcipe, ventosa, ossitocina ecc., possono causare un importante modellamento del cranio. Dobbiamo immaginare che le ossa del cranio si ripiegano su se stesse come i petali di un bocciolo di rosa. Dopo il parto il neonato innesca dei meccanismi di autoregolazione come il pianto, la respirazione, la suzione che possono risolvere molte delle tensioni che ha accumulato. Tuttavia non sempre questi meccanismi sono sufficienti per restituire un equilibrio tensionale a livello cranico e del corpo, la plagiocefalia non va minimizzata pensando che ci sia sempre una risoluzione spontanea perché non è automatica. Inoltre la posizione supina in cui vengono posizionati i neonati durante il sonno, consigliata già negli anni ’90 per prevenire giustamente le morti in culla, ha aumentato l’incidenza delle plagiocefalie posizionali. Il neonato mostrerà una posizione asimmetrica preferita del capo e del corpo, associata a volte ad una rotazione preferenziale della testa (torcicollo posizionale), ci sarà una zona posteriore più piatta, accompagnata a volte da alopecia del cuoio capelluto in quella zona e la zona frontale corrispondente sarà più prominente, la testa avrà la forma di un parallelogramma.

Problematiche causate dalla plagiogefalia

  • Difficoltà di suzione e spesso difficoltà a poppare correttamente dai due lati;
  • Coliche;
  • Reflusso, rigurgiti;
  • Disturbi del sonno;
  • Ritardi o difficoltà nel raggiungimento delle tappe motorie: difficoltà a stare in posizione prona, a rotolare, a gattonare;
  • Asimmetrie facciali con problematiche a livello visivo (strabismo), uditivo e occlusivo (problemi occlusivi e a livello temporo-mandibolare);
  • Scoliosi, torcicollo.

L’osteopata, nei casi di plagiocefalia funzionale, farà una valutazione globale di come si muove il bambino, se ci sono posture asimmetriche del corpo, asimmetrie craniche e facciali, e andrà a liberare le tensioni che contribuiscono al mantenimento della distorsione del cranio del bimbo elaborando poi una serie di esercizi e consigli posturali da far compiere ai genitori nei giorni successivi al trattamento, così da rinforzare l’input di equilibrio ed autoregolazione innescato dal trattamento osteopatico.

Un esempio di programma per i genitori

  • Mettere il neonato in posizione prona quando il genitore che se ne occupa gli sta vicino, ad esempio ad ogni cambio del pannolino, oppure pancia a pancia con la mamma o il papà;
  • Mettere il neonato sul fianco opposto al lato schiacciato della testa durante i sonnellini giornalieri. Esistono dei cuscini appositi che posturano il neonato in una semirotazione del corpo;
  • Sistemare la culla in modo tale che la porta o il lato dal quale si avvicinano i genitori sia quello opposto alla sua zona cranica piatta;
  • Se il neonato dorme nel letto con i genitori, la mamma si posizionerà ad esempio nel lato opposto alla zona interessata (esempio: neonato con zona piatta posteriore a destra più rotazione preferenziale della testa a destra, la mamma si metterà sul lato sinistro);
  • Allattare al seno e al biberon sempre da entrambe le parti, lo stesso quando lo si tiene in braccio: in genere i neonati avranno più difficoltà a poppare dal lato opposto alla plagiocefalia.

L’osteopatia come soluzione per la plagiocefalia

Per concludere, l’osteopatia è una soluzione naturale per la plagiocefalia funzionale: prima si interviene attraverso dei dolci modellamenti della testa del neonato e prima si ottengono dei risultati ottimi. Inoltre, molte problematiche che si sviluppano durante l’adolescenza e l’età adulta possono derivare da un trauma alla nascita o anche da tensioni uterine. Tutti i tessuti hanno una memoria, ogni cosa vi rimane impressa come una fotografia: il trattamento osteopatico impedisce che questa memoria si strutturi, impedisce al corpo di crescere e svilupparsi secondo uno schema non in equilibrio e disfunzionale. Pensiamo ad una piccola piantina che inizia a crescere “storta”: se non la raddrizziamo prima possibile, la piantina continuerà a svilupparsi ma attraverso un sistema più faticoso e meno funzionale per lei…

 

Dott.ssa Silvia Nardocci, fisioterapista e osteopata per bambini e donne in attesa, co-fondatrice del sito Essere in Salute.

Laureata in Terapia della riabilitazione e Fisioterapia. Da sempre affascinata dall’osteopatia, conosciuta in seguito ad un problema fisico risolto in età giovanile grazie ai trattamenti osteopatici, decide di intraprendere il percorso formativo in Osteopatia. Grazie ad un evento straordinario come quello della maternità e grazie al percorso di trattamenti osteopatici che ha fatto durante e dopo la gravidanza ottenendo un maggior benessere ed equilibrio per se stessa e per la sua piccola, ha deciso di dedicare gran parte del lavoro a neonati e bambini, seguendo anche la donna nel periodo pre e post-gravidanza.

 

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