Le punizioni corporali sono pericolose per i bambini, in quanto le conseguenze della violenza rimangono permanenti sul corpo e nella psiche.
Nel più lungo periodo, inoltre, molti studi dimostrano come questa pratica sia un fattore importante nello sviluppo di comportamenti violenti e sia associata ad altri problemi durante l’infanzia e nella vita.
Come possiamo educare i bambini che mostrano un temperamento più aggressivi?
Del resto, è stato forse dimostrato che schiaffi e sculacciate rendono più obbedienti i bambini
Migliorano forse l’apprendimento?
La sculacciata di Olivier Maurel è una guida che ci permette di aprire gli occhi senza colpevolizzarci, rispondendo con chiarezza a queste e a molte altre domande.
La prefazione è curata dalla celebre psicologa e psicanalista Alice Miller.
Rassegna stampa
Recensione di Macrolibrarsi
Anna –
va bene anche per genitori che hanno gia bimbu di 7anni e hanno gia dato qualche sculacciata sentendosi poi malissimoooo
Veronica –
Buongiorno,
E’ possibile sapere quando sarà disponibile il libro La sculacciata” di Olivier Maurel?
SILVIA –
Salve vorrei sapere quando sarà prevista l’uscita.
Grazie e buon lavoro
Simona –
Non ho trovato una lettera molto fluida questa è sicuramente la pecca che ho trovato. Non sapevo che ancora al mondo esistessero delle torture del genere per “educare i bambini” o forse le vedo talmente lontane dal mio mondo…. Forse non credo ne anche possibile che ci siano ancora genitori nel nostro paese che picchiano i figlio con la cinghia ma ho paura di sbagliarmi…. Poi una pacca sulla mano al mese la do anche io a mio figlio di due anni ma sono consapevole che è un mio limite dovuto alla stanchezza o allo stress del momento. Ultimamente ho imparato ad alzare gli occhi al cielo e fare “Ohm Ohm”.Tanto che adesso alzo gli occhi al cielo e il mio bambino fa “Ohm Ohm” così non ci rimane che metterci a ridere. Io sono stata picchiata da bambina ma non credo di avere problemi particolari e cerco di non picchiare il mio bambino. Questo aspetto del libro mi lascia un pò perplessa non farei di tutti un erba un fascio. Si ho studiato scienze dell’educazione magari, anzi sicuramente, mi ha aiutato, ho comunque rucevuto affetto ma allargerei il campione. Consiglio la lettura di questo libro, anche hai figli.
Mario –
La ricezione del prodotto è avvenuta in tempi brevi.
I libri erano in ottime condizioni. Il venditore è stato ottimo
Chiara Pagliarini –
Scusate il ritardo con cui rispondo, non mi ero proprio accorta dei commenti! Sono la traduttrice del libro.
Silvia spero avrai visto che il libro è già uscito e spero tu l’abbia comprato 🙂
Anna certamente! Il libro è indicato per qualsiasi genitore se senta sempre in crescita” e/o comunque a disagio ogni volta che impartisce un castigo fisico. Capire da dove deriva questa pratica è molto importante!
irene –
Salve, vorrei rispondere ad Elisa… penso di capire il tuo punto di vista, anch’io sono cresciuta con qualche sculacciata e non sono certo una criminale ma rimpiango un po’ di amore e di attenzione e comprensione in più da parte dei miei genitori, sempre attenti alla forma e ai risultati scolastici più che alla felicità mia e di mia sorella.
Ovvio che non occorre fare un mutuo per comprare la play station, visto che è l’ultima cosa di cui un bambino ha bisogno… bisogna passare più tempo con i nostri figli (anche se uno lavora tutto il giorno e ha due figli, un marito e la casa da gestire, ti assicuro che il tempo si trova, non è la quantità ma la qualità che conta, far sentire ai tuoi figli che ci sei e ci sarai per qualsiasi motivo)e lasciarli liberi di scegliere, non lasciargli fare quello che vogliono, è ben diverso!! Spero di essermi spiegata…La violenza non risolve mai nulla, si insegna solo violenza (anche se si tratta di una sculacciata innocente), è come se ci sculacciassero se facciamo qualcosa di sbagliato al lavoro!!
Chiara –
Sono fermamente convinta che le botte non costituiscano un metodo educativo, ma servano soltanto a calmare la rabbia dei genitori. Sono mamma di un bambino di due anni e di un altro in arrivo, e per nessuna ragione al mondo picchierò mai i miei figli. Voglio che crescano nella pace e nell’armonia, rispettando gli altri. Ma se noi in prima persona non abbiamo rispetto per i bambini, non possiamo pretendere che siano loro ad averne per gli altri. Inoltre: picchiamo forse mai nostro marito quando fa una cosa sbagliata? O riceviamo botte da lui o dai nostri figli quando non ci comportiamo nel modo giusto? Ovviamente no. E’ facile picchiare chi non si può difendere. Ma è altrettanto facile educare con amore. Grazie a chi ha scritto questo libro, a chi l’ha tradotto, a chi lo promuove! Spero che serva ad aprire la mente di tanti..
Francesca Fiorentino –
interessante introduzone storica. La struttura a domanda risposta rende la lettura del libro molto agile.- Consigliato a chi ha bimbi e a chi è stato un bimbo picchiato “per il proprio bene”.- Si capiscono molte cose.-
Veronica P. –
Un buon libro! Serve molto per rendersi conto di quanto la violenza educativa sia radicata in tutto il mondo….. pensavo però ci fossero più spunti su come evitarla invece parla molto di piùcdi come vengono picchiati i bimbi in giro per il mondo! Cmq molto interessante
moni_c –
Da leggere…perchè non è vero che una sculacciata ogni tanto non ha mai fatto male a nessuno!!!
Per me è stato illuminante!
Greta –
Libro consigliato ai futuri e neo genitori. Di piacevole lettura e chiaro nei suoi contenuti, fa riflettere sul perchè anche una piccola sculacciata deve essere condiderata violenza e sul perchè sono da preferire metodi alternativi di educazione. Da leggere.
Giulia –
La lettura scorre veloce e chiara. Molti punti per riflettere sulle motivazioni che ci spingono a “picchiare”. L’ho trovato semplice da seguire e concreto….molto più di altri per i quali lo stile di scrittura mi ha spiazzato (Juul Jesper)
Marco –
Che le botte non costituiscano un metodo educativo è verissimo, ma ritengo che sculacciare un figlio possa essere un buon metodo educativo che non ha nulla a che fare con la rabbia dei genitori. Ho osservato che attraverso la filosofia della cosiddetta “educazione nonviolenta” i figli non crescono nella pace e nell’armonia, rispettando gli altri, ma nei conflitti con sé stessi e il prossimo in generale. Ho constatato che detta filosofia è sostenuta da chi mette davanti a tutto le proprie opinioni personali circa l’educazione a prescindere dalla realtà dei fatti. Obbiettivamente, occorre prendere atto del fatto che se noi in prima persona abbiamo rispetto per i bambini, è necessario pretendere che loro ne abbiano per sé stessi e per gli altri. Ai miei tempi, anni ’70, a drogarsi era una sparuta minoranza; oggi, 2020, a consumare sostanze sono più dei tre quarti dei giovani e giovanissimi in età puberale. Purtroppo la causa principale dell’odierno degrado sociale è, gira e rigira, sempre riconducibile alle sculacciate mai avute proprio in quanto demonizzate dalla propaganda anti-sculacciata ivi abolite con il terzo millennio. Occorre anzitutto liberarsi da concetti fuorvianti quali: picchiamo forse nostro marito quando fa una cosa sbagliata? Riceviamo botte dal nostro datore di lavoro? Se non picchiamo il cane, perché picchiamo un figlio? Al marito e al datore di lavoro non facciamo il bagnetto e il nostro cane non è intelligente quanto un bambino. Spero che il libro serva ad aprire la mente a più di qualcuno… come a me che dopo averlo letto bene ho compreso che sculacciare i figli è invero un buon metodo educativo.
Debora –
Non ho letto il libro ma cerco pur con tutti i miei limiti di comportarmi rispettosamente ed empaticamente coi figli, volevo solo rispondere a “marco” dicendo: vedrai che quando sarai anziano avrai modo di sperimentare nuovamente sulla tua pelle la validità di questo “metodo educativo”, dopotutto da anziani si sa, si torna bambini, e certamente raccoglierai ciò che hai seminato per mano dei tuoi ragazzi 😀 te lo auguro di vero cuore. Purtroppo i figli allevati nei modi in cui certa gente intende la cosa, in società non saranno solo dei danneggiati, ma finiranno inevitabilmente anche per danneggiare (bullismo, femminicidio,… ok mi fermo, tanto è inutile)