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Come insegnare ai bambini a nuotare

Come potete aiutare i vostri figli a familiarizzare con l’acqua senza stress e in modo sicuro?
In occasione dell’8 giugno, Giornata Mondiale degli Oceani, ve lo spiega Helen Huges, esperta istruttrice di nuoto e fondatrice di Mini Water Adventurers, i cui consigli sono stati tradotti per voi dalla rivista The Green Parent, al fine di insegnare ai bambini a nuotare e a sentirsi a loro agio in acqua fin da piccoli.

I bambini e l’acqua

Adoro cercare metodi di apprendimento alternativi che mettano al centro l’esperienza del bambino, al contrario delle più comuni forme di insegnamento dettate dagli adulti attraverso regole rigide.

Ho fondato Mini Water Adventurers con lo scopo di offrire ai genitori un metodo diverso per insegnare a nuotare ai propri figli: molti bambini fanno fatica a imparare attraverso rigide lezioni strutturate e il mio obiettivo è quello di creare un ambiente stimolante, divertente e libero, che incoraggi i bambini ad apprendere in modo sicuro e coinvolgente, essendo liberi di scegliere le attività da fare e il momento giusto per farle.

Insegno nuoto da trent’anni, amo pianificare lezioni creative che coinvolgano i bambini mentre sono in acqua e fornisco anche consigli per i genitori che non sanno bene che cosa insegnare quando vanno in piscina con la famiglia.

Rispettate i tempi del bambino

Iniziate in modo lento e costante: i bambini possiedono un’innata curiosità per l’acqua già da molto piccoli. Tuttavia, alcuni di loro possono metterci più tempo a sentirsi sicuri nell’immergere la testa sott’acqua o a muoversi nella piscina senza che qualcuno li tenga. Se vostro figlio non è a suo agio nel fare qualcosa, provate ad assecondarlo senza costringerlo a fare ciò che voi ritenete giusto: imparare a nuotare e a essere a proprio agio in acqua è fondamentale per la sicurezza del bambino, ma, se cercate di bruciare le tappe, potreste ostacolare il suo apprendimento e rallentarlo.

Utile è fare pratica nella vasca da bagno, che permette di costruire le fondamenta di un rapporto sereno con l’acqua. Il mio consiglio è di lasciarlo giocare senza preoccuparvi di asciugare subito gli schizzi; non usate cuffie da doccia e non lavategli i capelli frettolosamente (ci sono modi gentili per farlo); soprattutto, non abbiate fretta durante il bagnetto: quando il bambino è pronto a provare qualcosa, assecondatelo, sarà lui a farvi capire quand’è il momento giusto, non dovete decidere voi al suo posto.

I bambini vivono nel presente

Il modo in cui vostro figlio si è comportato in acqua la scorsa settimana potrebbe essere molto diverso da come si comporterà oggi, e, probabilmente, la prossima volta sarà ancora differente. Siate pronti a tutte le eventualità: potrebbe piangere per essere stato schizzato con l’acqua, potrebbe non volersi tuffare, potrebbe non aver voglia di nuotare dove non si tocca o di andare sott’acqua sulla vostra schiena. La capacità di improvvisazione è molto utile e vi aiuterà ad aumentare la sua fiducia.

Un allenamento costante

Più il bambino è esposto all’acqua in maniera regolare, meglio è: non è un caso che i bambini tendano a fare molti progressi e ad acquisire più sicurezza quando sono in vacanza e usano la piscina tutti i giorni per lunghi periodi. L’ideale sarebbe andare in piscina settimanalmente tutto l’anno, invece che solo d’estate: la pratica solidifica i progressi e permette al bambino di imparare più velocemente e con più sicurezza.

Usate l’attrezzatura da allenamento

L’obiettivo è che vostro figlio nuoti in modo sicuro e indipendente, senza nessun aiuto, ma ci si può arrivare con l’ausilio di braccioli e altri strumenti. Per aiutare i bambini a sentirsi più sicuri mentre imparano a nuotare, ho progettato un dispositivo di galleggiamento chiamato Orca swim trainer: si tratta di un costume intero che favorisce il galleggiamento, soprattutto del tronco, lasciando le braccia libere di imparare i movimenti corretti e che permette al bambino di giocare ed esplorare in modo sicuro. Tuttavia, non è un dispositivo di salvataggio e deve sempre essere presente un adulto nelle vicinanze. Consiglio anche di usare un tubo di gommapiuma per inventare divertenti giochi acquatici.

Divertitevi

Il contatto con l’acqua può essere una fantastica esperienza per tutta la famiglia. Portate con voi dei giocattoli e proponete attività per incoraggiare vostro figlio a nuotare da solo. Se vi farete coinvolgere anche voi, prenderà esempio e vi imiterà: vedendo che nuotate giocando e divertendovi, anche lui si sentirà sicuro e prenderà coraggio. Mettete gli occhialini e preparatevi all’immersione: schizzate, calciate, remate, fate le bolle con lui. Anche se l’acqua non è esattamente il vostro elemento, giocate dove si tocca e dove vi sentite a vostro agio. Cantate e incorporate azioni e giochi per aiutare il bambino a trovare coraggio in maniera divertente.

Cosa portare in piscina

Preparate una borsa piena di tazze con i brillantini, i giocattoli preferiti per fare il bagno (animali, macchinine, dinosauri… ), alcuni oggetti da immergere e delle palline sensoriali (magari quelle che fanno luci e suoni quando le scuoti).

Per altri consigli su come sviluppare l’acquaticità dei bambini e per nuove attività da proporre in piscina, visitate il sito miniwateradventurers.com.    


Dalla rivista The Green Parent
Traduzione di Paola Tinto

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