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quando primo bagnetto neonato

Quando diventiamo genitori ci ritroviamo tra le mani un esserino bisognoso di cure e attenzioni, ma spesso non siamo preparati a offrirgliele come vorremmo. Il primo bagnetto, per esempio, è un momento importante per la cura e l’igiene del neonato, eppure manda in crisi la maggior parte di noi, forse perché ci immaginiamo che il bambino urlerà e piangerà vivendo questo tipo di esperienza.
In realtà, grazie al contatto con l’acqua, il piccolo può distendersi nella rilassatezza con serenità. Fare il bagno può rievocare il ricordo della memoria intrauterina e per questo essere un’esperienza che collega il momento di passaggio dalla vita intrauterina a quella extrauterina. Abbandonarsi nell’acqua calda, sperimentarne i movimenti, rimanderà a un “dolce ricordo” del liquido amniotico. Un’attività così semplice diventa, insomma, un vero e proprio atto di amore. Vediamo allora quando fare il primo bagnetto al neonato, come prepararsi nel migliore dei modi e cosa serve.

Cosa usare per il bagnetto del neonato

Per la preparazione del bagno servono poche cose:

  • una vaschetta (o un lavandino spazioso, se vi state chiedendo come fare il bagnetto al neonato senza vasca)
  • un termometro per l’acqua
  • una mussola
  • un asciugamano
  • amido di riso
  • acqua corrente

La vaschetta serve per fare il bagno a immersione e non occorrono oggetti complessi o avanguardisti, meglio che sia semplice, senza troppi ninnoli: un catino per i panni è più che sufficiente.
Il termometro serve per controllare la temperatura, i neonati sono molto sensibili al troppo freddo o al troppo caldo, per cui la temperatura dell’acqua dovrebbe essere sui 37 gradi, mentre quella ambientale intorno ai 25 gradi. Se non abbiamo il termometro, possiamo usare la “tecnica del gomito”, ossia l’immersione del gomito in acqua: il gomito ci dà approssimativamente la giusta percezione della temperatura.
La mussola è un elemento molto importante. Essa permette il contenimento e la protezione nel momento dell’immersione del bambino in acqua, così da non provocare una sensazione di shock. Alcuni neonati, grazie all’utilizzo di questo tessuto, non vivono il disagio dell’essere svestiti e immersi in qualcosa di cui non riconoscono né confini, né odori, né sapori. L’uso della mussola, o di qualcosa si contenitivo, si definisce wrapping, cioè fasciare il neonato.
L’asciugamano sarà ciò con cui avvolgeremo il bambino dopo avergli fatto il bagnetto. Buona norma è quella di riscaldarlo, per esempio mettendolo sul termosifone acceso prima di utilizzarlo. Il bambino lo apprezzerà moltissimo!
L’amido di riso è ottimo per la cura e l’igiene del neonato. Il neonato non ha bisogno di grandi detersioni, l’amido di riso prepara la pelle, ha potere lenitivo e antinfiammatorio, non è aggressivo, e quindi rimane la prima scelta di fronte a tutti i possibili detergenti che ci sono in commercio. Bastano 3 o 4 cucchiai da sciogliere dentro la vasca e il gioco è fatto. L’amido di riso è ottimo anche in estate quando i neonati soffrono di irritazioni e sudamina.
L’acqua corrente? Senza di quella non potremmo fare un bel bagnetto rilassante!

Come fare il bagnetto?

Prima di partire con la preparazione del bagno, è importante che il bambino sia tranquillo. Se fosse irrequieto è opportuno aspettare un momento di più serenità, magari possiamo coccolarlo, allattarlo, parlargli o cantare qualche canzone per preparalo all’esperienza.
Prepariamo la vaschetta con l’acqua a 37 gradi e, una volta che il bambino è pronto, lo spogliamo di tutti i vestiti e avvolgiamo la mussola intorno a lui, a mo’ di bozzolo (tecnica del baby wrapping). Concentriamoci bene sulla presa: quando facciamo il bagnetto, la testa del neonato è appoggiata sul nostro avambraccio e lentamente lo immergiamo nell’acqua, partendo prima dai piedini e proseguendo poi piano piano con il resto del corpo. Finita l’immersione, possiamo fare dei piccoli movimenti per farlo galleggiare dolcemente, rievocando così il viaggio verso la vita all’interno dell’utero.
Mano a mano che il bambino si rilassa, possiamo lentamente togliere la mussola e far scorrere delicatamente l’acqua sulla sua pelle, ma è sconsigliato utilizzare il getto della doccia direttamente sul corpo. Il tempo che dedichiamo al bagnetto è bambino-dipendente: se vediamo che l’esperienza è piacevole per lui, possiamo goderci questo momento insieme.
Terminato il momento del bagno, avvolgiamo il neonato nell’asciugamano, facendo attenzione ad asciugare subito la testa e a mantenerla al caldo (i neonati disperdono calore velocemente dalla testa).
Una volta asciugato, possiamo farlo riposare oppure cospargere il suo corpicino di olio di mandorle o olio di cocco, per una coccola infinta abbiniamo alcune tecniche di massaggio neonatale.

Le domande più frequenti sul bagnetto

  • Si può fare il bagnetto subito, anche con il moncone ombelicale?
    Aspettare la mummificazione e il distacco del cordone sarebbe la cosa più opportuna. Se proprio avete necessità di anticipare i tempi, fate attenzione ad asciugare bene il moncone dopo il bagnetto. Per altri consigli, leggete qui.
  • È meglio aspettare che siano passate delle ore dall’ultima poppata?
    No, non è necessario. Le poppate anche ravvicinate al momento del bagnetto non comportano rischi.
  • Qual è il momento migliore per farlo?
    Sicuramente al mattino. La sera, in alcuni casi e soprattutto per i lattanti, fare il bagno può essere un’occasione di eccessivo stimolo e diventare un momento stressante anziché rilassante perché il bambino è già stanco dalla giornata che ha vissuto intensamente.

Il bagnetto, il massaggio, le attività di cura, eseguite con lentezza, calma e dolcezza, lasciano al bambino un imprinting positivo. Gli permette di produrre endorfine, ossitocina, e ridurre drasticamente tutti gli ormoni dello stress che la vita extrauterina gli palesa alla nascita.
Per una nascita senza violenza, in perfetto stile Frédérick Leboyer, anche il bagnetto può essere considerato un atto di amore e di non violenza verso la nuova creatura, da fare con delicatezza e calma.


di Martina Gioli
Infermiera pediatrica, doula in formazione Demeter MadreTerra e consulente in allattamento e massaggio neonatale.

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