In che modo l’abbandono del pannolino può essere correlato al periodo sensitivo dell’ordine? Scopriamolo insieme!
Il periodo sensitivo dell’ordine rimane uno dei più misteriosi, secondo Maria Montessori. Si manifesta sin dal primo anno di vita (0-12 mesi) e permane durante il secondo (12-24 mesi). In questa fase, il bambino prova un innato interesse a trovare l’ordine delle cose.
Diversamente da quanto si possa comunemente pensare, il bambino piccolo ha una propensione naturale a trovare un ordine esterno ed effettivamente si tratta di un’impresa non semplice in questa società in cui siamo circondati da un numero indefinito di cianfrusaglie di svariata natura!
Il pianto dei bambini
A volte i bambini piangono senza una reale ragione o, per lo meno, questa ragione non è comprensibile dall’adulto. È un pianto disperato, che porta a sofferenza e agitazione persistente, che sembra non trovare consolazione, e l’adulto “archivia il caso” affermando «È stanco!» o attribuendogli l’etichetta di “bambino capriccioso”.
Il capriccio è l’esternazione di un bisogno. Possiamo ammettere che, da adulti, a volte facciamo fatica o addirittura non comprendiamo quale possa essere il bisogno di un bambino che esterna il suo patimento d’animo in modo poco chiaro, se non persino fastidioso.
L’amore per l’ordine esterno
Tra i 18 e i 24 mesi l’amore per l’ordine nel mondo esterno diventa un bisogno forte, tipico di un essere in evoluzione, per poi svanire con la crescita.
Ad esempio, vi sarà capitato di osservare un bambino che svuota un cassetto per poi riporre nuovamente tutto al suo interno. Questo sembra dargli appagamento e, con buona possibilità, quando il cassetto è colmo, il bambino sarà di nuovo pronto a ricominciare a svuotarlo per poi riempirlo ancora. Si tratta del bisogno di rimettere ogni cosa al proprio posto! Farlo gli dona benessere e soddisfazione.
Il bambino e l’ambiente che lo circonda
Conoscere l’ordine delle cose significa sapere il collocamento esatto degli oggetti nell’ambiente. Il bambino piccolo si aspetta che ogni cosa stia al proprio posto, perché in un ambiente conosciuto può muoversi con dimestichezza e padroneggiare i suoi movimenti nello spazio.
Ecco spiegato perché il bambino si trova compiaciuto nel ritrovare le cose al proprio posto e possiamo quindi anche facilmente comprendere il disagio di trovarsi in un ambiente sconosciuto. L’ordine dell’ambiente esterno dona anche ai più piccini un ordine interiore.
La maturazione neurologica e l’abbandono del pannolino
Verso i 18 mesi il bambino ama trovare l’interazione fra le cose, mettere in rapporto gli oggetti con l’ambiente che lo circonda (gioco euristico) e sempre nello stesso periodo, fino ai 24 mesi, avviene la maturazione neurologica che permette al bambino il controllo volontario degli sfinteri.
Se adeguatamente coinvolto, dai 18 mesi in poi il bambino si scopre piacevolmente interessato a tutto ciò che riguarda la propria igiene, l’utilizzo corretto del bagno e l’abbandono del pannolino. Segue i genitori in bagno, fa domande su cosa fanno, inizia a distinguere la pipì dalla cacca (propria e altrui) e, quando gli si dà la possibilità, acquisisce volentieri autonomie come usare la saponetta e l’asciugamano, gettare il pannolino nel cestino, riporre i panni sporchi nella cesta e andare a prendere gli indumenti puliti.
A volte non coinvolgiamo i bambini in queste piccole mansioni che li riguardano, semplicemente perché riteniamo erroneamente che sono cose che non gli interessano, che non sono capaci o che è l’adulto a dover fare, ma in realtà i bambini sono degli instancabili lavoratori e svolgere piccoli compiti li fa sentire parte della famiglia, accrescendo la loro autostima.
Il bagno e l’uso del vasino
Durante il secondo anno di età, il bambino è orientato a contribuire nell’ordine delle cose e si presta volentieri a trovare una collocazione per ogni cosa. Ecco che, se gli diamo la possibilità, lo troviamo ben disposto a collocare pipì e cacca nel posto dove è giusto che stiano: il vasino!
Per semplificare le cose ed evitare che si instaurino abitudini poco funzionali, è opportuno che il vasino sia sempre collocato nel bagno della casa e non in giro per le stanze in modo casuale e disorganizzato. Il bambino ha bisogno di punti fermi e ripetere sempre la stessa azione, cioè recarsi in bagno per espellere i propri bisogni, lo supporterà nella creazione di una routine solida.
Come genitori e compagni interrompono ciò che stanno facendo per recarsi in bagno, così anche il bambino piccolo si scopre volenteroso di entrare in questa sequenzialità che gli altri hanno già acquisito e di cui sta scoprendo in prima persona il significato e l’utilità.
Riuscire finalmente ad espellere i propri bisogni fisiologici secondo il proprio tempo e con un criterio ben preciso (nel vasino in bagno) è per molti bimbi un’azione che conferisce loro appagamento. Non doversi tenere nel pannolino qualcosa che iniziano a riconoscere come sgradevole e che ora finalmente può avere una collocazione esatta raggiungibile in tutta autonomia è una bella liberazione!
Via il pannolino!
Come dare l’addio al pannolino in una prospettiva educativa, etica ed ecologica
Suggerimenti e consigli pratici per togliere il pannolino, affrontando il percorso dello spannolinamento in modo sereno e senza forzature.
In conclusione
Il periodo che va dai 18/24 mesi in poi è quindi un buon momento per approcciarsi all’abbandono del pannolino. È necessario, però, organizzare un ambiente a misura di bambino e avere con lui una comunicazione chiara e semplice, evitando premi e punizioni.
L’abbandono del pannolino può essere una piacevole scoperta se lo si interpreta come un passaggio evolutivo grazie al quale possiamo avere la possibilità di conoscere ancora meglio il nostro bambino, senza lasciarsi prendere dalla fretta e dai paragoni con gli altri bambini.
Come tutti i periodi sensitivi, anche la fase dell’ordine ha una sua durata, che va con il tempo via via scemando sempre di più. Ecco perché spesso uno stesso bambino di due anni e mezzo può essere più interessato ad imparare il corretto utilizzo del vasino rispetto a quando avrà tre anni e mezzo. L’abbandono del pannolino dovrebbe essere visto dai genitori e dalle educatrici come un’opportunità da mettere a disposizione del bambino, non come un periodo difficile da dover affrontare.
Articolo di Morena Drago, pedagogista e educatrice Montessori 0-3 anni specializzata nell’abbandono del pannolino.