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immagine di repertorio articolo sonno dei lattanti

Lo sviluppo del sonno nel bambino piccolo non avviene in maniera lineare, ma sinusoidale. Una montagna russa con sali, scendi e tratti lineari. Molti bambini che tra i 3 e i 6 mesi già avevano dormito con fasi più lunghe senza risvegli, tornano a svegliarsi con maggiore frequenza tra i 6 e i 12 mesi. Questo è un aspetto normale nello sviluppo del sonno e accade per diversi motivi.

Differenze del sonno bambino e adulto

Il primo aspetto da tenere in considerazione è che il sonno umano si divide in cicli di profondità diversa che si ripetono più volte ogni notte. Il ciclo di un lattante dura circa 50 minuti, il ciclo di un adulto 90 minuti. Questa differenza può portare a maggiori risvegli notturni nei bambini piccoli. Un consiglio importante per i neogenitori da tenere in considerazione è che i lattanti passano prima una fase REM facilmente disturbabile che dura circa 20 minuti. Dopo tale fase cadono in un sonno profondo.

Sviluppo motorio nel lattante

La seconda cosa da sapere è che lo sviluppo motorio dei lattanti soprattutto tra il 6° e il 12° mese di vita è un motivo importante di risveglio notturno. Nel sonno rem i bambini piccoli elaborano le informazioni acquisite durante il giorno. “Iniziare a star seduti, strisciare, gattonare, stare in piedi e infine camminare”, tutto questo succede in pochissimi mesi e viene elaborato soprattutto di notte.

La paura dell’estraneo

Tra il 6° e il 7° mese di vita la paura dell’estraneo fa capolino. Il bimbo che di giorno manifesta la paura di andare in braccio a persone estranee, di notte elabora emotivamente la separazione dalle persone di fiducia ed in particolare dalla madre. Questo è un altro motivo importante che può portare a risvegli notturni fisiologici. Il picco della paura dell’estraneo si raggiunge intorno all’ottavo mese e diminuisce intorno all’anno di vita. La vicinanza, il contatto fisico con la persona di fiducia, può aiutare il bimbo ad affrontare più serenamente questo periodo ed in particolare la notte.

Il legame di fiducia

Per un bambino piccolo l’addormentamento è una situazione di separazione. Con l’aiuto di esperienze positive ripetute per mesi, il bambino impara a costruire il legame di fiducia con il suo caregiver (mamma, papà o nonni) anche di notte. Sicurezza, protezione e contatto fisico aiutano il piccolo a vivere l’addormentamento e il sonno con maggiore serenità.

La sincronizzazione del sonno mamma-bambino

Le fasi di sonno della mamma e del bambino si sincronizzano dal punto di vista neurologico e biochimico quando si pratica il bedsharing, dormire insieme nello stesso letto. In questo modo spesso le mamme vengono svegliate poco prima del richiamo del bambino e solo raramente dal sonno profondo. L’architettura del sonno della madre si adatta a quella del bambino. Diversi studi scientifici mostrano nell’ipnogramma (grafico che rappresenta le fasi del sonno in funzione del tempo) la sincronizzazione della fase rem materna e del bambino.
Dormendo insieme nelle stesse fasi Rem e Non Rem, le madri hanno così la sensazione di essere
maggiormente riposate al mattino.

Crescita

Il lattante ha necessità di nutrirsi più volte di notte perché vengono rilasciati gli ormoni della crescita durante il sonno profondo e il cervello dipende dalle calorie 24 h/24. Nutrire di notte il proprio bimbo è fisiologico e importante, “saperlo” può aiutare i genitori a gestire meglio questo aspetto. Lo sviluppo del sonno infantile è un processo di maturazione biologica ed emotiva. Con amore, contatto fisico e pazienza si può istaurare un meraviglioso “legame sicuro” genitore-bambino e una relazione di fiducia reciproca che dura tutta la vita.

Valentina Busto
Dott.ssa in Infermieristica Pediatrica
Consulente del sonno 1001nanna
Consulente professionale in Allattamento

Bibliografia
“Manuale 1001nanna” Sibylle Lupold, Gioia Quattroventi, Rahel Oberholzen
“Bèsame mucho. Come crescere i tuoi figli con amore” Gonzàles Carlos
“Ossitocina e attaccamento” Annamaria Moschetti, Maria Luisa Tortorella


Articolo di Valentina Busto, dottoressa in infermieristica pediatrica, consulente professionale in allattamento e consulente del sonno 1001 nanna.

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